Ciao a tutti e benvenuti in questa nuovissima intervista di Scrittore Vincente, Self Publishing Vincente. Per me è veramente un grandissimo piacere avere dall’altra parte l’autrice di un libro dolcissimo: “Senza ali“.
Lei si chiama Carmen, Carmen Fogli. Carmen ciao, dicci chi sei e cosa fai nella vita.
Eppure sono arrivati, sono arrivati improvvisamente, grazie a un percorso che ho fatto con un coach, e mi sono innamorata della poesia. Non pensavo. Le poesie sono uscite da sole, in meditazione, mentre camminavo e per me è stata veramente una rinascita. Erano dentro di me e sono uscite quasi spontaneamente. Non saprei come altro definire.
È stato meraviglioso, meraviglioso. Un percorso meraviglioso, veloce e meraviglioso.
È bellissimo quello che ci stai dicendo. In questo mondo in cui si corre, in questo mondo in cui ogni giorno si combatte. Per cosa? Per i beni materiali? In questo mondo dove purtroppo succedono delle cose che mai avremmo immaginato, negative.
E tu ci proponi in questo libro di poesie, nato da un’ispirazione completamente naturale e, poco prima di collegarci, io e te, Carmen, stavamo dicendo: “Guarda che i libri di poesie non sono facili da vendere, no?” Eppure il tuo libro sta avendo dei riscontri, riscontri molto importanti. Leggendo le recensioni, ad esempio, se vado a leggere le recensioni, ne hai allo stato attuale 17 tutte super positive. Marie dice: “Libro splendido e illuminante.
Le parole sono come l’acqua fresca e vitali o tumultuose e immortali. Questo è l’inizio di una delle poesie di Carmen Fogli, poetessa alla sua nuova pubblicazione: le parole possono far gioire, soffrire, riflettere e aprire nuovi orizzonti. Ed è quello che fa Carmen in questo libro, trasmettendo le sue emozioni.
È come se ti raccontasse di sé e della sua vita”. Come dice la regola dello scrittore: scrivi di ciò che sai. Ora, la poesia è una trasposizione un po’ artistica di quello che noi realmente sappiamo. Qual è il messaggio principale che tu volevi trasferire con questa tua opera?
Come hai detto prima, corriamo sempre e ci occupiamo troppo poco della nostra spiritualità e a volte pensiamo che siano argomenti solo per persone altamente illuminate o istruite e invece la poesia è dentro di noi, ha solo bisogno di essere vista. Questo volevo trasmettere con le mie parole, in testi in cui tutti potessero riconoscersi.
Se non la curiamo, se non la vediamo, se non le diamo il giusto valore, siamo delle persone incomplete. Difficile poter trovare la felicità e la serenità senza occuparci a 360° della nostra interezza.
Quindi mi stai dicendo che è proprio un cerchio, un percorso, ma non un ciclo, nel senso che non mi stai parlando di un dolore che torna, ma di un dolore che si trasforma come in un percorso circolare che poi però comunque si ricongiunge?
Quindi lo si vede molto in quello che ho scritto, magari ci sono dei percorsi un po’ dolorosi, ma rielaborati e rivisti, che portano alla felicità, alla realizzazione; a volte si deve addirittura ringraziare ciò che di brutto abbiamo attraversato.
Assolutamente d’accordo, assolutamente. A distanza di tempo, le esperienze più brutte sono le più utili nella nostra vita. Ora, mi parlavi dell’importanza delle parole e io sono colpito leggendo proprio ancora delle recensioni.
La recensione di Adriana che dice: “La leggerezza di uno spirito”, ti fa una recensione a cinque stelle e poi dice, “questo giardino di parole immerse nella poesia”. È bellissima questa frase. Ora non ho questa propensione alla poesia. Ho una formazione ingegneristica, sono un imprenditore. Il mio rapporto col tempo è un rapporto molto ansioso, ok? Sono sempre tutti i giorni un po’ alla rincorsa dei miei obiettivi.
Quindi questa chiacchierata con te mi è utile da questo punto di vista e ti assicuro che leggere queste parole, sapere che dietro al tuo libro c’è “un giardino di parole immerse nella poesia” è un qualcosa che veramente mi rasserena, è un qualcosa che mi rallenta in maniera quasi terapeutica.
Non ci sono spazi vuoti, ci sono solo spazi che non vediamo. Il tempo in questo modo si dilata, si raddoppia, si triplica, dipende un po’ dalla personalità di ognuno. Non c’è solo il tempo che noi misuriamo con l’orologio. Quello è solo una convezione.
A chi è rivolto questo libro?
Quindi è alla ricerca di colmare un bisogno. C’è un bisogno, di cui non è forse consapevole. Per me non ha tempo di riflettere. Ma lo sente, lo vive, lo percepisce, e ha bisogno di colmarsi, di colmare questi vuoti con qualcosa di bello.
Quindi qualcosa che gratifichi la parte creativa che tutti abbiamo e può essere la musica, può essere un dipinto, può essere la natura, la preghiera, qualche cosa di più elevato della materialità.
Ecco, infatti l’altra domanda era perché “Senza ali“, quindi hai spiegato anche il titolo. Carmen, grazie veramente. Come ti sei trovata col nostro servizio Self Publishing Vincente?
Carmen, grazie. Ti prometto Carmen che questo fine settimana leggerò il tuo libro, anche perché, come sai, ho la possibilità di leggerlo in anteprima, l’ho letto anche in anteprima, quindi ho la possibilità di averlo tra le mani; qua nei nostri uffici a Porto Sant’Elpidio, stampiamo e spediamo anche i libri. Quindi ti farò sapere ed eventualmente ti metterò una recensione.
Ciao