Ti propongo oggi la mia intervista di dicembre 2010 a Matteo Grimaldi , scrittore abruzzese che dopo il successo del suo primo libro è ora alla sua terza pubblicazione.
Ovviamente la mia intervista è imperniata come sempre sul tema della promozione libraria, ma in questo caso è stata dura per me. Perché avrei voluto fare a Matteo altre domande, come ad esempio come ha vissuto il periodo in cui ha chiuso il suo Blog visitatissimo e lo ha riaperto solo dopo il terremoto che ha colpito duramente la città dell’Aquila.
Matteo effettua anche interviste a scrittori per SoloLibri.net e nota come anche autori che pubblicano per grandi case editrici cercano diverse strade per autopromuoversi. Interessante poi cosa dice del booktrailer, il riferimento alla tecnica promozionale usata da De Carlo, al suo ‘libero bloggare’…
Grazie Matteo e in bocca al lupo per la tesi in informatica! (ma quanti sono tutti questi ingegneri, informatici che poi si gettano a capofitto nella scrittura? ne sono veramente tantissimi… sarà forse che i numeri e le parole sono legati da atavici e misteriosi legami…)
L’INTERVISTA
1 – Matteo: spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Sono un ragazzo aquilano di ventinove anni che un giorno consegnerà la tesi per laurearsi finalmente in Informatica, intanto lavoro al Mc Donald’s. Scrivere è quello che faccio perché mi piace, il resto lo faccio perché devo. Quando i libri diventeranno commestibili potrò dedicarmi solo alla scrittura.
2 – Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo primo romanzo?
Avevo vinto un paio di concorsi per racconti e ne avevo una marea pronti. Mi sono accorto che sette erano legati da un filo e li ho improvvisamente visti insieme. Così li ho raccolti e proposti. Qualche mese dopo è uscito ‘Non farmi male’.
3 – Oltre alla qualità del testo, secondo te qual è stata la chiave del successo del tuo primo romanzo?
Ai tempi di ‘Non farmi male’ avevo un blog molto frequentato. I miei lettori bruciarono la prima edizione in due settimane. A un certo punto gli aggiornamenti quotidiani erano diventati un’ossessione così ho deciso di rallentare a scapito di molti contatti. L’ho riaperto dopo il terremoto all’indirizzo www.matteogrimaldi.com e lo aggiorno comunque con poca costanza, solo quando sento di aver davvero qualcosa da dire. Poi certo le presentazioni, le buone recensioni dei lettori e di qualche giornale nazionale, il passaparola e spero, come dicevi tu, la qualità.
4 – Qual è l’ostacolo più grande che hai incontrato per promuovere incisivamente le tue opere? (ad es. poche persone alle presentazioni, mancanza di supporto da parte delle istituzioni, inefficacia della promozione online etc…)
Sulle istituzioni non c’ho mai contato per la promozione dei miei libri. Per quanto riguarda le presentazioni, a parte qualche raro caso, devo dire che sono stato fortunato. Un po’ di gente c’era sempre. Internet è un ottimo veicolo per promuovere le proprie opere. Mi viene in mente Andrea De Carlo che in occasione del suo ultimo romanzo ‘LEIELUI’ ha realizzato dei minivideo che ha caricato su Youtube e su Facebook. Il maggiore ostacolo lo riscontro giornalmente con la distribuzione che fatica enormemente a portare i libri dei piccoli editori in libreria e spesso neanche ci prova.
5 – Nell’attuale mercato editoriale, quanto è importante secondo te il ruolo del book-trailer nella promozione di un libro?
Può essere un buon trampolino di lancio per due motivi. Primo: guardarsi un video è più avvincente che leggersi una quarta di copertina, e quindi è auspicabile che la visione del booktrailer spinga i curiosi ad acquistare il libro. Secondo: caricato su YouTube o altri canali simili può raggiungere potenzialmente migliaia di persone con grande facilità.
6 – Quali sono i consigli che daresti a uno scrittore esordiente che vuol promuovere autonomamente la propria opera?
Parto dal presupposto che tutti gli scrittori dovrebbero promuovere la loro opera, che siano esordienti o no, che siano o no supportati da un grande editore. Io per SoloLibri.net intervisto scrittori anche pubblicati da Mondadori, Feltrinelli, Einaudi e sono quasi sempre loro a cercarmi. Questo per dire che l’autore è fondamentale perché il libro arrivi a più gente possibile. La pubblicazione è certamente una meta, ma dev’essere vista soprattutto come una nuova partenza. L’autore deve tutti i giorni cercare nuovi canali per destare la curiosità del pubblico, organizzare presentazioni, eventi supportato dal suo editore, e farsi aiutare dal grandissimo potenziale della rete.
7 – Quali sono secondo te gli scrittori più bravi in Italia nella promozione autonoma della propria opera?
Se mi chiedi dei nomi mi cogli impreparato. Non è questo l’aspetto sul quale mi focalizzo quando m’interesso a un autore. Leggo che anche Pulsatilla parteciperà a questa iniziativa. La sua però non mi pare un’esperienza di autopromozione, libro parlando. Col blog sì, era riuscita ad attirare centinaia di lettori giornalieri. Poi l’ha pescata la Castelvecchi e da allora ha rimbalzato da una tv a un’altra e quello non capita per merito dell’autore.
8 – Quanto conta secondo te la fortuna nel successo di un’opera, o meglio, a patto che ci sia la qualità del testo, una promozione efficace può permettere comunque al libro di ottenere delle buone vendite?
Se con efficace intendi un grandioso spiegamento di denaro e una visibilità massiccia, certo che permette a un libro buone vendite. La fortuna gioca la sua parte sempre. C’è però da ricordare che i più grandi casi editoriali sono frutto della decisione del pubblico. La gente va in libreria, sceglie cosa acquistare, e decreta successi e flop.
9 – Nel mio Blog dove inserirò la tua intervista, asserisco che uno scrittore che tenta di affrontare il mercato editoriale attuale (composto da più libri che lettori!), per far emergere la propria opera, deve soddisfare una particolare equazione. L’equazione stabilisce che le stesse energie che sono impiegate per la scrittura dell’opera devono essere dedicate anche alla promozione della stessa, con la stessa cura del metodo sia per la scrittura che per la promozione.
Reputi che tale asserzione sia una esagerazione?
Non reputo sia un’esagerazione. Promuovere la propria opera, senza risultare invadenti, dovrebbe venire naturale. Se la questione è che gli autori non promuovono i propri libri mi viene da dire che se non sente di promuoverlo l’autore che l’ha scritto perché dovrebbe farlo qualcun altro. Certo, la promozione non può essere solo un problema dell’autore.
10 – L’aver la padronanza di creare Blog che ‘funzionano’, ti rende ora più sicuro nell’autopromozione dei tuoi testi e ti incentiva a continuare a fare ciò che tanto ami, ovvero scrivere?
Io di blog ne ho creato uno in tutta la mia vita che si chiama La stanza del Matto che poi ho traslocato un paio di volte. Scrivo al di là dei risultati. Lo facevo quando i risultati non si vedevano e continuo a farlo adesso che si sta muovendo qualcosa. La scrittura, per quanto mi riguarda, esiste e basta, indipendentemente da qualunque logica.
11 – Parlare in pubblico per presentare la propria opera reputi che sia un’attività che tutti gli scrittori possono fare oppure è solo per chi ha doti comunicative particolari?
Do per scontato che uno che pubblica libri conosca la lingua italiana a sufficienza da raccontarsi e raccontare le sue storie senza incontrare grossi problemi comunicativi.
12 – Quanto è stato utile per te il tuo Blog per la promozione della tua opera?
Per il primo libro molto. Per il secondo molto poco perché non è quello l’uso che ne faccio. Le sezioni del sito naturalmente sono aggiornate con recensioni, interviste, notizie sulla mia biografia, perché credo che sia giusto offrire ai curiosi, coloro che si avvicinano a te e non ti conoscono, un luogo dove scoprirti in modo ordinato, un luogo ufficiale gestito da te nel quale trovare informazioni e dal quale contattarti se vogliono.
13 – Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?
Prima della fine dell’anno uscirà una nuova raccolta di racconti che si chiamerà ‘Una valigia tutta sbagliata’ e ho appena terminato un romanzo, però per ora è presto parlarne. Qualche idea sulla promozione mi è saltata in testa, low cost, ovviamente.
è interessante leggere l’esperienza di chi ci è passato prima da te… c’è sempre qualcosa da apprendere..
continua a intervistare scrittori… sarebbe bello poter arrivare a chi ormai è affermato e autore di best seller. anche lui deve aver pure cominciato in qualche modo.. dal lavoro di trincea, intendo!
Complimenti a Matteo per la sua intensa attività e un in bocca al lupo per tutto: scrittura, laurea e tutto quanto gli sta a cuore.
Una persona poliedrica, da quanto intuisco dalla sua intervista. Leggendola traspare chiaramente che la scrittura è tale e una necessità a prescindere dalla vita di tutti i giorni, con lavori e/o studi che apparentemente sembrano non avere nulla a che fare con l’attività di scrivere. Inoltre, leggendola mi è tornata in mente una mail di una mia amica scrittrice che ha pubblicato con un editore di buone dimensioni e che mi scriveva “non organizzano mai nulla, lo sai?”. Mi sembrava inverosimile, ma a quanto pare questa è la realtà.
Ciao Gianluca
magari uno dei libri degli scrittori che ho intervistato diventerà un best-seller…
in ogni caso mi impegnerò a soddisfare il tuo auspicio: conoscere le origini di chi è al top nel campo che ci interessa…
Eh sì Cinzia, anche con i mostri sacri dell’editoria bisogna sovente rimboccarsi le maniche e autopromuoversi…
Grazie Cinzia e crepi il lupo per tutto. Non è l’editore a fare la differenza, ma l’investimento che l’editore ha voglia di fare sul tuo lavoro. Ti faccio un esempio: la Mondadori pubblica qualcosa come 150 nuovi libri all’anno, però soltanto uno o due vengono spinti fortemente.
Ciao Andrea, grazie dei consigli. Mi hanno aiutato molto. Ciao da Reggio Calabria.
Sono su Facebook. Ci sei?
Grimaldi ha l’ironia che attrae e la capacità di scrittura quasi di un veterano…
bell’intervista, vera e completa
grazie a tutti, lavoro ben fatto
a presto
Benni