In riguardo all’argomento tanto richiestomi, ovvero “come fare presentazioni letterarie di successo“, riporto a seguire un racconto doppio scritto da Sergio Pucciarelli, autore del romanzo “Il nero e la rossa” che narra una storia d’amore negli di piombo della nostra cara, amata e malata Italia.
In questo guest post, Sergio Pucciarelli, più che descriverti un dettagliato piano di marketing come solitamente pubblico, ha rimarcato gli aspetti romanzeschi che che si manifestano nel dietro le quinte delle presentazioni letterarie. Ho trovato questi racconti simpatici e utili, e sicuramente, tu che ami scrivere e hai fatto, o vuoi fare, presentazioni letterarie, ti ci ritroverai… ne sono sicuro ;-)
Ah.. sono due gli insegnamenti che puoi trarre da questi racconti:
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la capacità di mettersi in discussione, e anche di improvvisare, premia sempre nell’organizzazione di presentazioni letterarie,
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agganciarsi ad altri eventi, ad es. di natura artistica, è una efficacissima strategia di marketing editoriale
La presentazione letteraria de Il nero e la rossa sul Lungotevere (100 copie vendute) – di Sergio Pucciarelli
E adesso?
Giro e rigiro tra le mie mani il prodotto finale, la bella copertina, il titolo che splende su di essa, il mio nome su su in alto…
L’emozione è grande, quasi quanto la… paura.
E ora?
Sarà sufficiente tutto quello che avevo programmato?
Avevo già fatto una presentazione formale, quella presso la libreria del mio editore.
Per carità, molto carina, molto formale, diciamo “politically corrett”…
D’altra parte, mi era sembrato doveroso farla, un po’ per ringraziare la casa editrice del fatto di avermi pubblicato, un po’ per convogliare gente abituata ad incontri “istituzionali” (soprattutto parenti e alcuni amici).
Eppure…avevo voglia di coinvolgere un pubblico diverso, quello che non hai messo in preventivo ma che può darti quell’input in più, quello che magari ti fa aumentare il passaparola…
Ok, mettiamoci al lavoro:siamo a luglio, vivo a Roma, una città che può darti spazi immensi se la sai sfruttare e qual’è una delle cose che noi romani amiamo fare in questo periodo? Ma certo…uscire la sera, alla ricerca di quel ponentino che oramai stenta ad arrivare dal mare, passeggiare magari in mezzo ad inutili bancarelle e bere l’immancabile drink all’aperto. E se invece del drink punti dritto a cercare uno di quei vecchi chioschi che fanno la storica “grattachecca” (granita, per i forestieri)???
Uhm…caldo, passeggiata, grattachecca, bancarelle…ma certo! L’estate romana, ho bisogno di lei…
Anche quest’anno la manifestazione si svolge lungo le rive del nostro amato biondo Tevere: una banchina interminabile di stand divisi tra ristorantini, cocktail-bar, abbigliamento etnico, collanine e…un palco. Si, un palco in mezzo alla manifestazione, un palco che l’organizzazione ha adibito per musica e incontri culturali. Ah, dimenticavo: il mio libro, “Il Nero e la Rossa” è si, un romanzo, una storia d’amore, ma è inserito in un contesto più ampio e sociale che sono gli anni di piombo, la parte finale degli anni ’70, dal ’77 al 1980, quelli più crudi, più agguerriti, più tosti per chi li ha vissuti.
La manifestazione è ben organizzata: ci faccio un salto di sera e mi accorgo che oltretutto è frequentatissima. Sì, ma come fare per presentare un libro qui?
Fabio, mio amico del cuore e grande sponsor del libro, mi viene in aiuto:
“Sergio, hai notato quel ristorantino messicano lungo il percorso?”
“Si…l’ho notato, carino…ma cosa centra??”
“Sai chi lo gestisce? Roberto, quell’amico di quando eravamo in comitiva insieme…Sono certo che potrebbe darci una mano.”
“Roberto…certo! Che ideona! Andiamolo a trovare.”
Presto fatto: il nostro vecchio amico, oltre a gestire egregiamente il ristorantino, è anche in ottimi rapporti con gli organizzatori. Ci fissa subito un appuntamento col titolare dell’organizzazione, io e Fabio ci presentiamo naturalmente con una copia del libro e, dopo avergli donato una copia autografata, lui di rimando ci dice:
“Bello…il tema mi piace molto perché anch’io ho fatto parte attivamente di quegli anni e sono certo che attirerà parecchio pubblico…Quale giorno di luglio preferite? Vi metto a disposizione il nostro ufficio stampa, ecco i numeri…”
Era fatta, avevamo una data, il palco, l’ufficio stampa e tutto il resto…ero felicissimo!
Il primo pensiero è stato: a volte basta far lavorare la parte “creativa” del cervello per trovare nuovi metodi, il resto viene da se.
Ho attivato naturalmente la parte “telematica”: mail d’invito, social network (pagina Facebook del libro, Twitter, You Tube).
Ho informato gli organizzatori che la vendita del libro è strettamente collegata ad una Onlus che si occupa di bambini disagiati (con parte dei proventi a loro dedicata) e la cosa ha rinforzato ancor più l’aspetto “sociale”, e di questo vado fiero.
La presentazione c’è stata: Fabio ha fatto da moderatore, un mio amico impegnato in politica al Comune di Roma è venuto a darci man forte in veste “istituzionale”, gli invitati si sono presentati in massa (grazie anche ad una serata molto calda che ha spinto ad uscire…) e, in più, si è unita tanta gente di passaggio sul Lungotevere!
Prima ho proiettato il mio book-trailer, poi una presentazione ad hoc fatta in power point mi ha dato la traccia per spiegare al pubblico sia il contesto storico degli anni di piombo che la storia fra i due personaggi del libro…Durata: 1 ora circa.
Risultato: più di 100 copie vendute, tutta la sera a fare “dediche” e a rispondere a domande sul libro, fino alla cena finale dal mio amico “messicano” Roberto con tutti gli “aficionados” rimasti!
L’idea vincente è stata quella di “infiltrarsi” in luoghi non-convenzionali: ce ne sono molti, sia nelle grandi città che nei centri più piccoli, importante è saper cogliere l’opportunità e avere la determinazione e il convincimento in quello che si è creato, perché se siamo i primi ad esserne convinti, tutto il resto viene de sé.[button_1 text=”Acquista Ora IL NERO E LA ROSSA a soli 10 euro” text_size=”20″ text_color=”#000000″ text_bold=”Y” text_letter_spacing=”0″ subtext_panel=”Y” text_shadow_panel=”Y” text_shadow_vertical=”1″ text_shadow_horizontal=”0″ text_shadow_color=”#ffff00″ text_shadow_blur=”0″ styling_width=”40″ styling_height=”22″ styling_border_color=”#000000″ styling_border_size=”1″ styling_border_radius=”6″ styling_border_opacity=”100″ styling_shine=”Y” styling_gradient_start_color=”#ffff00″ styling_gradient_end_color=”#ffa035″ drop_shadow_panel=”Y” drop_shadow_vertical=”1″ drop_shadow_horizontal=”0″ drop_shadow_blur=”1″ drop_shadow_spread=”0″ drop_shadow_color=”#000000″ drop_shadow_opacity=”50″ inset_shadow_panel=”Y” inset_shadow_vertical=”0″ inset_shadow_horizontal=”0″ inset_shadow_blur=”0″ inset_shadow_spread=”1″ inset_shadow_color=”#ffff00″ inset_shadow_opacity=”50″ align=”center” href=”http://www.amazon.it/gp/product/8884407443/ref=as_li_tf_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8884407443&linkCode=as2&tag=scrittor-21″/]
La presentazione letteraria de Il nero e la rossa nella galleria d’arte (50 copie vendute) – di Sergio Pucciarelli
Siamo già a Settembre 2012, il libro è uscito da un paio di mesi ed io sarò arrivato già alla mia V presentazione, tutte piuttosto particolari, ma…avverto la necessità di un qualcosa di nuovo, di un posto “diverso” dove poter trasmettere il messaggio e il contenuto del libro. Continuo ad essere convinto nella bontà di quello che ho creato, ma credo vada proposto in modo originale.
Una mia amica pittrice, piuttosto quotata avendo esposto già a Parigi, Bruxelles e Londra, mi viene in aiuto:
“Sai Sergio, ho realizzato 3 quadri dopo aver letto il tuo libro…Mi è piaciuto molto il tema della “diversità” cosi come l’hai trattato e mi piacerebbe fare un connubio tra quadri e letteratura: perchè non facciamo un qualcosa insieme?”
“Uhm…l’idea mi stuzzica, ma dove?”
“Una mia amica ha una galleria d’arte in pieno centro a Roma, ci andiamo a parlare?”
Detto fatto, la sua amica è ben disposta a fare una presentazione a tre, ci fa vedere delle sue opere molto attinenti al tema e l’alchimia si compie: fissiamo una data di Ottobre, le linee della presentazione e ognuno di noi si attiva col suo pubblico.
Una delle due ha un suo ufficio-stampa che viene messo a disposizione dell’evento, io da parte mia, mi attivo come al solito sui social network, creando la data-evento
L’effetto sarà davvero particolare: la Galleria ultra-affollata, gente sulla strada che purtroppo non riuscirà a seguire bene la presentazione, le due artiste prenderanno prenotazioni per i loro quadri e il sottoscritto che vende una cinquantina di copie, oltre alla positività di un sano passaparola che sicuramente partirà da quella sera cosi speciale.
Il mix tra quadri e libri è riuscito, forse perché si tratta comunque sia di Arte, di espressione, di comunicazione. Il segreto credo sia stato quello di trovare un filo comune tra le due arti, filo che trasmettesse quel messaggio a cui tengo, ovvero che grazie all’amore si possa andare oltre le diversità, sia politiche, che religiose, sia razziali che sessuali.
Questo ideale mi ha sorretto e mi sostiene in tutte le promozioni che sto facendo per il libro…Credere in quello che si è fatto è lo stimolo più forte per promuovere una propria creatura.Oggi il libro sta andando piuttosto bene, il passaparola sta funzionando e gli inviti sono aumentati, anche in radio e tv private.
C’è ancora molto da fare, sono appena agli inizi,ma i maestri (come Emanuele) in questo campo non mancano e seguirò i loro preziosi consigli ;-)
Adoro le ficition negli anni di piombo… l’italia più misteriosa
Hai ragione Sandro…gli anni ’70 hanno rappresentato la parte più misteriosa del nostro paese e quella tutt’ora difficile da analizzare. Io ho provato a descrivere una parte di essi, dal ’77 al ’80, forse quelli più cruenti, avendoli in parte vissuti e non è stato facile. Spero e credo di aver trasmesso un messaggio importante nel raccontarli. Grazie.