L’avventura incredibile di Stefano Pitino l’ho seguita sin dagli inizi, cioe’ da quando Strokes comparve online tramite la Facebook fan-page ufficiale. Avevo intuito sin da subito che Stefano stava promuovendo bene la propria opera. Aveva infatti un seguito sempre crescente su Facebook, era costante l’interazione con i suoi lettori, che principalmente sono lettrici. Come gia’ visto con Grasselli anche lui e’ un tipo che piace al gentilsesso ;-) Ora non voglio assolutamente far emergere il concetto che chi piace riesce a essere uno scrittore in grado di autopromuoversi meglio di altri: e’ solo una coincidenza che nei miei primi due post in cui cito e/o riporto le interviste agli scrittori mi sono capitati questi ragazzi dalle facce da ‘Uomini e donne’ ma con interessi profondamente diversi.
Pitino: drammaturgo, attore di teatro, responsabile di animazione presso villaggi turistici, scrittore. Questo poliedrico trentenne sta provando con tutte le sue armi e determinazione a fare il grande salto: Strokes e’ realmente un libro cult in rete.
La fan page del libro ha oltre 12000 iscritti. Ovviamente – da un punto di vista dell’uso di tecniche promozionali perche’ e’ di questo argomento che stiamo parlando nel mio Blog – ciò che conta non e’ il numero di iscritti alla fan-page, ma le ‘conversioni’, ovvero quanti di questi iscritti hanno comprato Strokes. Credo che per Pitino, facendo una stima a spanne, siamo con un rapporto 1:3, il che e’ sicuramente molto, molto positivo. Inoltre altrettanto positivo e’ il livello di interazione presente nella pagina di Stefano, l’insorgere di continui commenti e soprattutto di numerose buone recensioni di lettori entusiasti di Strokes.
Nell’intervista che ho fatto a Stefano ho voluto scoprire l’eventuale strategia che ha portato Pitino a vendere cosi’ bene il suo libro.
Stefano ha svelato degli aspetti veramente utili per qualsiasi aspirante scrittore.
A seguire l’intervista.
1- Stefano: spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual e’ il ruolo della scrittura nella tua vita.
Sono un ragazzo di 30 anni, scrittore, drammaturgo, regista, che lavora nei teatri a Milano, capo animatore nei villaggi in estate, amante del cinema e della moda, che sogna la sua “principessa” e crede ancora nel vero Amore. La scrittura credo sia una chiave: una chiave per aprire un altro mondo, la porta di una dimensione parallela… quella dei sogni. Quella di un mondo magico, incantato e fatato.
2- Strokes e’ stato definito dalla critica come il nuovo libro cult di internet: hai avuto una precisa strategia iniziale per promuovere il tuo libro online?
Ne ho avuta piu’ di una. Inizialmente, come sai, ho dato la possibilita’ a tutti (prima della pubblicazione), di leggerlo gratuitamente online, anche se non nella versione definitiva, che poi e’ stata stampata… ma quasi. Ho pubblicizzato questa cosa attraverso il canale piu’ potente che esiste al giorno d’oggi: il web. Particolarmente, i social network: Facebook, Twitter, Netlog, You tube, Badoo e molti altri, appoggiandomi anche all’elevatissimo numero di persone e contatti che conoscevo gia’ di mio, grazie alla mia pluriennale esperienza nei teatri e villaggi di tutta Italia e l’ho anche fatto girare, sempre inizialmente in fotocopie. Nel giro di un paio di mesi, sono arrivati sui miei vari “canali” mediatici un gran numero di commenti e consensi da parte di centinaia di lettori. Forte di questi primi risultati e trovata poi la casa editrice disposta a pubblicare “Strokes”, l’ho rivisto e rieditato, l’ho tolto da quel sito dove era possibile leggerlo gratis e ne ho fatto precedere il giorno dell’uscita nazionale nelle librerie da una serie di “trucchi” mediatici atti a creare una fortissima “suspence” e una spasmodica attesa: booktrailer di grande impatto che ne annunciavano la data, “eventi” sui social network che ne scandivano il conto alla rovescia, apertura di un mio sito web personale interamente dedicato al libro, creazione di quell’ormai divenuta famosa fan page su Facebook, e, come gia’ detto prima, la presenza sui maggiori social network. Il giorno dell’uscita, “Strokes” aveva gia’ centinaia di prenotazioni e il passaparola mediatico dei lettori e l’incredibile interesse che ne e’ scaturito lo hanno fatto definire per l’appunto “nuovo cult nato nella rete”. Ne ho fatto una grande presentazione iniziale a Milano, quella ufficiale, e sono ora impegnato a far presentazioni in tutte le librerie “Feltrinelli” d’Italia. Ho potenziato la promozione mediatica del libro, creato il trailer ufficiale, video di recensioni e commenti, video di presentazioni dal vivo, frammenti tratti dal libro con le frasi piu’ belle, nominato amministratrici che mi aiutano a gestire le mie pagine web, dato copie omaggio a persone con molti agganci e conoscenze che in cambio mi aiutavano a diffondere il libro tra i loro amici. Il trailer sta facendo il giro del web e sul solo Facebook abbiamo 4 account e una pagina fan che al momento conta 12000 fans, in costante aumento. Ovunque ci sono adesso, sul web, decine e decine di interviste, recensioni, interventi su forum, commenti di lettori su siti letterari, blog di cultura, sito della stessa “Feltrinelli” e moltissimi altri. Tutto ciò ha dunque creato e continua adesso ad incrementare quella che e’ stata forse la mia arma vincente: il tam-tam, il passaparola mediatico.
3- Nelle tue pagine web hai riportato una quantita’ incredibile di testimonianze positive sul tuo libro da parte dei lettori: quanto secondo te questo aspetto ha impattato sul successo del tuo libro?
Enormemente. Non basta la pubblicita’. La gente e’ piena di pubblicita’, ne vede dalla mattina alla sera. Vuole anche testimonianze, conferme. Non importa solo come vendi, ma ovviamente anche cosa vendi. E dunque le testimonianze di centinaia di persone che hanno letto il libro e ne sono rimaste positivamente colpite hanno influenzato moltissimo il tam-tam di cui parlavo prima.
“Se e’ piaciuto cosi’ tanto a tutte queste persone e tutti ne sono rimasti incantati… beh… sicuramente piacera’ anche a me. Poi… figo il trailer, belli i link, interessante la trama, ne parlano tutti bene. Lo devo assolutamente comprare”.
Ecco piu’ o meno quale può essere un tipico pensiero di uno che ha a che fare con le mie pagine web. Aggiungi che trovano le stesse testimonianze, a cui se ne aggiungono ogni giorno di nuove, oltre che su Facebook, anche su Twitter, su You tube, Yahoo, Bearshare, Netlog, Badoo e altri, su tutti i portali di vendite online, su siti, forum e blog, decine di risultati su Google che e’ alla portata anche di chi non ha grandissima dimestichezza col web e le presentazioni continue fatte nel mondo “reale”, costruisci anche un “personaggio” intorno all’autore e… beh… il gioco e’ fatto.
“Devo avere anche io quel libro. Devo averlo”.
Ecco l’obiettivo raggiunto, e’ una moda, un must, un cult. Bisogna averlo. Il fuoco e’ accesso e arde, ma non basta. E’ necessario continuare ad intensificarlo, inventare sempre cose nuove, trovare sempre nuova gente, tenerlo vivo. Farlo diventare un incendio.
4- La tua attivita’ promozionale e’ stata molto intensa, sia prima della pubblicazione su cartaceo (sopratutto su internet) che dopo (soprattutto presentazioni). Reputi corretto dire che hai dedicato alla promozione una quantita’ di tempo confrontabile con quella che hai riservato per la scrittura di Strokes?
No, al momento non e’ ancora corretto dire questo. La stesura di “Strokes” ha richiesto circa un anno e mezzo di lavoro e ho cominciato a promuoverlo circa 5 mesi prima dell’uscita. Però, di questo passo, presto la tua affermazione sara’ corretta.
5- Nell’attuale mercato editoriale, quanto e’ importante secondo te il ruolo del book-trailer nella promozione di un libro?
Non e’ semplicemente importante, e’ fondamentale. La gente ormai, presa dalla frenesia e dall’incredibile quantita’ di informazioni che passano sul web ogni minuto non ha tempo e si annoia a leggere la trama o una sinossi, seppur scritta bene. Preferisce mille volte guardare un video e dunque usufruire di due aspetti che purtroppo mancano alla parola scritta: le immagini e la musica. Un booktrailer, se realizzato bene, arriva subito, non annoia, “impatta”.
“Di che parla Strokes?”
“Guarda il trailer e dimmi che ne pensi”
“Wow, bellissimo, il libro deve essere favoloso”
6- Ritieni che avresti avuto la possibilita’ di pubblicare con un casa editrice importante e il successo di vendite che hai ricevuto senza aver prima lanciato con un metodo vincente la tua opera tramite internet?
No, assolutamente. Internet e’ stato davvero la chiave del mio successo.
7- Prima della pubblicazione su cartaceo, tramite internet hai distribuito Strokes gratuitamente: reputi che questo abbia favorito o inficiato le vendite del tuo libro dopo la pubblicazione con la casa editrice?
Quando, tempo fa, decisi di attuare quest’operazione pubblicitaria, farlo inizialmente leggere gratis su internet, alcuni mi criticarono, dicendo che stavo commettendo un errore in quanto tutti lo avrebbero letto gratuitamente scaricandolo e poi se lo sarebbero passati a vicenda. Di conseguenza le vendite sarebbero state pari a zero. Ma io la pensavo diversamente. E avevo ragione.
8- Quali sono i consigli che daresti a uno scrittore che vuol promuovere autonomamente la propria opera?
Potrei dire di seguire il mio esempio e provare a fare quello che ho fatto io, ma non credo sia giusto, perche’ potrei peccare di superbia e arroganza e non e’ affatto nelle mie intenzioni. Mi limiterò dunque a darne solo due. Crederci fermamente con il cuore e l’anima. E non arrendersi mai.
9- Secondo te, quanto conta la cura dell’immagine dello scrittore e/o la creazione di un ‘personaggio scrittore’, per la riuscita della campagna promozionale del propio libro?
Beh, nel mio caso ha influito molto, dato che sono un capo animatore e un modello come hobby, dunque c’erano e continuano ad esserci molte giovani che sono attratte da me in questo senso, basandosi dunque sul carisma dovuto anche all’aspetto fisico, al “personaggio” appunto e dunque e’ stato piu’ facile vendere. C’e’ anche stato qualcuno che mi ha “accusato” di vendere copie perche’ sono di aspetto piacente. Ma non e’ cosi’. Ammetto che il fatto che dicono che io sia un ragazzo “piacente” e che abbia molte fans donne influisca molto sul successo del libro, ma ciò avviene solo in un primo momento, superficialmente diciamo. Poi i sentimenti e le emozioni che suscitano “Strokes” nel cuore delle donne, sono relativi solo ed esclusivamente al libro e non al mio aspetto fisico, che credo non abbia nulla a che vedere con il romanzo.
10- Dopo la bellissima esperienza di Strokes, nel caso dovessi pubblicare un nuovo libro, le attivita’ promozionali che hai gia’ affrontato ti darebbero maggiore sicurezza per l’ottenimento del successo anche del nuovo libro?
Sicuramente. Una volta acceso un fuoco e’ piu’ facile accenderne un altro. Come quando sulla torta mettiamo le candeline. Il problema e’ accendere bene la prima. Le altre, poi, si possono accendere con questa. Ciò però non vuol dire che dopo il primo successo qualunque cosa scrivi avra’ successo. Deve essere comunque un buon prodotto.
11- Quindi sapere che sei bravo a promuovere le tue opere, e’ per te un incentivo a fare maggiormente ciò che ami, ovvero scrivere?
Senz’altro. I risultati ed i consensi sono ottimi stimoli ed incentivi per chiunque.
12- Ritieni che la tua esperienza come animatore ti abbia favorito nelle presentazioni del tuo libro? Pensi quindi che presentare un libro di fronte a una platea e’ un’attivita’ per ‘esperti’ o che in fondo e’ una pratica che ogni autore può e deve sbrigare?
No, no credo che qualunque autore sia in grado di presentare il suo libro, però da buon “teatrante” (e’ il mio lavoro e tiro l’acqua al mio mulino), dico che una persona gia’ abituata a stare sul palco potra’ fare una presentazione migliore di una inesperta, di certo piu’ professionale. Forse piu’ “spettacolare”. E gli spettacoli… vendono.
Non va tuttavia dimenticata una cosa, la piu’ importante: l’autore, quando parla del suo libro deve metterci il cuore e l’anima. Se ci mette solo il portafoglio, la gente se ne accorge.
13- Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?
Continuo sempre a scrivere spettacoli per il teatro e sto gia’ iniziando a stendere le idee per il mio nuovo libro e nuove tecniche promozionali. Ne sentirai parlare. Dove?
Sul web. Ovviamente.
Ciao ragazzi, bel articolo complimentio all’autoree ma come ricevo il libro???
Personalmente devo dire che si tratta di un gran bel libro, uno dei migliori degli ultimi mesi.