Sin dalle prime pagine di lettura di Ecologia Consapevole di Francesco Tassone, in mente mi sono affiorate le immagini splendide delle Dolomiti, sulle quali ho passato le mie ultime due vacanze estive.
Tassone è un agronomo appassionato di scrittura, che è riuscito nel suo libro a trasformare il tema dell’ecologia quasi in una esperienza spirituale, in un libro che talvolta è poesia. Se leggi la sua intervista, scoprirai che
il futuro è come una goccia di rugiada su un petalo di rosa
e capirai quindi perché questo scrittore mi fa pensare alla poesia.
Promuovere un libro di questo tipo, potrebbe essere non così difficile come sembra. Questo perché viviamo in un periodo in cui c’è grande sensibilità al tema dell’ecologia e perché le paure delle persone, sempre più, sono anche legate all’incertezza di un futuro in un mondo che possa ospitarci senza assassinarci, ad esempio con l’inquinamento, con le calamità naturali causate da dissesti geologici provocati dalle opere dissennate dell’uomo.
Una prova che l’interesse per libri di questo genere è alto, è il successo di portali come Macrolibrarsi.
L’INTERVISTA
1) Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita
Amo definirmi un umile agronomo.
Ho due passioni struggenti.
La Natura.
E la Parola.
La Natura è un Ailanto. Uno spazio dove perdersi e ritrovarsi. Un luogo sia interno che esterno. Un ambiente da Esplorare. Ascoltare. Raccontare. E’ un tempo dove esistere. Un mistero insondabile dove stupirsi. Gioire. E abbandonarsi.
La Parola è una Brezza che fa’ suonare le foglie dell’Ailanto d’estate. E’ la voce della Terra. E’ l’Abbandono che si fa Consapevole. E’ la Gioia che si fa Responsabile. Condivisibile. E’ l’incontro di un cuore e di una foglia.
La mia professione nasce dall’incessante necessità di unire queste due passioni. E’ il cuore che si fa calamaio e la foglia che si fa penna. E’ l’incontro di un cuore e di una foglia che si fa scrittura. La scrittura che si fa progetto. Che si fa Perizia. Che si fa consulenza. Che si fa Libro. E, a volte, Poesia.
2) Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo libro?
Nel 2009, dopo innumerevoli esperienze professionali, avevo compreso l’esistenza di una grande confusione in tema di Ecologia. Confusione a tutti i livelli. Soprattutto sul piano delle idee di fondo del significato e del ruolo dell’ecologia oggi. Sentivo il bisogno di fare chiarezza. Questa intenzione ha mosso le mie dita sulla tastiera. Da quella sana intenzione si sono sviluppati incontri, studi, approfondimenti, relazioni che si sono trasformate in parole. Parole che hanno generato in me un esperienza trasformante di benessere e consapevolezza.
Quando il libro era pronto, mi sono guardato intorno. Ho esaminato le varie case editrici che mi piacevano, che rispecchiavano il messaggio che volevo veicolare. “Casualmente” un mio amico e cliente mi chiese di scrivere per lui alcune pubblicazioni sull’agricoltura biologica e mi disse di conoscere alcuni responsabili di Tecniche Nuove Spa. Una delle tre case editrici da me selezionate. Così li contattai. All’inizio non sembravano interessati al testo sull’ecologia. Io stesso probabilmente dubitavo del valore del testo. Poi comunque lo fecero selezionare. Circa sei mesi dopo mi chiamarono dicendomi che il libro gli piaceva, gli interessava e che lo avrebbero pubblicato. Poco dopo mi mandarono un contratto ed iniziò la fase di revisione e pubblicazione. Con sorpresa il 13 giugno 2012, alla prima presentazione del libro a Milano, scoprii che avevano deciso di creare una collana di ecologia. La presentazione è stata un successo.
3) Hai esperienza di scrittura di un blog?
No, ma sono molto interessato a svilupparla.
4) Stai pensando a un futuro in cui la scrittura diventerà sempre più importante per te oppure la scrittura sta solo occupando una parentesi temporanea della vita?
Come dicevo ho due passioni struggenti. Le ho da sempre. Anche se una certa consapevolezza viene col tempo. Certo il futuro è come una goccia di rugiada su un petalo di rosa. Come la brezza tra le foglie di un albero. Così è anche per la scrittura. Chi può dire quando si asciugherà la goccia o quando la brezza smetterà di soffiare?
5) Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Senza dubbio la mia ignoranza. Ignoranza di come funziona il mondo del marketing librario. Ignoranza in merito alla conoscenza di se stessi. Ignoranza in merito alla qualità del proprio libro. Ignoranza sul come si fa a far apparire ciò che è. Per questo il lavoro che Emanuele sta portando avanti con “scrittore vincente” è straordinario. E’ un ponte tra l’essere e l’apparire. Oltre che un occasione di prendere consapevolezza della valenza del proprio lavoro.
6) Stai pensando in futuro di autopubblicarti sfruttando le nuove piattaforme per il self-publishing come ad es. Amazon?
Al momento no mi trovo bene con la casa Editrice ma non escludo tale possibilità.
7) Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Promuovere un libro è molto importante. Altrettanto importante per me è farlo in modo ecologico. Per me promuovere richiede approfondimento tecnico oltre che un esercizio continuo del proprio istinto ecologico. Una incessante disponibilità ad affrontare le proprie paure e liberare le pulsioni profonde.
8) Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?
Ho una bellissima sorpresa in cantiere. Sempre in tema di Ecologia. Un esperienza entusiasmante che non vedo l’ora di condividere.
In questo momento tutte le tecniche promozionali rispettose degli altri e di me stesso mi interessano. Sono curioso di approfondire e di conoscere meglio questo mondo. E di metterlo in pratica immediatamente. Per esempio in questi giorni appena ho finito di leggere Bestseller Course di Properzi ho messo giù il testo del sito del libro www.ecologiaconsapevole.it che sarà in rete fra pochi giorni. Sto avvicinandomi ai social network. A breve inizierò a scrivere sul mio blog di ecologia consapevole. E poi adotterò certamente qualche mucca viola. Ovviamente per produrre latte bio!!
Scrivi pure un tuo commento in basso per esprimere una tua opinione o fare una domanda a me o Francesco, che riceverai pronta risposta.
Ciao!
Mi è piaciuta moltissimo una frase di Francesco, sulla sua “Ignoranza in merito alla qualità del proprio libro”. Penso denoti un approccio di umiltà di fronte al proprio lavoro e alla grandiosità dei problemi che ci sono… vi suona sincerità e voglia di ricercare, credo che questa franchezza possa venire molto apprezzata dai possibili lettori.
Forse avrei detto di più dei contenuti del libro. Di ecologia si parla da almeno quarant’anni, ci sono stati e ci sono approci molto differenti… parlare di ecologia oggi – anche in chiave di marketing librario – secondo me vuol dire definire i problemi specifici, il rapporto con la vita quotidiana, cosa si sta facendo e cosa no, gli interessi in campo, cosa ognuno può fare nella sua vita ma anche le tendenze a grandi livelli. Oppure concentrarsi su qualcosa di specifico (es.: noi e l’automobile, o noi e l’acqua… ambiente e diritto al cibo… le abitudini deleterie e quelle virtuose).
Cos’è un Ailanto?
Saludos!
LUCIANO
Ho letto attentamente l’intervista a Francesco Tassone e devo dire che ogni autore mi lascia sempre qualcosa che va ad arricchire il mio lato umano. La natura e la parola si fondono perfettamente e sanno dare vita ad un percorso originale non solo di scrittura. Penso che la schiettezza con cui l’autore ha risposto dimostri la sua purezza d’animo.
Grazie dell’attenzione Luciano!
L’ailanto è un albero.
Un tipo di albero che predilige gli spazi aperti e luminosi, che si adatta a qualunque tipo di terreno, che è in grado di diffondersi efficacemente e che ha una grande resistenza all’inquinamento, ed ai fenomeni atmosferici avversi.
La finestra del mio studio si affaccia su un grande Ailanto a cui ho spesso dedicato qualche poesia e con cui faccio spesso proficue chiacchierate.
Ciao
Ho letto con attenzione questa splendida intervista. Ciò che noto dall’intervista e che l’intervistato dimostra di avere una grandiosa umiltà oltre che possedere una forza d’animo non indifferente. Lo studio delle parole, o il giudizio di elementi provenienti da terze cose, non serva quando ti trovi difronte a persone che manifestano le proprie cose con umiltà.
Faccio io miei complimenti a Francesco.
Fra le poche interviste che ho letto, questa di Francesco è fra quelle che rientrano nel Campo della Gioia- Joyfield di cui sono promotrice. Due frasi in particolare hanno attivato la mia gioia:
* “come si fa a far apparire ciò che è”.
Quante volte mi è capitato di leggere libri di grande spessore culturale, umano, spirituale che erano poco conosciuti e divulgati e, viceversa, tanti libri “fumosi” privi di contenuto pubblicizzati a dismisura!
Infatti, secondo me ci vorrebbe qualcuno come Ema- tanti Ema!- capaci di far apparire adeguatamente ciò che é, ciò che ha spessore, che tocca profondamente la mente e il cuore.
* ” E’ un ponte tra l’essere e l’apparire. Oltre che un occasione di prendere consapevolezza della valenza del proprio lavoro.”
Direi che questa seconda approndisce la prima. Tante volte l’autore, a meno di non essere un ego-centrato, non ha piena consapevolezza del proprio lavoro. A volte uno specchio esterno è capace di riflettere meglio e più adeguatamente aspetti del nostro lavoro che per noi sono “normali”.
l’intervista conferma l’apprezamento di Ema:”trasformare il tema dell’ecologia quasi in una esperienza spirituale, in un libro che talvolta è poesia”. mi riprometto di leggerlo. Complimenti Francesco e tantissimi auguri per il tuo progetto e per il libro.
Grazie Michela,
la natura e la parola sono per me un percorso straordinario. E’ proprio così!
Eccole una poesia in dono:
Essere un ailanto
Se per magia io diventassi un Ailanto,
e scoprissi nel mio cuore un nuovo canto,
con le radici al posto dei piedi e rami
e foglie invece che mani.
E avessi la pelle fatta di rugosa corteccia
e vedessi il sangue verde lungo il cambio farsi breccia,
e con silenzioso contegno
aspirassi a crescere attraverso il legno!
E se l’acqua e i minerali ricercassi
con le radici e con la fotosintesi generassi,
per tutti, benefici, e nella terra avessi il metro delle mie ambizioni,
e al cielo che mi contiene elevassi trepidanti aspirazioni;
gioirei forse di compagni e amici sinceri,
intrattenendomi con licheni, funghi e batteri
e delle mutualistiche simbiosi con insetti finti e veri.
La leggera brezza mi accarezzerebbe foglie, rami e ogni vena
e con branche e tronco mi inchinassi al passaggio della piena
partecipe e attore della natura infinita.
Allora Cosa,
Cosa,
considererei Importante della Vita?
Grazie Alessandro,
sono io a complimentarmi per le osservazioni acute e per lo spontaneo interesse. Buona serata
L’ecologia Consapevole ha il suo epicentro nella gioia!
Mi fa enorme piacere che Lei Giulia lo abbai colto con tale facilità. Significa che l’essenza di questo lavoro appare naturalmente per quello che è: Gioia e Condivisione!
E se ciò che è appare con tale chiarezza allora mi chiedo se non stiamo già approdando ad una nuova era del marketing? Immagino un era in cui ciò che è appare prodigiosamente e ciò che non è nessuno sforzo riesce a farlo apparire in quanto privo di interesse!
Complimenti a lei per lo splendido lavoro che svolge.
Buona serata
Francesco
Vorrei anche io un Alianto che mi ispiri, ma mi ritrovo comunque qualche collina leopardiana nelle mie terre marchigiane…
Luciano ha centrato il bersaglio per il marketing librario di libri di questo tipo, in cui si deve evidenziare “la specificità” andandola a pubblicizzare negli spazi dove la sensibilità a tale specificità è pressoché uniforme e ben densa…
Ottimo l’esempio promozionale che può avvalersi anche di slogan ad hoc del tipo “noi e l’automobile, o noi e l’acqua… ambiente e diritto al cibo… le abitudini deleterie e quelle virtuose”
Natura e Parola: simbiosi perfetta!
L’umiltà, talvolta, è il modo migliore per mostrarsi grandi.
Grazie Giulia per i tuoi complimenti, in ogni caso il merito di questo post mi sfiora solo leggermente… il merito è tutto di Francesco, della sua originalità, delle nobili passioni che nutre per la scrittura e la natura.