Insy Loan promoter del proprio libro grazie al marketing del Blog

Immagine tratta dal Blog di Insy Loan

Riporto in questo articolo la mia intervista ad Alessandro Michetti (che ringrazio per la gentilezza e professionalità), più noto come Insy Loan: blogger di straripante successo e scrittore molto venduto. Il suo romanzo si chiama ‘Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggerà‘ ed è edito da Rizzoli.

Sul sito di Rizzoli la nota biografica dell’autore è la seguente:

Insy Loan, alias Alessandro Michetti, ha 30 e X anni, ma ne dimostra molti meno, grazie a creme antirughe sperimentali che compra al mercato nero. Ha una famiglia disastrata sparsa in giro per l’Italia e pochissimi amici fidati. Vive in un costante regime di dieta che lo ha portato a sterminare generazioni intere di polli. Ha fatto sette anni di analisi che hanno fruttato alle sue analiste diverse ville in costa Smeralda. Ciononostante ha raggiunto l’equilibrio sufficiente per sopravvivere in quel marasma che chiamano vita.

Leggendo i suoi post e il suo libro, emerge chiaramente quanto questo autore sia in grado virtuosamente di non prendersi troppo sul serio, autentico e trasparente, ironico e tagliente, Insy Loan scrive molto e si fa leggere, molto.

Prima della sua intervista riporto anche le mie considerazioni legate al tema che più ti interessa, cioè come promuovere al meglio il TUO libro.

Nessuno potrà smentirmi nel sostenere che se una persona ambisce a diventare uno scrittore, esiste una sola attività che questa persona deve esercitare con costanza e metodo, e questa attività è proprio scrivere. Scrivere è propedeutico a scrivere più di ogni altra cosa. E’ un concetto lapalissiano, ma non troppo. Alcuni presunti scrittori pensano erroneamente di farne a meno. Altri ritengono che il marketing dei propri libri possa compensare le pause che talvolta si concedono nello scrivere. Ma non è così, io credo che chi vuol realizzare con la scrittura il proprio sogno, non deve mai sottovalutare l’importanza di scrivere. In passato i grandi scrittori scrivevano continuamente, alcuni pubblicavano periodici sui giornali, prendevano appunti, usando ad esempio il mitico Moleskine: il notebook di Van Gogh, Chatwin, Hemingway, Matisse e Céline. Poi la macchina da scrivere ha meccanizzato la scrittura, successivamente il computer ha ulteriormente cambiato le abitudini di chi scrive, semplificandogli la vita con uno strumento che ha reso facilmente archiviabile e modificabile ogni testo dattiloscritto. Dove voglio arrivare? Te lo dico subito: a internet, e ancor più nel dettaglio, al Blog. Insy Loan è l’esempio di uno scrittore che ha esercitato quotidianamente la scrittura in un Blog, quasi per un’esigenza comunicativa primaria, per trattare il tema dell’omosessualità in maniera trasparente, per commentare le sfumature della società, per esistere in uno spazio da lui esclusivamente creato ma che null’altro è se non che una enorme finestra spalancata sul mondo. Il Blog. Pensa se Hemingway avesse avuto un Blog. Pensa… o Céline… non sarebbe male accendere tutti i giorni il pc per collegarsi al Blog di Virginia Woolf… fantascienza a ritroso…

Insy Loan è stato quasi ‘spontaneamente costretto’ a pubblicare un romanzo con una delle case editrici più grandi, Rizzoli, grazie al successo del suo Blog, quasi senza realmente volerlo. Non credo che l’ambizione primaria di Insy Loan sia quella di diventare uno scrittore. Leggendo l’intervista te ne renderai conto.

Ora rifletti su ciò che ti ho appena scritto, invertendo le ambizioni però. Che significa? Semplice: immagina di voler diventare uno scrittore e di usare il Blog come uno strumento per esercitare la scrittura e per fare marketing del tuo libro di futura o passata pubblicazione. Molti scrittori affermati storcono la bocca di fronte ai recenti casi editoriali che nascono dai Blog: ma perché? Cosa hanno di meno a livello letterario? E quando allora vengono pubblicate quelle minghiate scritte da comici, tele-cuochi, starlette e affini? Conosci Pulsatilla? Lei è una ragazza calabrese che grazie al successo del suo Blog, ha pubblicato il suo primo romanzo ‘La ballata delle prugne secche‘ che ha venduto più di 150.00 copie (150.000!) e ora è la sceneggiatrice del film Maschi contro Femmine di Brizzi. Leggila e prova a dirmi che questa ragazza non ha talento nello scrivere. Leggi Insy Loan e fai lo stesso. Credo che oggigiorno, per gli scrittori talentuosi, ci siano grandi opportunità. Non devono però rimanere nascosti. Per aprire un Blog ci si può impiegare anche 10 minuti. Invece di scrivere per mesi e mesi senza mai condividere i tuoi testi, se la tua ambizione è diffondere la tua scrittura e reputi di avere contenuti interessanti da divulgare, per quale motivo non scrivi su un Blog (o un sito) in modo che tu possa essere letto ‘in tempo reale’, in modo che si possa accendere sin da subito una possibilità per te, perché se con la penna ci sai fare e ti posso leggere, io ne parlo di quanto sei abile, condivido, allargo così il tuo bacino d’utenza. E poi non si sa mai cosa può succedere. Ma se ti nascondi di sicuro sai cosa succederà.

C’è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute… Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala. L’audacia ha in se’ genio, potere, magia. Incomincia adesso.

Johann Wolfgang Goethe

L’INTERVISTA

1 – Alessandro: spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita

Più che chi sono, diciamo cosa faccio, che poi è un po’ lo stesso. Sono creativo in un’agenzia pubblicitaria e di conseguenza la comunicazione e la scrittura sono cose con le quali mi trovo ad avere a che fare tutti i giorni da diversi anni. Da qui o per questo i miei interessi non vanno molto al di là di questo ambito. Cinema, televisione (tanta) e ovviamente lettura e scrittura. Il ruolo di quest’ultima è diventata negli ultimi tempi pervasiva e parte fondamentale del mio lavoro extra agenzia. Avendo infatti due rubriche su gay.it e Pride, sono piacevolmente costretto a scrivere e molto. Cosa che mi appassiona, mi diverte e, a volte mi stressa pure un po’.

2 – Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare con una casa editrice importante come Rizzoli?

Il caso. Come per le cose migliori. Il blog (trps1.blogspot.com) è iniziato a girare in certi ambienti editoriali e da lì la proposta di pubblicare un libro che però non fosse mera propaggine dei miei post ma che ne conservasse tuttavia l’ironia.

3 – Quali sono le differenze secondo te tra la scrittura sul Blog e quella di un romanzo?

Abissali. Si può essere un buon autore e un pessimo “bloggarolo” e viceversa. In un post bisogna essere sintetici, concentrare in poco spazio un pensiero anche molto elaborato. I tempi di lettura infatti quasi mai sono gli stessi dedicati a un libro. Ci si connette in pausa pranzo, dall’ufficio, o per pochi minuti durante i tempi morti. Se volessimo fare un parallelo dolciario, il post è un mignon, un libro  un vassoio di pastorelle.

4 – L’essere uno scrittore è ora una conseguenza naturale ma non inizialmente voluta della tua attività di blogger di successo, oppure il blog è stata la strategia precisa per realizzare il sogno di diventare uno scrittore affermato?

No, sempre tutto molto casuale. Non pensavo di essere in grado di poter scrivere un libro intero, sebbene biografico. Né era un mio intento. Mi sono buttato, ma comunque in qualcosa verso la quale mi sentivo naturalmente attratto. Le strategie in questo caso possono funzionare, ma io non ne avevo elaborato nessuna.

5 – Nell’attuale mercato editoriale, quanto è importante secondo te il ruolo del book-trailer nella promozione di un libro?

Ne ho visti alcuni. Sono efficaci. Ma ancora poco diffusi. È un bell’esercizio di comunicazione quindi ben vengano.

6 – Ritieni che avresti avuto la possibilità di pubblicare con un casa editrice importante e il successo di vendite che hai ricevuto senza aver prima lanciato con un metodo vincente la tua opera tramite internet?

Non saprei dirti esattamente. Di certo avere in partenza una “visibilità” in rete ha aiutato molto ma allo stesso tempo penalizza perché un romanzo scritto da un autore di blog viene visto subito come di poco conto o poco “alto”. In Italia abbiamo ancora una concezione sacrale e purtroppo polverosa del romanzo. Molti ritengono che o si scrive “I malavoglia” o meglio non scrivere proprio non considerando il libro come un puro mezzo dentro il quale c’è spazio per qualsiasi argomento e per ogni tipo di pubblico.

7 – Prima della pubblicazione su cartaceo, tramite internet alcuni autori stanno distribuendo gratuitamente la propria opera in formato digitale: reputi che ciò  possa favorire o inficiare le vendite reali del libro, ovvero quelle posteriori alla pubblicazione cartacea?

Assolutamente si. In Italia si legge poco e si vende di meno. E i libri stanno subendo la stessa flessione della musica a causa del digitale e della pirateria. Se uno è interessato ad essere letto, perfetto. Se invece vuole puntare alle vendite, va da sé, la digitalizzazione rischia di sabotarlo.

8 – Quali sono i consigli che daresti a uno scrittore che vuol promuovere autonomamente la propria opera?

Se vuole promuoverla in una casa editrice: rompere le scatole a tutti. Anche più volte. Altrimenti può pubblicarlo in internet, in un blog, sotto forma di romanzo a puntate, come nell’ottocento. Alla fine si ritorna alle origini.

9 – Secondo te, quanto conta la cura dell’immagine dello scrittore e/o la creazione di un ‘personaggio scrittore’ e/o l’uso di un nickname tipo Insy Loan, per la riuscita della campagna promozionale del proprio libro?

Poco e niente. Il valore è in quello che scrivi. Il resto è gioco. A volte funziona, altre volte penalizza. Ci sono romanzi che hanno venduto milioni di copie ma nessuno sa neppure com’è fatta la faccia dell’autore.

10 – Dopo la bellissima esperienza del tuo primo romanzo, nel caso dovessi pubblicare un nuovo libro, le attività promozionali che hai già affrontato (principalmente sul web) ti darebbero maggiore sicurezza per l’ottenimento del successo anche del nuovo libro?

Sicuramente l’esperienza conta e ti permette di centrare meglio l’obiettivo successivo. Il problema è sempre e solo il contenuto della propria opera. E la sicurezza di realizzare un buon prodotto non te la da nessuno, purtroppo.

11 – Quindi sapere che sei bravo a promuovere le tue opere, è per te un incentivo a fare maggiormente ciò che ami, ovvero scrivere?

Non credo affatto di essere un gran promotore. Se mai finirò il mio secondo romanzo (pigrizia permettendo) lo farò davvero per un piacere personale. Poi vedremo.

12 – Nel mio libro dove inserirò la tua  intervista, asserisco che uno scrittore che tenta di affrontare il mercato editoriale attuale (composto da più libri che lettori!), per far emergere la propria opera, deve soddisfare una particolare equazione.  L’equazione stabilisce che le stesse energie che sono impiegate per la scrittura dell’opera devono essere dedicate anche alla promozione della stessa, con la stessa cura del metodo sia per la scrittura che per la promozione.
Reputi che tale asserzione sia una esagerazione?

No, la trovo verissima. Partendo dal presupposto che la qualità di un’opera prescinde dal suo successo, la promozione è fondamentale per le vendite.

13 – Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?

Come ti dicevo prima, pigrizia permettendo, vorrei finire questo secondo racconto ma non essendo un autore che punta troppo su questa carriera, lo faccio con la serenità di chi non sente di dover dimostrare nulla. Quindi con molta calma e nessuno stress.

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