Appena ho dato la mano a Vito Pacelli, titolare della BooksPrint Edizioni, ho capito di avere a che fare con una persona speciale.
Io e Vito, abbiamo passato insieme quasi una giornata nella quale ho avuto la fortuna di intervistarlo come nessun altro ha mai fatto sino ad oggi. Ringrazio quindi Vito per il tempo prezioso che mi ha dedicato.
Goditi adesso questa intervista che, secondo me, dà grande speranza, perché dimostra come il mercato editoriale sia molto più vivo di quanto invece la gran parte degli editori professa, sminuendolo e martoriandolo.
Sarà, forse, che questi editori non sanno come affrontare il cambiamento profondo e repentino che sta attraversando l’editoria, la società, il modo di comunicare e pubblicizzare prodotti e servizi?
L’INTERVISTA
Quando nasce la BookSprint Edizioni? Da dove proviene l’idea e per quali motivi ti sei buttato in questo settore che, come è noto, sta subendo fortemente la crisi?
Tutto è nato leggendo un editoriale su una rivista americana che raccontava come in America fosse scoppiata la moda del print on demand, la stampa dei libri su richiesta: in quel momento mi si accese una lampadina e fu allora che cominciai a registrare, bloccandoli, vari nomi a dominio di secondo livello tra cui booksprint, booksprintedizioni, stampailtuolibro, printbook. L’idea, quindi, era lì, ferma, pronta per partire. Due anni fa, poi, decisi di investire nel settore, acquistai dei macchinari, diedi inizio all’avventura della Casa Editrice e fu in quel momento che nacque la BookSprint Edizioni. Molti, in effetti, mi chiesero e mi chiedono il perché di quest’investimento, visto che il periodo attuale trova il comparto librario, e l’editoria in generale, in profonda crisi. Ho deciso ugualmente di provare con questo modello di business perché avevo colto una mancanza nel mondo editoriale italiano, gestito da colossi che pubblicavano le opere di chi, magari, in quel determinato momento, cavalcava la cresta dell’onda come, ad esempio, i personaggi noti: calciatori, soubrette piuttosto che il politico di turno o il giornalista super affermato. Ho pensato, quindi: ci sono migliaia e migliaia di persone che hanno un libro, un sogno nel cassetto e, perché no, posso essere io garantendo in prima persona, a cercare di riuscire ad aprire questo scrigno in cui loro conservano e hanno nascosto il loro scritto, magari da anni, dando a tutti la possibilità di vedere pubblicato il proprio libro.
Qual è stato il primo libro pubblicato dalla BookSprint?
Sono molto legato e affezionato a questo primo libro, scritto da Serena Negrisolo, una nostra cara amica. Serena è una ragazza autistica. Tale disturbo le è stato diagnosticato all’età di tre anni ed è l’autrice di “Serena vive, scrive, comunica”, una raccolta di poesie stupende con cui riesce a tirar fuori da sé la forza per comunicare e scrivere. Sono rimasto molto colpito da questo libro e, come ci ha detto il papà di Serena, tra pochi giorni molto probabilmente, saremo onorati del suo nuovo testo, ricevendolo sulle nostre scrivanie.
Come siete entrati in contatto con Serena?
È un contatto che, come tutti gli altri, ci è arrivato da Internet.
A parte questa prima pubblicazione, quali sono gli altri momenti salienti nella storia della BookSprint?
Tutti i giorni, per me, sono importanti e, quindi, non riuscirei a definire, in una time line, in assoluto, un momento rilevante della nostra attività. È stato bellissimo, però, quando un giorno, tutti i miei ragazzi che collaborano e lavorano con me alla BookSprint Edizioni, con un inganno, mi hanno invitato a pranzo e, mentre eravamo lì, hanno fatto portare al tavolo una torta con tante candeline e con scritto in grande il numero 100.
In quel momento, per noi, il numero 100 rappresentava la nostra centesima pubblicazione. Pensando all’indietro, a quel tempo, aver raggiunto le cento pubblicazioni mi sembrava un traguardo irrealizzabile. Oggi, invece, abbiamo una rete di oltre 800 autori che hanno pubblicato con la nostra Casa Editrice e oltre 1500 titoli in commercio. Il traguardo delle 100 pubblicazioni, però, è sicuramente un momento che mi rimarrà impresso in mente.
Come hai poc’anzi affermato, in poco tempo, hai costruito intorno a te una rete di quasi 800 autori che ti hanno scelto come editore. Nei feedback che hanno lasciato sul sito della BookSprint emerge il particolare rapporto tra loro e la tua Casa Editrice. Quali sono i passaggi fondamentali che ti hanno permesso, e ti permettono tuttora, di intessere relazioni così “speciali”?
Tutto ciò è nato da una necessità che avevo io come utente della Rete che, per qualsiasi mia necessità privata o professionale, in nessun’azienda che conoscevo sul web, con nessun fornitore conosciuto attraverso Internet, non riuscivo mai a dare un volto all’interlocutore. Il rapporto si fermava al freddo scambio di mail. Allora io ho pensato che nel mio modello di business volevo e dovevo allacciare relazioni.
Per questi motivi ho voluto e voglio conoscere i miei autori personalmente, diventare per loro un punto di riferimento, una persona a cui possono sempre rivolgersi per qualsiasi necessità. Infatti, non a caso, in uno dei punti della mia offerta prometto ai miei autori che ci sarò sempre io, in prima linea, a rispondere alle loro esigenze.
Per promuovere la tua Casa Editrice hai scelto di “metterci la faccia”. Quali sono i motivi che ti hanno fatto intraprendere questa strategia e quali risultati hai ottenuto.
Per dare più spessore, più significato al rapporto personale con gli autori, ho pensato di fare un po’ come si usava negli anni passati, quando Internet non esisteva e la gente, prima di tutto, ci metteva la faccia. Si metteva in gioco in prima persona.
Impostando le mie campagne con la mia immagine che troneggia un po’ dappertutto, ho inteso, appunto, percorrere questa strada, che tanti prima di me avevano percorso con successo. In passato, infatti, molte grosse aziende hanno usato come testimonial i titolari stessi, i proprietari che ci mettevano la faccia come, ad esempio, Giovanni Rana per i tortellini, Francesco Amadori per il pollame, Vittorio Gancia per lo spumante o Ennio Doris per la banca di cui è presidente. Quindi ho pensato di fare la stessa cosa e di mettere la mia faccia in tutte le mie campagne promozionali. Questa è stata la mia strategia fin dall’inizio, con cui ho rassicurato i miei autori che non si stavano rivolgendo semplicemente ad una Casa Editrice virtuale ma ad una Casa Editrice con dietro una persona in carne ed ossa, a cui poter “tirare i pomodori” nel momento in cui l’avessero ritenuto opportuno.
Lo studio, la formazione, l’aggiornamento e i relativi investimenti, sono molto importanti per un’azienda che aspira ad essere sempre sulla cresta dell’onda. In che modo questi fattori hanno inciso, o incidono ancora, nella vita della BookSprint Edizioni?
Lo studio, la formazione ed il continuo aggiornamento sono fondamentali per potersi presentare sul mercato con un modello di business vincente. Perché possiamo avere, intrinsecamente, tutte le capacità, possiamo essere i migliori comunicatori del mondo ma se non abbiamo un prodotto di qualità, tutto ciò è vano. La comunicazione, quindi, viene dopo, prima c’è lo studio che deve essere realizzato e, logicamente, anche gli investimenti nel settore sono considerevoli e notevoli, hanno un entry level molto alto.
Prima di propormi sul web, infatti, avevo già una piattaforma pronta, ero già pronto, immediatamente, a poter lavorare dal giorno stesso in cui ho cominciato a farmi conoscere su Internet. Ero già pronto a cercare di soddisfare le richieste degli autori.
A differenza delle altre aziende simili alla tua, pubblicando un libro con te, l’autore non perde i suoi diritti sull’opera. Questa si è rivelata una scelta azzeccata? Perché?
Dal mio punto di vista si è rivelata una scelta vincente e non caso (e ciò me ne dà vanto) molti nostri competitors hanno intrapreso la nostra stessa strada: fino a quel momento, fino a quando noi non ci siamo posti sul mercato, tutti i diritti delle opere erano detenuti dalle stesse Case Editrici che vincolavano l’autore per un periodo minimo di due anni.
Non pretendendo i diritti dell’opera, abbiamo abbattuto quella barriera di diffidenza che l’autore che si è sacrificato per l’opera, impegnandosi giorno dopo giorno, spendendo anni della propria vita, alza quando vede trafugarsi questo diritto da un editore. Mentre, invece, egli ritiene, giustamente, di poter disporre pienamente di tale diritto, dal momento in cui riguarda l’opera da lui stesso prodotta. Tutto ciò mi sembrava alquanto scorretto e questa mia scelta si è rivelata vincente perché gli autori ci hanno ricompensato, appunto, con la loro fiducia.
L’eBook è la nuova frontiera dell’editoria poiché sempre più diffuso e alla portata di tutti. Quanta importanza ha assunto questa tecnologia nella tua azienda?
Il concetto di eBook, nella mia testa, era ben chiaro dal momento in cui io ho fondato la Casa Editrice. La strada che volevo percorrere era già ben chiara. Era ben chiara, dentro di me, l’idea di proporre i titoli, oltre che in formato cartaceo, anche in formato eBook. Questo perché, sempre partendo da un articolo su una rivista americana che conteneva un’indagine fatta dal colosso delle vendite dei libri on line, Amazon, avevo letto che l’eBook non avrebbe spodestato il cartaceo bensì avrebbe avvicinato alla lettura, alla fruizione dei libri, quel popolo che non era propenso a leggere il libro di carta. L’eBook, infatti, anche a mio avviso, non ha tolto al cartaceo, bensì ha tirato nel mondo della lettura gli amanti della tecnologia. Oggi, perciò, i nostri eBook possono essere fruiti su qualsiasi dispositivo elettronico, dall’eBook reader al palmare, al tablet.
È corretto, allora, dire che i nuovi seguaci della lettura passino per l’eBook? Nel senso che, magari, non sono un lettore abituale ma mi capita di scaricare o comprare un eBook, da lì mi appassiono e poi mi ritrovo ad acquistare “libri di carta”?
Non penso che sia una regola valida, anzi. A volte può essere vero il contrario: chi compra il cartaceo, successivamente può comprare l’eBook, però è difficile che chi compri l’eBook successivamente acquisti il cartaceo. Per tale ragione, almeno dalla nostra esperienza, ritengo che siamo di fronte a due tipi di lettori totalmente diversi.
Anch’io, nello specifico, che sono da sempre amante della carta, del suo odore, del fruscìo dei fogli, che quando ho un libro tra le mani sento riempito e appagato lo spirito prima ancora che la mente, negli ultimi tempi, mi sono riscoperto a leggere i libri che io stesso pubblico esclusivamente sul mio smartphone.
Iscrivendosi alla newsletter della BookSprint Edizioni è possibile ricevere ciclicamente un eBook gratis. Che sviluppo ha avuto questa iniziativa? Quali sono stati i vantaggi principali?
In effetti io sono partito da un concetto semplicissimo e, purtroppo, ritornano sempre in mezzo gli americani che, in quanto a comunicazione, fanno scuola a tutto il mondo. I colossi di Internet, infatti, partendo da Google, Youtube, piuttosto che da Facebook o Twitter, hanno costruito la loro fortuna sulla gratuità dei contenuti. Su Facebook, ad esempio, l’iscrizione e la fruizione della piattaforma sono totalmente gratuite e lo stesso dicasi per Google, Youtube, Twitter e via discorrendo. Per tale ragione, ho ritenuto che questo aspetto non fosse da sottovalutare, perciò ho dato la possibilità di scaricare (logicamente tutto a nostre spese), a chi fosse iscritto alla nostra newsletter, due eBook da noi pubblicati al mese.
Così facendo, abbiamo visto accrescere la nostra mailing di migliaia e migliaia di iscritti che hanno creduto in questa nostra iniziativa e che, giorno dopo giorno, ci stanno accompagnando in quest’avventura. Ad oggi abbiamo oltre 10mila iscritti e, quindi, ritengo che sia un grande risultato per noi.
La BookSprint Edizioni è stata scelta come case history dei seminari tenuti da Enrico Madrigrano, uno dei massimi esperti italiani di web-marketing. Cosa rappresenta questo per te?
L’essere stato scelto come case history in uno dei webinar di Madrigrano ha rappresentato per me un enorme traguardo. Questo perché Enrico Madrigrano è stato per me, come per migliaia di persone che si muovono sul web, che hanno un proprio business attivo su Internet, un punto di riferimento. Quindi essere stato scelto da lui per raccontare il mio caso, ricevere da Enrico questo riconoscimento, è stato davvero molto importante per me.
L’anno scorso, sei stato tra i testimonial dell’iniziativa “Non c’è merito senza legalità”, promossa dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Salerno. Alla presenza dell’allora Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, hai raccontato la tua storia, che, poi, lo scorso 28 settembre è stata anche ospitata a “Parliamone in famiglia”, il programma di Rai2 condotto da Lorena Bianchetti. Puoi riassumerla anche a noi?
Sono stato tra i sette imprenditori/testimonial di quell’iniziativa come proprietario di un’attività che si era particolarmente distinta, nell’anno 2011, per i successi conseguiti. Il giorno della conferenza, al cospetto dell’allora Ministro Meloni, oltre a parlare della mia Casa Editrice, ho spiegato anche un po’ quello che era stato il mio passato, fatto di dipendenza da droghe, e di come, grazie all’aiuto della Comunità di San Patrignano, sono riuscito a ritrovare finalmente me stesso, visto che mi ero smarrito. Nell’intervista che mi hanno fatto gli autori di Rai2 ho raccontato tutto questo, ho parlato di cos’era fatta la mia vita più 15 anni fa e di come poi, una volta tornato a casa, abbia messo su una Web Agency, rimodellatasi nel tempo sul mercato fino a diventare un centro stampa digitale, affiancato oggi dalla BookSprint Edizioni, di cui vi ho raccontato la genesi passo passo.
Cosa dobbiamo aspettarci ancora dalla BookSprint? Quali progetti hai per l’immediato futuro?
Posso rivelare, in anteprima, che la BookSprint, insieme a Gruppo Eventi, organizzerà la quinta edizione di “Casa Sanremo Writers”, Concorso Letterario Nazionale che si terrà al Palafiori di Sanremo, nei giorni della 63° Edizione del Festival della Canzone Italiana. Chiunque potrà inviare la il suo libro, la partecipazione è totalmente gratuita e i dieci finalisti del Concorso vinceranno la possibilità di presentare la propria opera in pubblico, nella cornice di “Casa Sanremo”, alla presenza della stampa di settore, di editori, critici, produttori, artisti e appassionati. Tra tutti i finalisti di tutte le sezioni del Concorso verrà scelto, poi, un vincitore assoluto che potrà vincere un contratto in esclusiva con la BookSprint Edizioni o, nel caso di opera edita, si aggiudicherà la possibilità di promuoversi attraverso i canali ufficiali di “Casa Sanremo” e della BookSprint Edizioni.
Per il resto, posso soltanto aggiungere che, tutte le sere, vado a letto pensando sempre a come poter migliorare in ogni aspetto, in ogni forma, i servizi che offriamo ai nostri autori, i servizi che noi offriamo ai nostri clienti. Di certo non starò ad aspettare che il mondo cambi intorno a noi. Noi cavalcheremo l’onda del cambiamento e sarò pronto e disposto a seguire qualsiasi strada che il mercato mi indicherà di seguire, qualsiasi strategia da mettere in campo per poter ottenere i migliori risultati possibili.
ancora una volta Ema, confermi – attraverso i bellissimi casi di successo che ci aiuti a conoscere – che ti stai affermando meritatamente come un riferimento di qualità umana e professionale molto elevata. Grazie sempre per le tue ispirazioni.
Vito rappresenta concretamente la punta più sostenibile ed ecologica della nuova Impresa editoriale. Complimenti per l’intenzione, le politiche e le strategie innovative. E avanti così!
grazie
Restate sull’onda °º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø
Grazie Emanuele per questi articoli che condividi con noi.
La storia di Vito mi ha appassionato, come è prezioso quello che la sua casa editrice offre. Per non parlare anche del suo atteggiamento verso lettori e scrittori: credo che sia la sua prima e vera fonte del suo successo, oltre al suo sguardo sempre fisso su un mondo, quello tecnologico, che muta davvero velocemente e offre di giorno in giorno possibilità sempre nuove da non ignorare.
http://giovannigarufibozza.wordpress.com/
Ho una sola domanda, perché è l’unica cosa che l’intervista non mi ha chiarito: Vito è un editore a pagamento?
Grazie!
quello che mi sconcerta sono le innumerevoli testimonianze positive che si trovano sul sito degli autori che hanno pubblicato con pacellli… ma come fa pacelli ha seguirli tutti direttamente? e il resto del tempo per seguire la casa editrice dove lo trova????
ottima intervista!
Concordo con Sandro (io ho cinque autori e lavoro giorno e notte), e resto in attesa di una risposta alla mia domanda…
Saluti!
Salve Luciano, innanzitutto rispondo alla sua domanda, e a quella di Sandro, riguardo la gestione degli autori della BookSprint, dicendo che al mio fianco ho un team di 20 persone che lavorano instancabilmente per rispondere alle più svariate esigenze che chi pubblica con noi ci sottopone.
Continuo dicendo che sono convinto che il successo di un libro possa essere decretato soltanto dal pubblico che lo acquista e “passaparola” su quello che ha letto. Questo è il motivo per cui ho scelto di non appoggiarmi mai ad un distributore ma di puntare su una rete di librerie indipendenti (Librerie Fiduciarie) presenti su tutto il territorio nazionale, nonché di specializzarmi nella vendita on line, oltre che attraverso il nostro sito, anche nei migliori negozi on-line (Amazon, Ibs, Webster, etc.) e commercializzando i nostri eBook sui migliori store del mondo.
Noi lavoriamo ogni giorno per dare ai nostri autori tutta la visibilità che meritano, non precludendo a nessuno, a priori, la pubblicazione. Se il libro vale o meno, se la storia è avvincente, se l’autore saprà promuoversi e catturare lettori, per noi, sono fasi successive. Noi ci muoviamo molto su Internet che, com’è noto, può accrescere in maniera esponenziale il passaparola intorno ad una pubblicazione, aprendo a tutti scenari molto interessanti ma, in ogni caso, è sempre il pubblico che decide, che legge, che acquista. Questo nostro modo di ragionare, seppure possa non essere condiviso, non ci ha impedito di costruire casi di successo come Vittorio Vezzetti che con il suo “Nel nome dei figli” ha venduto oltre 10mila copie o “Societas” di Eliseo Davì che è in testa alla classifica del nostro concorso “Vota il tuo libro preferito” o, ancora, posso citarle il caso di Ilaria Rubinacci, la cui pagina Facebook ha raccolto più di 46mila fan e, infine, il caso recentissimo di Max D’Amico che è stato recensito dal quotidiano “La Stampa”.
Grazie per l’attenzione.
Saluti
Ciao Walter! grazie a te di cavalcare sempre l’°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø :-)))
ciao Giovanni, la “cura” delle relazioni credo sia alla basa del successo in ogni attività
a presto!
Ho partecipato a luglio al corso di scrittura creativa organizzata proprio dalla BookSprint Edizioni e ho avuto il piacere di conoscere di persona Vito Pacelli. Un’esperienza davvero unica che mi piacerebbe ripetere al più presto.
intelligenza,intraprendenza,capacità organizzativa sono alla base di questa attività in espansione.Colpisce la modestia,l’onestà dell’editore,il bisogno di raccontarsi e di conoscere personalmente i suoi interlocutori.questa sua esigenza di intessere rapporti umani con loro lo fa considerare un amico.Ho conosciuto Vito su Facebook da circa un mese,ma mi sembra di conoscerlo da sempre.Lo considero una persona autentica.
Vito Pacelli è una grandissima persona. Ancora non ho avuto modo di conoscerlo personalmente, ma il modo come si offre al servizio dei suoi autori è certamente qualcosa di “spettacolare”.
Credo che in giro ci siano poche case editrici che ti offrono con diligenza e professionalità ciò che offre la Booksprint di Vito Pacelli.
Credo che crescerà notevolmente e sicuramente sentiremo parlare di lui per parecchio tempo.
Complimenti ad Emanuele per l’intervista.
La domanda era:
La BookSprint Edizioni chiede soldi per pubblicare?
La cosa non è strana o particolare, è normale di questi tempi che gli editori chiedano un contributo. Solo sarebbe stato meglio precisarlo subito e dire:
Ragazzi grande successo di Pacelli, c’è da dire però che la BookSprint chiede soldi per pubblicare (cosa legittima, ma che va precisata) per distinguerla da altri editori che non chiedono soldi. Così almeno se c’è un esordiente che manda il manoscritto almeno sa che gli risponderanno proponendo una pubblicazione a pagamento.
Tutto qui.
Ciao Marco,
condivido a pieno la schiettezza della tua osservazione.
Cerco di risponderti per conto della BooksPrint, anche se io non dovrei visto che non sono l’editore del quale stiamo parlando ma solo l’editore del presente blog dove la discussione si sviluppa. Non va dimenticato che la BooksPrint è nata come casa editrice “print on demand”. Ora, credo, suddivida le sue pubblicazioni tra autori che contribuiscono alla pubblicazione, e autori sui quali l’editore investe, in quanto potenzialmente, questi autori, possono far rientrare i costi che una casa editrice deve affrontare per la pubblicazione, distribuzione e promozione. Un esempio di questo ultimo tipo è proprio la mia collaborazione con Pacelli => http://www.booksprintedizioni.it/libro/Manuali/best-seller-course/101479.
a presto
pubblicare a pagamento non mi piace, anche se alla fine ho letto ottimi libri che hanno seguito questo percorso editoriale