In questo articolo pasquale ho deciso di pubblicare l’intervista a Daniela Tazzioli. Perchè trovo una grande sintonia in questa mia scelta. Durante la Pasqua, ci fermiamo. Contempliamo la morte e forse dentro qualche riflessione inconsueta si manifesta.
Ho capito che c’è un mondo straordinario che solo le autrici riescono a svelare. Quando le mie interviste le raggiungono, loro mi spiazzano. Perché mi illuminano di luci che provengono da nuove angolature e mi aprono finestre verso orizzonti che ignoravo. La promozione è il tema del mio Blog: tecniche di marketing, di vendita, strategie, numeri, numeri e numeri da raggiungere. Ci stiamo riuscendo. Autori che hanno seguito le tecniche di ScrittoreVincente e che hanno collaborato con me, ci stanno riuscendo. Tuttavia quando parlo con queste donne formidabili che si esprimono spaccando le pagine con il loro modo di concepire l’arte come un tutt’uno con la vita in cui regnano, mi guardo intorno e cerco forse di proteggermi da una convinzione per cui niente è più potente a livello promozionale dell’autenticità virtuosa. E di quella forza primoridiale di cui solo le donne sono custodi.
Su questo link puoi scoprire i libri di Daniela Tazzioli.
L’INTERVISTA
1 – Daniela: spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita
Ho origini modenesi, ma la Svizzera è la mia seconda patria. Vivo a Basilea dove lavoro e allevo una figlia. La scrittura è il cardine della mia esistenza.
2 – Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo primo libro?
In verità, non ho mai avuto molta propensione alla visibilità editoriale e non ho fatto tanti sforzi per cercare di essere pubblicata. Per questo motivo, non posso dire di aver registrato un gran numero di rifiuti da parte degli editori. E’ piuttosto un problema di pigrizia esistenziale e, se non fosse stato per mio fratello che ha deciso di scovare un editore disposto a pubblicare “Puro Amore”, forse nemmeno questo primo romanzo avrebbe mai visto la luce. E’ stato quindi abbastanza semplice: lui è andato a una fiera dell’editoria, ha distribuito il manoscritto e, nel giro di pochi mesi, si sono fatti avanti alcuni editori, fra cui Infinito Edizioni, con cui abbiamo trovato maggiore affinità.
3 – Qual è per te il ruolo del tuo Blog su Splinder? Vorrei sapere se lo usi come uno strumento promozionale dei tuoi libri oppure è una sorta di ‘palestra’ dove eserciti periodicamente la scrittura?
Il mio blog è un luogo privilegiato di incontro con i miei lettori. In verità, ho ricevuto diverse critiche rispetto al fatto che non ha le caratteristiche di un vero e proprio blog perché non ha una veste particolarmente attraente e i testi che inserisco sono delle narrazioni troppo lunghe per attirare i lettori di passaggio su un blog. Però, per me è diventato uno strumento fondamentale per esercitare un tipo di scrittura diversa da quella del romanzo e, soprattutto, un luogo fecondo di scambi con i lettori.
4 – Quali sono le differenze secondo te tra la scrittura sul Blog e quella di un romanzo?
La scrittura del blog è più aderente alla mia realtà quotidiana. Il narratore coincide con l’autore, i testi seguono perlopiù una progressione lineare del tempo e prendono spunto da eventi che accadono in tempo quasi reale nella mia vita interiore ed esteriore.
La costruzione di un romanzo richiede un lavoro più complesso, una voce narrante che non coincide con quella dell’autore, una trama che ha bisogno di essere pensata, elaborata, ridefinita in divenire fino alla fine, una ricerca stilistica consona alla vicenda e ai personaggi del contesto del romanzo. E richiede un dispendio di tempo ed energie decisamente più gravoso.
5 – Qual è la tua propensione alla promozione delle tue opere? Ti piace interagire con i tuoi lettori tramite presentazioni ed eventi dove ti devi esporre in prima persona oppure preferisci comunicare tramite internet?
Le presentazioni, gli eventi che mi danno la possibilità di incontrare nella realtà i miei lettori sono quanto di più entusiasmante e arricchente ci sia in tutta questa vicenda della promozione editoriale. Per me, così curiosa di umanità, è davvero una grande fonte di arricchimento personale e professionale l’incontro con i lettori, nei contesti più diversi. Inoltre, sono assolutamente convinta che si debba avere il massimo rispetto per i lettori perché uno scrittore non può dirsi tale se non ha almeno anche un solo lettore. Per questo, cerco di trovare spazi per dare ascolto e rispondere a tutti. Su internet, l’approccio è più filtrato dal mezzo, ma è comunque un veicolo di scambio importante.
6 – Ritieni che la tua presenza online (Blog, Facebook – ti abbia aiutato in modo considerevole a vendere tante più copie dei tuoi libri oppure non ha avuto un rilevante impatto su questo genere di numeri?
Non sono in grado di quantificare sotto questo aspetto, ma, come ho detto prima, ritengo che il web sia uno strumento importante per far conoscere e valorizzare il proprio lavoro. L’incontro, ad esempio, con “Scrittore Vincente” non sarebbe stato possibile senza il web.
7 – Prima della pubblicazione su cartaceo, tramite internet alcuni autori stanno distribuendo gratuitamente la propria opera in formato digitale: reputi che ciò possa favorire o inficiare le vendite reali del libro, ovvero quelle posteriori alla pubblicazione cartacea?
Ho amici che hanno pubblicato su cartaceo e hanno deciso di percorrere questa strada magari per una seconda prova narrativa e si dicono alquanto soddisfatti di questo esperimento.
Proprio “Scrittore Vincente” ci insegna che è una strada efficace per attirare l’interesse del lettore. L’impressione è che comunque il fatto che un’opera sia scaricabile gratuitamente online non ne pregiudichi le vendite su cartaceo, anzi le incoraggi. Chi si innamora di un libro, difficilmente si priva del piacere di possederlo materialmente.
8 – Quali sono i consigli che daresti a uno scrittore che vuol promuovere autonomamente la propria opera?
Il mio consiglio è osare e cercare di percorrere tutte le strade possibili, tramite contatti personali e, ovviamente, i canali disponibili nel web.
9 – Le Fiabe del Nord è un libro per bambini: hai pensato (ed eventualmente attuato – una campagna promozionale online focalizzata sul tuo target specifico (forum di mamme, blog sui bambini etc… -? Sono curioso di sapere come hai promosso un libro i cui lettori principali non possono essere direttamente ‘contattati’ a livello pubblicitario, in quanto bambini…
La campagna promozionale per questo libro non è paragonabile a quella per “Puro Amore”, il romanzo d’esordio, su cui sia io che l’editore abbiamo puntato.
Il libro di fiabe è nato infatti come un’operazione di sostegno a un’ONG a cui saranno devoluti i diritti d’autore. Pertanto, non ci sarà il tour di presentazioni previsto invece per il lancio del romanzo, ma stiamo cercando di diffondere il prodotto attraverso canali alternativi a quelli tradizionali per dare il massimo profitto all’associazione: botteghe del commercio equo solidale, diffusione tramite amici, incontri appositamente creati in ambienti sensibili alle tematiche di cui si occupa l’associazione.
Inoltre, più che di fiabe per “bambini-infanti” , si tratta di fiabe per bambini che si avvicinano alla fine della scuola primaria e per adulti. Il target non è quindi quello specifico dell’infanzia.
10 – E’ evidente la tua familiarità nella comunicazione tramite Blog e Social network, nel caso dovessi pubblicare un nuovo libro, le attività promozionali che hai già affrontato (principalmente sul web – ti darebbero maggiore sicurezza per l’ottenimento del successo anche del nuovo libro?
Sì e le considero imprescindibili.
11 – Quindi sapere che sei brava a promuovere le tue opere, è per te un incentivo a fare maggiormente ciò che ami, ovvero scrivere?
Come ho detto all’inizio dell’intervista, anche se può risultare banale, la scrittura è il cardine della mia esistenza e non ho bisogno di particolari incentivi per dedicarmi ad essa. In verità, considero il lavoro legato alla promozione una gran fatica, anche se necessario.
12 – Nel mio libro dove inserirò la tua intervista, asserisco che uno scrittore che tenta di affrontare il mercato editoriale attuale (composto da più libri che lettori! -, per far emergere la propria opera, deve soddisfare una particolare equazione. L’equazione stabilisce che le stesse energie che sono impiegate per la scrittura dell’opera devono essere dedicate anche alla promozione della stessa, con la stessa cura del metodo sia per la scrittura che per la promozione.
Reputi che tale asserzione sia una esagerazione?
Mi pare, purtroppo (per quel che ho appena detto… -, condivisibile. Del resto, se penso a uno dei miei miti letterari, Virginia Woolf, è impressionante l’enorme lavoro impiegato da lei e dal marito per produrre e far conoscere le sue opere, a partire dalla creazione di una propria casa editrice. Quella che io considero la più grande scrittrice di tutti i tempi trascorreva ore ogni giorno a rispondere alle lettere di anonimi lettori, ad aiutare il marito a rilegare, impacchettare e spedire le copie dei suoi libri e se proprio lei, che era Virginia Woolf, faceva questo, chi siamo noi per sottrarci a tutto ciò che comporta il duro lavoro della promozione?
13 – Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?
Ho in cantiere un romanzo da rivedere, un altro in fieri e un’eventuale raccolta di racconti. Continuerò a darmi da fare per promuovere i miei lavori attraverso i canali già utilizzati. Il web è uno strumento da me ancora sottoutilizzato e sarà un terreno da esplorare ulteriormente.
(home photo by mirvettium on Flickr)
Un’intervista piacevole, interessante che mi ha permesso di conoscere Daniela come donna e autrice.
Complimenti Emanuele.
Grazie Michela, ho ammesso che voi scrittrici avete una marcia in più… ed “è tanto” per chi ha scritto un romanzo come “Apologia del piano B” ;-)
Buona Pasqua!
La cultura anglosassone riguardo alla letteratura in senso ampio è diversa e in un certo senso molto più avanti di noi italiani da sempre. E’ sicuramente da prendere come esempio anche per noi proprio qui e ora.
Ho contattato Daniela sul suo blog molto tempo fa. Non mancherò di seguirla e per ora mi complimento con lei per i suoi scritti e per questa intensa intervista.
Sicuramente gli anglosassoni conoscono molto meglio di noi come far diffondere l’arte… in ogni caso a livello di contenuti noi ci difendiamo ;-)
a presto Cinzia!
viva virginia woolf.. un buon esempio da emulare! bisogna crederci, crederci e crederci ancora!
gianluca
Salve.
Ho letto con piacere questa intervista. Anche lei ha qualcosa da insegnare…
Spero che qualche volta loderai anche le peculiarità degli autori….
Un abbraccio, Pino Campo
Ciao Pino!
è una storia lunga… il mio romanzo (Apologia del piano B) ha generato un bel pò i critiche alimentate dal maschilismo palese che ribolle dalle pagine di cui è costituito.
Misogino, hanno detto che sono. A quel punto ho pure pensato di essere un bravo e verosimile creatore di fiction, perché in verità sono un puro estimatore del genere femminile.
Gli autori li ho comunque ampiamente lodati nei vari articoli di ScrittoreVincente…
Grazie per quello che mi hai scritto Pino
un abbraccio
a presto, Emanuele
è esattamente questo il punto.
A presto Gianluca!
interessante e puntuale l’intervista che mette in evidenza quanto la promozione richieda altrettanto impegno che scrivere; la differenza sta nel fatto che , quando si scrive si dialoga con se stessi e la propri creatività, e quando promuovi parli con qualcuno di cui “non conosci” la sensibilità. Qualcuno che sta nascosto, al riparo dai commenti, dalle paure di non essere capita, apprezzata…fino al momento in cui ti senti dire le parole chevolevi sentire, quelle per le quali hai lavorato tanto: Si, il tuo romanzo (o il tuo saggio, la tua favola o la tua pesia) è bello. Grazie. E, in quel suo grazie, trovi quello per il quale hai lottato, ti sei messa in gioco, hai comunicato:tutto ciò che della tua interiorità, pensavi giusto che gli altri potessere, volessero o dovessero condividere. Chi scrive lo fa per dialogare, prima con se stesso,per scoprire poi di non essere solo.
Grazie per i vostri commenti e grazie ad Emanuele per avermi dato la possibilità di questo incontro.