Federico Li Calzi è veramente un personaggio unico nel panorama letterario nazionale. Un ragazzo determinato, concreto, un imprenditore che poi si dedica alla poesia creando, in accordo alle tante e importanti recensioni che ha ricevuto, delle opere di forza travolgente e di vera bellezza poetica.
Prima di pubblicare questa intervista, ho sentito al telefono Federico. E durante la telefonata ho percepito nella sua voce dal siculo accento, la grinta che alimenta e sostiene i suoi componimenti.
Mi ha colpito perché lui fa veramente sul serio, crede fermamente nel messaggio, e suppongo anche nella forma in quanto poeta, di ciò che scrive. E tanto è vero che si è reso protagonista di iniziative che hanno fatto molto parlare, come la donazione di centinaia di suoi libri alla biblioteca di un’università siciliana.
Ovviamente ha usato anche internet per raggiungere la fama di cui ora gode, e lo ha fatto, guarda caso, adottando con successo le tecniche che riporto nel dettaglio nel mio corso sull’autopromozoione libraria, che consistono nella creazione di un sito con delle caratteristiche specifiche e con la possibilità di far scaricare una parte della propria opera, oppure come ha fatto Federico, l’opera intera (ecco il sito di Federico).
Leggiti ora questa che secondo me è una interessantissima intervista, è la prima di ScrittoreVincente a un poeta. La poesia, come sostiene poi sotto Federico è una nicchia dell’editoria, tuttavia ti confesso che degli oltre 1000 autori (dic. 2011) iscritti a ScrittoreVincente, a spanne un 30% scrive poesie
Non credo quindi che la poesia sia propriamente una nicchia, ma sia più che altro una diffusa passione privata, che, in quanto privata, diventa nicchia.
Che ne pensi? Scrivimi un commento sotto, apriamo una bella discussione che c’è molto da dire su questo post…;-)
AH… GRAZIE FEDERICO!
L’INTERVISTA
1) Federico: spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita
Chi sceglie la scrittura, ed in particolare la poesia, come mezzo per comunicare le proprie idee, sensazioni, emozioni , pensieri e visione del mondo, è in genere una persona riservata che non ama molto parlare di sé. Un artista parla con le proprie opere.
Scrivere è un modo di essere, uno schema, un impegno morale e culturale, esercita nella mia vita un ruolo fondamentale, un’azione di equilibrio e di serenità dell’ anima, è il piacere dell’incognito che può nascere nella pagina, è uno studio che tende sempre verso forme nuove, uno stile in continua evoluzione. Scrivere significa “scavarsi” il lavoro dentro, confrontarsi con se stesso, prepararsi in tutta calma per essere un “cristallo”, partire da zero con il foglio bianco davanti, dove la tua esperienza, tecnica, conoscenza , gusto diventano un “sale” da dosare a piacere.
Come è nata l’idea di far scaricare gratis dal tuo sito “Poetica Coazione”?
Qualsiasi casa editrice disponibile a pubblicare “poetica coazione” non era in grado di soddisfare le mie esigenze, riferite ad una visibilità sul mercato, ad un’adeguata pubblicità dell’evento e ad una distribuzione sul territorio nazionale. Anzitutto mi sono garantito il punto di vista non cedendo a nessuno i diritti e conseguentemente ho avuto la possibilità e quindi la libertà di rendere disponibile l’opera, gratuitamente, sul mio sito.
3) Stai attuando quindi una strategia di marketing ben precisa per la realizzazione di un tuo progetto editoriale a lungo termine?
Voglio precisare che non sono un esperto di marketing editoriale. Io svolgo l’attività d’imprenditore, quindi conosco solo superficialmente i meccanismi di questo mercato. In tutto mi hanno aiutato grafici, esperti del settore, agenzie pubblicitarie, gente che opera nel campo della cultura da anni e che crede in me.
Non la chiamerei strategia, mi sono prefissato un obbiettivo, che era quello di avere quanti più fruitori possibili della mia opera, su tutto il territorio nazionale, e ho cercato di non perderlo.
4) In ScrittoreVincente ho più volte suggerito come deve essere un sito ideale di uno scrittore che vuol autopromuoversi. Sommariamente deve contenere le recensioni, il blog, la storia dell’autore, la possibilità di leggere gratis i testi a patto che venga lasciata la email, deve essere user friendly etc… Il tuo sito replica esattamente questo modello di web marketing librario. Che tipo di riscontro ti sta dando il tuo sito e quanto ti sta aiutando a diffondere con successo i tuoi scritti?
Il riscontro è notevole. Attraverso Google Analytics riesco a monitorare le visite così come i download sul mio sito, che in questo momento si attestano in circa tredicimila visitatori generici e più di seimila utenti, che dal 2009 a oggi, hanno scaricato “poetica coazione”. La domanda che mi viene posta , dove si parla di blog, recensioni, ecc, mi pare trascendere però da un concetto fondamentale: la sostanza del libro, la materia della quale è costituito, cioè se in definitiva parliamo di buona letteratura, quindi un’opera che risponda ai requisiti di forma tensione inventiva e stilistica, scoperta nella pagina data dalla forma e non dall’argomento, elementi che determinano l’apprezzamento da parte del pubblico, che non è legato solo alle operazioni di marketing, la poesia rappresenta un mercato di nicchia e un pubblico esigente di esperti. Possiamo prendere in analisi migliaia di scrittori o libri portati al successo da azioni pubblicitarie importanti a livello nazionale, ma che vengono ugualmente spazzati via dal tempo laddove il contenuto del libro sia impari alla portata propagandistica dell’evento e non resiste quindi al passare del tempo, o lo scrittore non abbia una vena proficua a tal punto che gli permetta di creare nuove opere e mantenere un suo pubblico.
5) Nell’attuale mercato editoriale, quanto è importante secondo te il ruolo del book-trailer nella promozione di un libro?
Stesso discorso del libro può farsi per il book-trailer, tutto dipende dalla visibilità che gli viene data. Quest’ultimo certo deve rispondere a requisiti e contenuti che suscitino l’interesse da parte del pubblico. Esistono book-trailer che vengono spinti sul mercato dalle grandi case editrici e quindi vengono conosciuti e ottengono una buona visibilità e riscontro, altri invece rimangono nell’anonimato dal momento stesso in cui vengono realizzati.
6) Stai progettando di fare delle presentazioni del tuo libro oppure ti stai promuovendo solo su internet?
Ho già fatto diverse presentazioni di “poetica coazione”, altre ancora ne seguiranno nel prossimo autunno. In verità non è la forma che prediligo perché troppo dispendiosa in termini di tempo, energie e organizzazione.
7) Prima della pubblicazione su cartaceo, tramite internet alcuni autori, come te, stanno distribuendo gratuitamente la propria opera in formato digitale: reputi che ciò possa favorire o inficiare le vendite reali del libro, ovvero quelle posteriori alla pubblicazione cartacea?
No, il mercato oggi è saturo e riesce ad emergere solo chi ha una certa “apertura mentale” e vuole proporsi senza troppi limiti e preconcetti. Bisogna avere chiaro in mente che la poesia rappresenta un mercato limitato, e non viene pubblicata per fare soldi, chi volesse un riscontro pecuniario deve sicuramente proporre un’opera di taglio diverso.
8) Quali sono i consigli che daresti a un poeta che vuol promuovere autonomamente la propria opera?
Non mi sento di dare consigli poiché non ho la certezza se la strada che sto seguendo è quella giusta, questo lo sapremo (se siamo in vita, fra cinquant’anni), solo se il mio nome avrà avuto un seguito.
9) Secondo te, quanto conta la cura dell’immagine dello scrittore e/o la creazione di un ‘personaggio scrittore’, per la riuscita della campagna promozionale del proprio libro?
L’immagine dello scrittore è per me un guscio vuoto, qualcosa di voluttuoso, superfluo e superficiale che fa presa solo su chi bada all’immagine, la creazione di un personaggio “artista” fa vivere lo stesso invasato da preconcetti e luoghi comuni, ciò che conta è la qualità di quello che si riesce a mettere sulla carta.
10) Hai donato 500 copie del tuo libro alla Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo e sono in programma altre donazioni. Ovviamente, aldilà della tua generosa e apprezzabile opera di diffusione culturale, reputi che queste donazioni possano poi essere un primo tassello magari per costruire un tuo futuro di scrittore che venderà i propri libri?
No, ho semplicemente fatto le donazioni per far conoscere la mia opera.
11) Quindi sapere che sei bravo a promuovere le tue opere, è per te un incentivo a fare maggiormente ciò che ami, ovvero scrivere?
Sinceramente non so se sono bravo a promuovere le mie opere, il mio obbiettivo, ripeto, è quello di diffondere la mia poesia e fare in modo che viva nelle altre persone.
12) Nel mio blog, dove inserirò la tua intervista, asserisco che uno scrittore che tenta di affrontare il mercato editoriale attuale (composto da più libri che lettori!), per far emergere la propria opera, deve soddisfare una particolare equazione. L’equazione stabilisce che le stesse energie che sono impiegate per la scrittura dell’opera devono essere dedicate anche alla promozione della stessa, con la stessa cura del metodo sia per la scrittura che per la promozione.
Reputi che tale asserzione sia una esagerazione?
Non credo sia una esagerazione, credo soltanto che non c’è affinità fra le due cose, sono due concetti troppo diversi fra loro, totalmente estranei nella natura. Per creare un opera ci vuole impegno, forza di volontà, cultura, passione, cuore, senso estetico, autocritica, stile, equilibrio e libertà di gusto e di pensiero, (come un’impronta digitale, è qualcosa di personale che svela ogni cosa dell’autore) che si contrappone alla costante e arida legge del dare e avere, alla quale è soggetto il mondo d’oggi e il mercato, dove non occorre nulla di tutto quello che ho detto sopra, ciò che necessita è soltanto il denaro.
13) Quali sono i tuoi progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando a nuove tecniche promozionali degli stessi?
Ho in preparazione un nuovo volume di poesie, che uscirà nella prossima primavera. Per quanto riguarda le tecniche promozionali, i miei grafici così come gli esperti di marketing stanno già lavorando su nuove idee per ottenere sempre il miglior risultato.
Ho avuto modo di leggere i versi di Federico Li Calzi e di seguire la sua attività letteraria. Ho apprezzato molto una frase dell’autore nella prima domanda che riporto qui di seguito: “Un artista parla con le proprie opere”. Ecco, penso che questo possa esprimere più di altre parole quanto Federico crede nel valore della scrittura.
Ciao Michela, anche a me ha colpito molto questa frase.
Poi c’ho riflettuto a fondo: se un artista che non è distribuito e che non viene promosso con efficacia, anche se “parlasse con le proprie opere”, in ogni caso, in un mercato editoriale come quello attuale, fatto quasi di più scrittori che lettori, rimarrebbe una voce straordinaria che spara quasi nell’oscurità.
Credo che abbiamo visceralmente bisogno che questi talenti emergano dall’omologazione dell’oceano di titoli editoriali che ci sommerge ogni anno, e siccome non si riesce a diminuire la pubblicazione di nuovi titoli (anzi aumentano, di anno in anno, di mese in mese), allora cerchiamo di aumentare la promozione di quelli che valgono per distinguerli come meritano dalla massa uniforme e smisurata di mediocri contenuti letterari.
Questa comunque è solo la mio opinione, che la integro dicendo che anche tu Michela, per quanto mi sono informato, con la tua poesia, appartieni a questo scarno novero di talenti che meritano di essere sollevati da tutto il resto.
C’è da combattere, e pure molto, affinché uno spiraglio di meritocrazia s’intraveda in questo mare magnum di pubblicazioni, ma sono convinto che, se lo spirito è come quello di Federico, c’è solo luce da raggiungere in fondo a questo tunnel.
mi è piaciuta molto questa intervista, soprattutto come ha risposto Li Calzi, con un tono degno proprio di un poeta…:-) scherzi a parte, Properzi penso abbia ragione, la pesia è più diffusa di quanto immaginiamo, ma viene quasi nascosta, tipo fosse omosessualità…
non esageriamo però con i paragoni Sandro, credo che stavolta sei andato fuori dai binari del buon senso
Credo che il ragazzo abbia consapevolezza e si ponga obiettivi congrui con la sua passione. Quanto al talento, sono sicuro ne abbia, anche se devo ancora andarmi a leggere alcune delle sue poesie. E’ assolutamente vero, come dice lui, che una buona promozione partendo dal basso(casa editrice o meno)non può prescindere da un attento e mirato dispendio di energie sul fronte “commerciale”. pur parlandone con un certo distacco, Li Calzi monitora con attenzione le visite al suo sito, il che significa che tiene, giustamente, alla massima divulgazione delle sue opere. che poi tutto ciò porti ad un ritorno economico in futuro lo dirà il tempo. ci sono casi (es. Pietro De Viola) che provano come un iniziale approccio “free” possa costituire l’inizio di un’azzeccata strategia commerciale, ed anche di una “carriera”.Quindi in bocca al lupo.
Estrapolo questo passaggio dall’intervista a Federico Li Calzi: “Bisogna avere chiaro in mente che la poesia rappresenta un mercato limitato, e non viene pubblicata per fare soldi, chi volesse un riscontro pecuniario deve sicuramente proporre un’opera di taglio diverso.” E dico che se tutti coloro che scrivono – o pensano di scrivere – in versi (e non è detto che siano poeti), hanno la convinzione di essere i migliori, la pretesa di emergere, l’egoismo di non collaborare con altri che scrivono, l’arrivismo sfrenato tipico del mercato attuale … allora la Poesia è già morta e sepolta. Il solo fatto che esistano più “scrittori” che Lettori è un segnale di allarme. Se una persona non legge, come può scrivere sufficientemente bene? come può crescere, migliorare senza il confronto? Ma le difficoltà che incontra che scrive in versi nell’attirare l’attenzione della gente deve costituire un motivo in più, se non il motivo principale, per continuare la sua opera di divulgazione della Poesia. La gente va educata alla Poesia, alla buona Poesia. Che non è detto si trovi nelle antologie scolastiche. Complimenti a Federico, al suo impegno, al suo entusiasmo …
Ciao Nicola, hai riassunto in poche righe il succo di questo post.
Aggiungo una nota, quando scrivi puntualmente che Li Calzi monitora le visite del suo sito. Quando si fa web marketing, cioè si promuove un libro online, o tramite i social network, o tramite un sito, o con l’email marketing, o meglio di tutti con le 3 tecniche che ho citato tra loro combinate e integrate, è indispensabile, per far sviluppare la promozione ed incrementare i risultati, effettuare misurazioni periodiche e fequenti.
Queste misurazioni diranno quali acccorgimenti adottare, quali cambiamenti fare, nella strategia di web marketing.
Ma che significa fare misurazioni durante una campagna di web marketing?
=>Se hai un sito, significa capire quanti sono i visitatori e come hanno raggiunto il tuo sito (da Facebook? dai motori di ricerca? da altri siti che contengono link al tuo sito? dalla tua newsletter, se ce l’hai?)
=> Se hai una fanpage sui social network, dovresti misurare quanti fan hai e come crescono, quanti commenti ricevi sui post, chi commenta (sono sempre gli stessi? c’è un continuo ricambio?…)
=> Se hai una newsletter va capito quante persone aprono le tue email, quante tra quelle che aprono cliccano sui tuoi link etc..
posso fare alti esempi ma qui per ora mi fermo.
Nei Moduli 7 e 8 di BESTSELLER COURSE spiego nel dettaglio come fare tutto questo e molto altro ancora, con esempi semplici passo passo che renderanno il web marketing librario veramente praticabile da ogni autore, anche da chi non ha esperienza di marketing.
Grazie Lorella! il tuo è un contributo veramente prezioso che integra quanto esposto nel presente post in maniera ottima.
In particolare, condivido a pieno 2 concetti fodamentali che hai riportato:
1) Se una persona non legge, come può scrivere sufficientemente bene?
2) La gente va educata alla Poesia
Scrivere credo che sia come una fame che va continuamente soddisfatta con la lettura.
La Poesia, con la p maiuscola, va compresa e per comprenderla va insegnata.
Grazie davvero a Federico per quanto dice ed è bello per me iniziare l’anno con le sue parole nelle quali mi riconosco molto. La poesia è una necessità viscerale, vitale per me e, da quel che capisco, nel suo modo del tutto personale, anche per lui. Mi fa piacere che, come me, concordi sul fatto che lo scrivere, di questi tempi, vada accompagnato alla promozione ma che le due cose sono di ben diversa natura. È molto interessante quanto lui ha fatto, principalmente intendo il rendere disponibile i suoi versi in formato e-book la donazione ad una biblioteca. Insomma, l’esigenza di scrivere insieme a quella di condividere i propri scritti crea idee e sinergie che, prima o poi, ci fanno raggiungere lo scopo.
leggere ma non solo. Come ogni buon maestro di jazz insegna, la cosa migliore per imparare a suonare è trascrivere gli assoli dai dischi. Io l’ho fatto, mettendoci del tempo, e ti posso assicurare che non c’è di meglio. Per quanto riguarda la scrittura, aggiungo che da ragazzo trascrivevo pagine e pagine di Marcel Proust sui miei diari. Li conservo tuttora, e ti posso assicurare che non erano poche. Il mio consiglio, oltre a leggere tanto, è questo ( non solo con Proust, ovviamente).ciao
Ottimo spirito Cinzia!
questa me la segno e la riporterò nel mio prossimo manuale sulla promozione, spero che non ti arrabbi ;-)
Scrivere, scrivere e scrivere, credo che questo sia il modo migliore per imparare a scrivere, e migliorarsi giorno dopo giorno…
grazie del tuo prezioso contenuto Toni!
Questo tipo di esercizio lo svolgevamo all’Università a Londra: sembra paradossale ma si imparava a scrivere con proprietà di linguaggio e stile il che, in una lingua straniera, non è poco; funziona sicuramente con la nostra lingua madre, in fondo scrivere è sempre un po’ riscrivere, come la musica, le note sono sempre le solite sette e le combinazioni sono infinite.
Perché mai dovrei?
attenzione! le note sono 12, ma pochi lo sanno, o le usano. direi però che nella musica qualche sbavatura è concessa, nella scrittura molto meno, anzi nessuna.
sempre vuole sognare una cossa bellissima