Ci sono autori che frequentano il mio blog di cui non ho mai sentito la voce, non li ho mai visti in faccia eppure mi sembra di conoscerli da un vita. Uno di questi è Luca Terenzoni, autore di “Primavera in Borgogna“, ottimo romanzo d’esordio che ricalca il pensiero lineare e pulito di Luca (leggi l’intervista seguente per verificare anche tu questa mia impressione).
Luca è un ottimo soldatino, come direbbe un mio amico, cioè uno che lavora (guarda il suo blog come è cresciuto) e che ottiene risultati graduali e sono convinto che saranno ancora superiori col suo prossimo libro.
Sono graditi commenti, un grande grazie a Luca per il suo tempo.
L’INTERVISTA
1) Luca: spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita
Classe 1969, sono laureato in Economia e Commercio e lavoro presso l’ufficio amministrativo di una società della Versilia, per la quale curo anche i contatti con l’estero. Sono un amante della lettura, del cinema e delle lingue straniere.
Per quanto riguarda invece il ruolo della scrittura nella mia vita, posso semplicemente dire che per me si è trattato di una “scoperta“ recente, che mi ha permesso di portare alla luce un lato della mia personalità che neppure credevo esistesse.
2) Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo romanzo?
Sono arrivato alla pubblicazione di “Primavera in Borgogna” quasi per caso.
Pur essendo da anni un amante della lettura, non avevo mai pensato di arrivare alla stesura, né tanto meno alla pubblicazione, di un romanzo.
Questo fino a quando, circa due anni fa, il soggetto di “Primavera in Borgogna” non ha cominciato a delinearsi sempre più chiaramente nella mia testa, con le figure dei singoli personaggi coinvolti. Poiché la storia avrebbe dovuto svolgersi sullo sfondo di un’azienda vinicola francese, e dal momento che l’anno prima avevo trascorso un breve soggiorno in Borgogna proprio durante la stagione primaverile, ho pensato di ambientare il romanzo proprio in quella regione della Francia, dopo un breve inizio all’interno delle mura di San Gimignano, in Toscana.
Sera dopo sera, al rientro a casa dal lavoro, ho quindi iniziato a mettere nero su bianco le idee, fino ad arrivare alla stesura definitiva della storia.
Successivamente ho individuato su internet una rosa di case editrici che avrebbero potuto essere interessate alla valutazione di opere di autori esordienti e ho poi accettato la proposta editoriale del Gruppo Albatros.
La pubblicazione con loro mi è subito apparsa come una buona occasione per “Primavera in Borgogna”, sebbene, sulla base di quello che mi capita spesso di leggere su internet, un “certo tipo di editoria” non è visto di buon occhio, perché indice di scarsa qualità dell’opera….
Senza perdermi in inutili e ripetitive polemiche, a questo proposito vorrei solamente precisare che ogni caso editoriale dovrebbe essere valutato singolarmente e, soprattutto, ognuno penso che dovrebbe avere la consapevolezza di dove vuole o non vuole arrivare con le proprie scelte. Detto questo, ognuno poi è ovviamente libero di pensarla come meglio crede…
3) Hai mai avuto timore di proporre il tuo libro?
Sebbene credessi fermamente nella storia che avevo scritto, ho riflettuto a lungo prima di inviare “Primavera in Borgogna” alla casa editrice per la sua valutazione.
4) Come è nato il tuo blog?
Ho iniziato a pensare a un blog, o a ogni modo a un sito, che mi permettesse di promuovere in modo più completo e sistematico “Primavera in Borgogna”, quasi subito dopo la sua pubblicazione. Ero però consapevole del fatto che per realizzare ciò che avevo in mente era necessario disporre di una “base di contenuti” da proporre a un potenziale lettore del mio libro.
E’ per questo motivo che nei mesi successivi alla pubblicazione ho cercato di “accumulare” un buon numero di recensioni sul mio romanzo, proponendolo in lettura a vari siti internet che si occupano di libri.
Poi, alla fine del mese di gennaio di quest’anno, subito dopo aver letto la tua intervista allo scrittore Paolo Soldano, autore di “Giapponesi si nasce”, in cui lui parlava proprio del ruolo svolto dal suo blog nell’ambito della promozione del suo libro, ho ritenuto che i tempi fossero maturi anche per il blog di “Primavera in Borgogna”.
Così, ormai da più di quattro mesi, settimana dopo settimana, cerco di farlo crescere, pubblicandovi nuove recensioni, estratti dal libro e i testi delle mie interviste pubblicate su blog la cui attività ruota intorno al “pianeta libri”.
5) Quali sono le differenze secondo te tra la scrittura sul Blog e quella di un romanzo?
Credo che il tipo di scrittura adottata per un blog debba avere un taglio più “giornalistico”; deve essere in grado di destare l’interesse del lettore, ma soprattutto non deve annoiarlo; deve spingerlo a ritornare con frequenza a visitare quelle stesse pagine, nell’attesa di veder pubblicati nuovi contenuti.
Scrivere un libro credo invece che implichi la capacità di sapere creare una sorta di “magia” per il lettore, un mondo parallelo a quello reale. Questo almeno è ciò di cui sono alla ricerca tutte le volte che inizio la lettura di un nuovo romanzo.
6) Cosa rappresenta per te ScrittoreVincente?
Ho scoperto per caso il tuo sito quando avevi già pubblicato un buon numero di contributi. Ho quindi iniziato a leggermeli tutti uno a uno, partendo dal primo; adesso, settimana dopo settimana, ScrittoreVincente rappresenta un ottimo strumento formativo, soprattutto per chi, come me, si affaccia per la prima volta nel settore editoriale e desidera far conoscere il proprio lavoro. Perché in sostanza mira a questo colui o colei che è arrivato alla pubblicazione di un romanzo o di un libro di poesie.
7) Nell’attuale mercato editoriale, quanto è importante secondo te il ruolo del book-trailer nella promozione di un libro?
Può giocare un ruolo molto importante nell’ambito della promozione di un libro, soprattutto se è stato realizzato in modo tale da attirare l’attenzione di un potenziale lettore nel corso di pochi minuti o addirittura secondi. Basti pensare al ruolo del trailer di un’opera cinematografica; molte volte, senza averne neppure letto la trama, si decide di andare a vedere un film, piuttosto che un altro, anche solo per il modo in cui alcune scene, o battute, sono state montate, suscitando così la nostra curiosità.
Per “Primavera in Borgogna” non l’ho fatto, ma se arrivassi effettivamente a pubblicare anche il secondo romanzo a cui sto lavorando, prenderei seriamente in considerazione l’ipotesi della realizzazione di un book-trailer per promuoverlo.
8) Qual è stato secondo te il canale promozionale principale che ti ha permesso di vendere le prime 200 copie del tuo libro?
Internet! Per la promozione di “Primavera in Borgogna”, soprattutto per la mancanza del tempo necessario per organizzare “decorosamente” delle presentazioni, mi sono completamente affidato a un tipo di promozione on-line per far conoscere il mio romanzo di esordio. Questo mi ha permesso, e mi permette tuttora, di gestire in modo decisamente più elastico il tempo da dedicare alla promozione del libro, compatibilmente con i miei impegni lavorativi ufficiali.
9) Prima della pubblicazione su cartaceo, tramite internet alcuni autori stanno distribuendo gratuitamente la propria opera in formato digitale: reputi che ciò possa favorire o inficiare le vendite reali del libro, ovvero quelle posteriori alla pubblicazione cartacea?
Penso che sia un sacrosanto diritto di ogni potenziale lettore di un qualsiasi libro avere la possibilità di leggerne alcuni estratti, oltre ovviamente alla trama.
Entrando fisicamente in una libreria, dopo aver individuato un determinato testo piuttosto che un altro, perché magari siamo stati attirati dal suo titolo o dalla sua copertina, credo che sia naturale il fatto di voler dare una “sbirciatina” anche al suo interno, per leggerne magari alcuni passaggi, dopo aver letto la quarta di copertina.
Dal momento che non possiamo avere il contatto fisico con i libri della cui esistenza veniamo a conoscenza su internet, credo che sia indispensabile “regalare” qualcosa al tuo potenziale lettore; qualcosa ma non tutto, però. Avrei infatti il timore di inficiare le vendite reali del libro. Questo almeno è il mio pensiero al riguardo…
10) Quali sono i consigli che daresti a uno scrittore che vuol promuovere autonomamente la propria opera?
Sinceramente vorrei aver accumulato più esperienza sul campo, sia come scrittore sia come promotore di ciò che scrivo, prima di dare dei consigli specifici ad altri scrittori esordienti.
Non ho comunque alcun dubbio nell’affermare che alla base di tutto occorra sempre e comunque moltissima costanza e creatività per portare avanti la propria attività promozionale.
Rispetto ovviamente le posizioni di tutti coloro che si esprimono all’interno dei vari forum sui libri, ma sinceramente non sono d’accordo quando leggo che il compito di uno scrittore è solamente quello di scrivere…
Prima ancora che il mio libro venisse pubblicato, avevo già preso contatto con diversi siti internet a cui proporre la lettura di “Primavera in Borgogna” per un’eventuale recensione. Mi era subito apparso naturale che venisse richiesto un mio specifico impegno per la promozione del libro; e questo anche se la casa editrice con cui ho pubblicato, ci tengo a precisarlo, ha messo in atto a livello promozionale, tutto ciò a cui si era impegnata contrattualmente.
11) Quali sono secondo te gli errori che hai commesso nella promozione che hai già effettuato?
Più che parlare di errori, parlerei piuttosto della mia inesperienza nel momento in cui, una volta pubblicato “Primavera in Borgogna”, mi sono trovato a promuoverlo.
Giorno dopo giorno, seguendo soprattutto le orme di altri autori esordienti che mi avevano preceduto, ho iniziato a guardarmi intorno, a cercare di individuare il tipo di lettore che potesse essere interessato all’argomento affrontato nel mio libro e, una volta individuato, ho pensato al modo in cui venirne in contatto.
Indubbiamente aver trovato il tuo sito ha attribuito una certa “sistematicità” alla mia attività promozionale.
Alcuni aspetti da te evidenziati li avevo già intuiti, pur non essendo un esperto di marketing.
Altri li ho messi a fuoco per la prima volta; altri ancora li ho “scartati” perché non li ritenevo, in un certo qual modo, consoni alla mia visione personale ( sicuramente anche sbagliando ) o al tipo di romanzo che avevo scritto. Comunque, settimana dopo settimana, i tuoi contributi mi hanno dato la possibilità di riflettere, di “aggiustare il tiro”, ma soprattutto di confrontarmi con le esperienze di tanti altri scrittori esordienti che possono ritenersi più che soddisfatti per i risultati da loro raggiunti. A questo proposito, tra i tanti che hai intervistato, vorrei ricordare soprattutto Fabrizio Sparta, al suo secondo libro, dopo l’eclatante successo del primo, con il Gruppo Albatros.
12) Nel mio blog asserisco che uno scrittore che tenta di affrontare il mercato editoriale attuale (composto da più libri che lettori!), per far emergere la propria opera, deve soddisfare una particolare equazione. L’equazione stabilisce che le stesse energie che sono impiegate per la scrittura dell’opera devono essere dedicate anche alla promozione della stessa, con la stessa cura del metodo sia per la scrittura che per la promozione.
Reputi che tale asserzione sia una esagerazione?
Assolutamente no! Prima ancora di arrivare a scrivere e pubblicare un libro, sono stato, e lo sono tuttora, un lettore e quindi so bene quanto sia importante per ogni nuovo testo pubblicato la sua visibilità, oltre che ovviamente la sua qualità, soprattutto per uno sconosciuto, come me, che si affaccia per la prima volta nell’attuale mercato editoriale.
13) Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?
Sto scrivendo una nuova storia. Come per “Primavera in Borgogna”, anche questo è un soggetto in cui credo molto. Nel caso in cui arrivassi effettivamente alla pubblicazione anche di questo secondo romanzo, per la sua promozione adesso avrei sicuramente le idee più chiare su come muovermi; e proprio il blog di “Primavera in Borgogna” potrebbe rappresentare un primo trampolino di lancio. Eventualmente, avremo comunque modo di parlarne insieme, vero Emanuele? :-D
Ciao Emanuele! Sono io che ti ringrazio per la tua disponibilità!
Da quando ho risposto alle tue domande ho ovviamente proseguito nell’attività promozionale di “Primavera in Borgogna”, in parte seguendo i tuoi consigli e in parte “sperimentando” da solo nuove tecniche… Posso ritenermi abbastanza soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati raggiunti ( che al momento si sono rivelati superiori alle mie aspettative iniziali ) e posso inoltre affermare che nel caso in cui arrivassi anche alla pubblicazione del mio secondo libro, saprei orientarmi ancora meglio, evitando di ricommettere gli stessi errori dovuti alla mia inesperienza.
Sebbene “vivere di scrittura” non sia sinceramente il mio obiettivo principale, sono comunque felice di poter dire che il lavoro svolto nel corso dell’ultimo anno, compatibilmente con la mia “vera” professione, oltre ad avermi divertito mi ha comunque permesso di conoscere un mondo a me completamente nuovo, e in tutto questo tu e ScrittoreVincente.com avete rivestito un ruolo fondamentale.
Sulla base della mia esperienza non posso fare altro che ribadire quanto sia importante la creatività e, soprattutto, la costanza nella promozione di un libro.
“Creatività” che mi ha anche lentamente portato alla realizzazione del booktrailer di “Primavera in Borgogna” . Se vuoi dargli un’occhiata ed esprimere il tuo parere al riguardo questo è il link: http://www.youtube.com/watch?v=XyeiQisYgO0 .
Per il resto ovviamente auguro a te e a tua moglie un indimenticabile 2012, tanto più che, se non ho capito male, Veronica arriverà molto presto! :-)
Ciao a tutti a Buon Natale. Senza voler discutere il valore dell’opera, che non ho letto e quindi non mi permetto assolutamente di giudicare (anzi, la trama e le notizie che ne dà l’autore ne danno un quadro interessante e fanno venire voglia di leggerlo), un chiarimento, per essere sicuro di aver capito: ma Albatros non sono “quelli lì”? E se sì, perché pubblicare “con quelli” dovrebbe essere considerato un successo? Scusate la franchezza, ma “quel” tipo di editoria mi dà i brividi… Perché per ogni libro come “Primavera in Borgogna” ce ne sono probabilmente mille degni del macero… e questo, a mio avviso, rende molto più difficile che uno scrittore emerga. Che ne pensate?
Ciao :)
Ciao Carlo. Sì, sì…”Primavera in Borgogna” è stato pubblicato proprio con “quelli lì”!
Come ho ben precisato in una delle risposte, credo che ognuno debba essere consapevole di dove vuole o non vuole arrivare, e per quanto mi riguarda il fatto di aver scelto il Gruppo Albatros è stata una decisione più che consapevole.
Credo che Emanuele mi abbia ospitato sul suo sito affinché anch’io potessi dare il mio modesto contributo parlando della mia esperienza diretta nell’ambito della promozione libraria.
Hai giustamente precisato che non vuoi discutere del valore di “Primavera in Borgogna”, poiché non l’hai letto. A questo proposito ti posso dire che questo mio primo libro ha ricevuto critiche negative ( alcune condivisibili, altre meno, che mi hanno comunque permesso di riflettere sul lavoro da me svolto ) ma fortunatamente è stato anche recensito positivamente, senza dimenticare che ha ricevuto un riconoscimento nell’ambito di due concorsi letterari. Ciò mi porterebbe a pensare che “Primavera in Borgogna”, sebbene sia stato pubblicato con il Gruppo Albatros, non sia proprio da buttare al macero…
Spesso mi capita di leggere che “quelli lì” “pubblicano tutto”. A questo proposito, però, posso senz’altro dire che, sebbene i titoli da loro immessi annualmente sul mercato siano “tantissimi”, controllando le graduatorie finali dei vari concorsi letterari indetti periodicamente nel nostro paese ho notato frequentemente la presenza di una delle loro pubblicazioni nelle prime posizioni. Possibile che i vari membri delle varie giurie si siano rivelati tutti degli incompetenti per aver premiato alcuni scrittori del Gruppo Albatros? Ovviamente il mio è solo un punto di vista, che di certo non esaurisce la problematica relativa al mercato editoriale, anche perché credo soprattutto che non si debba mai generalizzare.
Detto questo, ti ringrazio per il tuo commento, Carlo. E’ stata comunque un’ottima occasione per un confronto diretto.
È un dato di fatto che il tuo editore sia molto presente ai primi posti dei concorsi letterari. È altrettanto un dato di fatto — non palesato ma ben noto — che vi siano troppe “tirate di giacca” e altre faccende tra i giurati dei concorsi letterari italiani, con dei distinguo a ragion veduta. A voi le conclusioni.
Riguardo ai libri che meritano scritti da esordienti che non vengono neppure presi in considerazione dalla maggioranza delle case editrici più importanti…troppi libri da selezionare e…le medesime faccende con le stesse tirate di giacca!
È matematico: cambiando l’ordine dei fattori IL RISULTATO NON CAMBIA! E questo è il panorama editoriale italiano, ne più, ne meno, a mio modestissimo parere.
Ciao Emanuele, ho letto attentamente l’intervista e la trovo buona. Affronta esaurientemente i contenuti ed apre a varie riflessioni. così come deve essere. Mi ha interessato l’opinione positiva su Albatros che, a suo tempo, avevo scartato. Non ne avevo sentito parlare granchè bene. Tuttavia, ha ragione Terenzoni, il miglior promotore di un libro non può che essere l’autore ed è altrettanto chiaro che l’auto promozione debba essere accurata ed incisiva. Certo, però, che i ritmi, i contenuti, il taglio degli interventi, dovrebbero essere “guidati” da professionisti del settore. Non credo sia facile per uno scrittore, magari di buon livello, conoscere approfonditamente i meccanismi che le regolano. Scrivere per un libro e scrivere per persuadere, sono due cose diverse. Grazie, a presto.Maria
Ciao Luca, grazie per gli auguri. Ho visto il booktrailer, è semplice e ciò non credo sia un limite, anzi fornisce gli elementi narrativi essenziali che possono incuriosire, sia con le note testuali che con le immagini. Credo che fai molto bene e provare sempre nuove strade e a sperimentare. Il marketing vincente è quello che crea forte distinzione, e solo sperimentando secondo me ci si può arrivare a questa netta separazione tra il comune e ciò che ti colpisce.
E’ il concetto della “mucca viola” tanto caro a Seth Godin: se una persona vedesse una mucca viola, ne parlerebbe (cioè innescherebbe il passaparola)?
ne parlerebbe e come! quindi creare la mucca viola per la pbblicità di un libro è l’obiettivo di marketing massimo per innescare un passaparola irrefrenabile…
Ciao Cinzia.
Mi trovi più che d’accordo sulla questione delle “tirate di giacca” e infatti, se non ricordo male, non molti anni fa avevo proprio sentito parlare di uno “scandalo” all’interno di un importante concorso letterario a carattere nazionale….
In effetti, come ho precisato al termine della mia risposta a Carlo, il mio punto di vista non può certo esaurire un discorso ben più complesso. Ho voluto semplicemente sottolineare il fatto che non si può sempre generalizzare.
Ciao Maria.
Ti ringrazio per aver letto con attenzione la mia intervista.
Nel mio caso, giorno dopo giorno, ho cercato di dare una certa sistematicità all’attività promozionale del mio libro e in tutto questo il confronto con le esperienze di altri autori che ho incontrato non solo su questo sito mi sono state estremamente utili.
Sono infatti d’accordo con Emanuele, quando parla di “piano di marketing” a lungo termine soprattutto per un autore esordiente.
Effettivamente anche nel mio corso di autopromozione BESTSELLER COURSE, che è costituito da più di 300 dense e autentiche pagine di tecniche pratiche di marketing librario, non ho inserito i concorsi letterari anche se storicamente sono gli strumenti usati dagli scrittori per dimostrare al pubblico il valore delle proprie opere…
ma quando ho letto alcuni libri vittoriosi in concorsi letterari importanti e poi ho letto libri di scrittori esordienti e sconosciuti, e praticamente mi sono accorto di una rivoluzionaria e sconcertante verità che strappa i vessilli e spacca le corone, allora mi son detto:
ma Properzi che corso vuoi creare tu?
un corso piantato su una piattaforma meritocratica, concreta e snella da azionare, oppure un accademicamente disegnato e statisticamente debole percorso formativo?
la prima mi son detto, e ho aggiunto “che sia pure etica…” ;-)
Caro Luca,
per nostra fortuna l’attenzione che i nostri libri meritano ci può essere data in molti ambiti e non solo dalle giurie dei concorsi letterari. Sono certa che riusciremo nella nostra missione e ti prego di accettare il mio sincero IN BOCCA AL LUPO!
Non avevo dubbi che avresti fatto una distinzione di così fondamentale importanza!