Ciao a tutti e benvenuti in questa nuovissima intervista di Self Publishing Vincente, Scrittore Vincente e, a proposito di scrittori vincenti.
Per me è un grandissimo onore avere dall’altra parte Adriano De Lorenzo, uno scrittore, un imprenditore, una guida del Cai Escursionistica, una persona con tanti interessi e autore del libro che vedete qua in sovraimpressione: “Se carpe diem, impressioni per novelle ed immagini della cultura millenaria del Vulture”.
Bene Adriano, piacere di vederti. Dicci un po’ più nel dettaglio chi sei e di che cosa ti occupi.
Buongiorno a te Emanuele, grazie per questa intervista. Bene, come giustamente hai detto, sono Adriano De Lorenzo e sono un imprenditore del Sud Italia.
Mi piace sottolineare questa parentesi Sud Italia. Sai perché? Perché il Sud viene sempre visto come, soprattutto di questi tempi, una zona riservata solo alle vacanze. Poi, passato quel mese, il Sud cade nell’oblio. In realtà il Sud ha davvero tanto da dire e soprattutto da farsi scoprire. Per quanto riguarda la mia attività, sono irpino, quindi sono di un paese, sono quindi campano, irpino, dell’Alta Irpinia, che in realtà guarda la Basilicata, perché in linea d’aria sono circa dieci chilometri.
Quindi, di conseguenza, mi sono spostato in Basilicata, precisamente a Melfi, dove con i miei fratelli ho aperto un’attività, la nostra attività è vecchia già di oltre cinquant’anni. Infatti con mio nonno siamo imprenditori dal 1932, trattiamo il settore arredamento e interior design e io sono uno dei tre fratelli, uno dei titolari, a Melfi, tra l’altro, dove c’è la Fiat che oggi si chiama Stellantis, ho però questa attività, abbiamo un bellissimo negozio e cerchiamo di migliorarci sempre di più.
E qui, su Melfi, quindi, oltre all’attività, posso coltivare i miei hobby, che da sempre sono la scrittura, la poesia; negli ultimi anni ho rispolverato la pittura e poi l’escursionismo, che da un bel po’ di anni frequento nel gruppo Cai.
Molto interessante. E in mezzo emerge, a tutto questo, in mezzo a questo contesto naturalistico, imprenditoriale, familiare, emerge la figura di Orazio.
Il poeta Orazio, il protagonista del tuo libro. Parlaci di questa idea, di come il poeta Orazio ci guida a conoscere, in un viaggio immaginario, la bellissima Basilicata. Come ti è venuta quest’idea? Meravigliosa.
Allora, partiamo dall’inizio. Essendo di Monteverde Irpino che tra l’altro vorrei sottolineare che è uno dei borghi più belli d’Italia, vi invito a visitare perché è un paesino piccolino, 700 anime. Però c’è il suo bel castello, il campanile. Ordinatissimo, pulitissimo, un paese davvero ben fatto, interessante soprattutto per le attività sulle diverse abilità.
Negli anni scorsi veniva fatto uno spettacolo a livello di Las Vegas, erano le fontane, il grande spettacolo dell’acqua che purtroppo negli ultimi anni è andato perso. Al di là di questo, io da Monteverde ho questa montagna imponente che è il Monte Vulture, che a distanza d’aria saranno 10, 15 chilometri e da ragazzino ho sempre immaginato che fosse per me una meta irraggiungibile o addirittura impossibile. Quindi ho sempre fantasticato con questo punto.
Quando sono arrivato a Melfi, finalmente ho avuto la possibilità di andare a calpestare quello che effettivamente era il Vulture, quindi ho conosciuto quelli del Cai che alla mia prima escursione mi hanno portato sul Monte. Quindi poi le emozioni sono state tante e allora ho deciso di fare questa ode a questo monumento che abbiamo.
Perché devi considerare che all’interno del Vulture che è un posto, un polmone bellissimo ed è un vulcano spento, ci sono due laghi, chiamati Lago Grande e Lago Piccolo che sono i laghi di Monticchio, che è una località stupenda e dove lì vicino ci sono quasi tutte le acque minerali che noi conosciamo.
Quindi abbiamo la Gaudianello, abbiamo la Toca, abbiamo la Lilia, abbiamo la Cutolo, quindi ci sono tantissime acque minerali che conosciamo, però non sappiamo che provengono tutte da questo polmone verde che è il Vulture e quindi dal Vulture Orazio, che è figlio del Vulture perché all’epoca romana veniva considerata Daunia Lucania, e quindi ho immaginato che questo Orazio, guardando questo Monte Vulture, Vulture significa Aglianico, il vitigno di questo vino rosso, robusto, potente e quindi la frase “Carpe diem” è stata pronunciata da Orazio perché ispirato dall’elisir straordinario che è l’Aglianico del Vulture.
Sì, perché in realtà quest’ode al Vulture è una raccolta di sonetti. Quindi cosa ho fatto? Il fil rouge resta sempre Orazio, per ogni sonetto viene data una storia, quindi parlo del Vulture, parlo della farfalla, la bramea che è una farfalla preistorica, parlo di Monticchio, quindi parlo di tutto quello che è l’hinterland e tutto ciò che abbraccia il Vulture attraverso ogni sonetto.
Quindi per ogni sonetto, poi, ho dipinto un quadro e alla fine il sonetto è diventato la didascalia del quadro.
E infatti nel tuo libro si rappresenta quest’informazione anche da un punto di vista esclusivamente visivo, in modo tale che uno ha, da una pagina, quando lo apre, un’immagine evocativa e dall’altra questo sonetto, questa poesia, questa rappresentazione testuale di questi tuoi contenuti assolutamente intriganti e legati alla poesia, alla terra, alla storia.
E, ora, parlaci un attimo di come è stato accolto nel tuo territorio questo libro, perché so che hai fatto, e possiamo vedere poi anche delle immagini, delle presentazioni, con un riscontro anche molto, molto positivo da parte del pubblico. Com’è andata?
Assolutamente sì Emanuele. Io faccio una premessa. L’introduzione, la prefazione è stata scritta da un grandissimo, da Raffaele Nigro, che è stato un grosso scrittore che alle origini, amalfitano tra l’altro, e che purtroppo alla presentazione non è stato presente per i suoi impegni, perché lui è anche giornalista Rai, lavora con Rai 3, quindi si trova nella sede di Bari, è stato impossibilitato, però ho cercato di organizzare.
Melfi è la famosa città delle Costituzioni di Melfi e la presentazione l’ho fatta all’interno del Palazzo Vescovile; considera che all’interno ci sono stati tre concili papali, parliamo dall’età di Federico II in poi.
Lì, diciamo il deus ex machina era il preside, è stato il preside Masciale, il preside dell’Istituto Gasparri che è un istituto tecnico, e lì ho invitato il presidente del Cai, ho invitato il parroco che ci ha dato, che gentilmente ci ha donato la location straordinaria e un docente di filosofia del liceo di Melfi e poi sono stato anche onorato della presenza del sindaco di Melfi.
Quindi in una location così bella e ben fatta, c’è stata anche una risposta del pubblico, da parte mia sinceramente inaspettata. Però mi è andata molto, molto bene.
Poi alla fine dai questo libro, metti la tua dedica, qualcuno te lo chiede.
Ma poi c’è di più, perché Don Ciro Guerra che ci ha dato la concessione del palazzo vescovile, mi ha dedicato anche una stanza al piano di sotto, dove ho potuto fare anche un’estemporanea, quindi tutti i quadri che ho dipinto, li ho presentati per tre settimane. Sono stati lì in mostra, sempre nella sede del Palazzo Vescovile, quindi aperta a tutti. Ed è stato davvero emozionante.
Quindi, al di là della presentazione, c’è stata anche questa personale del tutto inaspettata. Tanta roba tutta assieme. Ma è vero che in questi due anni di pandemia, forse anche di più, ci hanno, tra virgolette, hanno logorato un po’ la personalità di tutti, soprattutto ognuno di noi è diventato un po’ più acerbo, più rude, più crudo, non so come dire, lo vedo anche nei rapporti commerciali che noi abbiamo con i nostri clienti, sono sempre più difficili.
Però c’è da dire che c’era tutta questa voglia di fare, di visitare, di essere presenti fisicamente a manifestazioni come questa.
Ecco, c’è anche la voglia, di un po’ di dolcezza, no? Perché il tuo libro trasmette anche questa sensazione emozionale un po’ più morbida, rispetto a un certo tipo anche di testi, ma soprattutto di notizie che oggigiorno sentiamo a destra e sinistra.
Nel mondo si crea una commistione multidisciplinare straordinaria. Quindi complimenti e un po’ ti invidio queste sensazioni, perché è un po’ di tempo, ho scritto un romanzo, oramai sono passati dodici anni, e queste sensazioni adesso me le hai fatte riassaporare, quelle della presentazione del libro.
Assolutamente sì.
Perché è un’occasione importantissima, un’occasione unica. Poi dopo, nel momento in cui si fa una presentazione dal vivo, direi sfruttiamo la presentazione del live dal vivo, facciamo delle foto digitali, facciamo dei video e condividiamole poi sui social, sul nostro sito web, in maniera tale che si innesca una sinergia tra il classico, cioè le presentazioni letterarie dal vivo e la modernità promozionale, i social, la tecnologia, il mondo digitale.
Sfruttiamo tutte queste armi, perché i nostri libri ci rappresentano e vale sempre comunque la pena di promuoverli al meglio.
Hai perfettamente ragione, perché noi abbiamo i social dalla nostra parte che, se utilizzati effettivamente in modo giusto e corretto, sono un’arma a nostra disposizione inimmaginabile.
Pensa che ho lanciato anche sui miei profili social e tutto il resto, ma il ritorno davvero, anche con dei semplici like, oppure poi ti chiamano privatamente tante persone. Addirittura ho dei parenti negli Stati Uniti, nel New Jersey e quando ci sono stati mondiali, mi sono recato lì, ci sono stato di circa tre mesi.
Beh, pensa che questo mio zio, all’indomani dell’uscita del libro, dopo due, tre giorni mi ha mandato una foto con il mio libro e con il suo volto e con la faccia soddisfattissima, come dire: “Hai visto che sono stato tra i primi a prendere il tuo libro?” Perché? Perché è arrivato con i social, è arrivato immediato il messaggio.
Che permette a un libro di essere pubblicato non come gran parte degli editori tradizionali, esclusivamente in Italia, ma in tutto il mondo.
Quindi tuo zio ha potuto acquistare il libro cartaceo, la tipografia negli Stati Uniti, dopo aver ricevuto l’ordine, ne ha stampata una copia e gliel’ha spedita in un paio di giorni.
Quindi questa possibilità è anche una grande cosa, una grande cosa.
E a tal proposito volevo farti i ringraziamenti per il tuo staff, per la vostra professionalità, per il servizio finito e per il prezzo.
Per tutto, perché siete davvero dei grandi professionisti e il mio è un plauso a voi, perché essendo un imprenditore, ogni imprenditore cerca di migliorarsi per rendere al massimo il proprio lavoro.
Ed è quello che voi state facendo e, complimenti, lo fate davvero molto, molto bene.
Grazie di cuore Adriano! Grazie! Per noi è un onore poter collaborare con delle persone talentuose e creative come te, perché anche poco fa hai detto: “Ho fatto una mostra di pittura”, però non lo avevamo anticipato. Sei anche un pittore, quindi oltre a uno scrittore.
Fantastico. Bene, dove possiamo trovarti? Quindi su Amazon scrivete Adriano De Lorenzo “Se carpe diem“, ok? Quindi possiamo comprare questo libro ovviamente su Amazon, nei principali negozi online. Hai un sito web?
Sì, ho un sito web che è www.adrianodelorenzo.it e poi sui social, basta scrivere Adriano De Lorenzo e i motori di ricerca sono velocissimi, quindi arrivano in modo immediato.
Grazie a te. Buon proseguimento a tutti.