Paolo Posa autore Destini

Ciao a tutti e benvenuti a questa nuovissima intervista, di Scrittore Vincente, con un autore di grandissimo livello.

Dall’altra parte Paolo Posa, autore del romanzo Destini.

Ciao Paolo, dicci chi sei e di che cosa ti occupi.

Buongiorno Emanuele, come stai?
Alla grande Paolo, tu come stai?

Benissimo, grazie.

Ho scritto il romanzo intitolato Destini, ed è una storia che davvero volevo raccontare! Ci ho messo tutto ciò che potevo, ed è una storia in cui credo. Il libro, fortunatamente, sta andando bene quindi non posso lamentarmi e, per il momento mi sto occupando di questo.

Nel tempo libero faccio altre cose che riguardano più marketing e pubblicità.

Ho avuto il piacere di leggere in anteprima la tua opera e, per questo, ti ho lasciato una recensione su Amazon. Ho pochissimo tempo libero, ma il tuo genere, è un genere, che a me piace.

Ho ritrovato nel tuo libro tratti di Tom Clancy, Dan Brown, insomma di autori che sono maestri di questo categoria. Nel tuo romanzo c’è qualcosa di originale.

Quando andiamo a legare il crimine contro la sicurezza nazionale, con il relitto in fondo al mare, alle scoperte scientifiche, meticolosamente argomentate, alle relazioni personali, e quello che riguarda gli aspetti umani, le emozioni restano appese all’interno delle pagine.

Qual è stata la tua preparazione per creare un romanzo così ben architettato e denso di argomenti, storie diverse, situazioni che si sovrappongono, ma non si confondono mai?

Tutto è nato all’inizio del 2020, un periodo particolare per tutti quanti. Abbiamo avuto più tempo per stare a casa e più tempo da dedicare alle cose che, solitamente, rimangono nella nostra fantasia.

Il libro l’ho scritto abbastanza rapidamente, sembrerà banale, ma la storia si è scritta da sola in circa tre mesi. La parte difficile è stata quella successiva: ricercare tutte quelle notizie, tutto quel background, tutte quelle informazioni che potevano poi dare corpo al libro e dargli un assetto reale.

Perché, quello che racconto è, in parte fantasia, e in parte cose abbastanza reali, radicate specialmente nel territorio italiano.

Questa è stata la parte più difficile, più da architetto, rispetto alla parte da artista, che è quella dello scrivere puro.

Nasce in quel periodo, da una storia che, in un modo o nell’altro, girava nella mia testa già da tempo, e la voglia di scrivere un romanzo di questo tipo, era un desiderio che avevo.

In quel periodo ho avuto la possibilità di dedicarmi a questa bellissima avventura ed è stato come creare una piccola opera d’arte, un po’ come un figlio. Quindi, adesso è arrivato il momento di far camminare questo figlio, di farlo crescere, condividerlo con tutte le persone che hanno voglia di leggere questa storia.

Come dicevi, sono tanti argomenti: alcuni sono trattati in maniera più descrittiva e analitica, mentre altri sono semplicemente sfiorati.

La cosa interessante è che gli argomenti trattati sono di grande attualità e questa coincidenza dell’uscita del libro, della sua pubblicazione, con questi argomenti, che si stanno intersecando nel nostro paese, gli danno un contesto molto odierno.

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Seicentotrenta grammi di libro, complimenti Paolo!

Tutti questi grammi corrispondono a trecentosettanta pagine che hai prodotto in soli tre, quattro mesi. Dalla nostra esperienza, questo va a favore della qualità del libro.

Immagino che tu abbia avuto la possibilità, in quei mesi, di dedicarti inevitabilmente, full time, alla creazione del libro. Scrivere liberi, in modo full time, significa essere in una zona continuativa, in un flusso creativo che, giorno dopo giorno, si attacca e rende l’opera più congrua, armoniosa e fluida. Per questo mi sono trovato bene nella lettura del tuo libro e ho trovato questo flusso.

Se invece uno scrive, come fanno tutti, a morsi e bocconi, che succede? Succede che si inizia a scrivere il libro adesso, tra una settimana si scrive un’altra cosa, ma quello che era stato pensato la settimana prima, in parte è perso. Invece, lo sforzo che hai fatto tu, così concentrato ha, secondo me, impattato sulla qualità di questo libro. E questo era il motivo per cui ti avevo sconsigliato di metterlo in vendita ad un prezzo così basso.

Ricordo a chi ci sta seguendo di comprarlo adesso, che ha un prezzo intorno alle 11,00 euro, anziché 17-19,00 euro, come dovrebbe essere, perché poi giustamente aumenterà.

Paolo, come ti sentivi psicologicamente e fisicamente durante la creazione di questo libro?

Come ti ho detto, l’ ho scritto in un periodo particolare, quando tutti avevamo voglia di nasconderci dalla realtà, di sfuggire da tutto quello che stava capitando. Il fatto che mi rifugiassi in questa storia, riuscendo a scappare da quelli che erano i problemi della quotidianità, che mi rifugiassi in questa situazione, in queste sinergie e in queste idee che avevo, sicuramente mi ha aiutato. Il resto è venuto in maniera molto naturale, ed è stato un divertimento scrivere di getto questo romanzo, è stata una realizzazione, qualcosa che mi ha aiutato, in qui mesi in cui l’ho scritto. É stato una specie di sollievo, una terapia, un raccontarsi, perché c’è tanto di me nei personaggi e c’è tanto dei personaggi in me. Tutto ciò, in quel particolare periodo storico, ha creato questo flusso e, un tipo di libro del genere, che tratta così tanti argomenti e una storia così intrecciata, ha sicuramente la necessità di essere in un flusso continuo. Se viene scritto un pochino alla volta, si rischia di avere degli spezzoni di libro incatenati l’uno con l’altro. Mentre un romanzo di questo tipo, che vuole essere attivo, thriller e anche action, deve essere scritto in un periodo di tranquillità, in cui si ha la possibilità di iniziare, finire e poi, ovviamente, andare a lavorare sulla rifinitura del libro.

Incredibile quanto sia attuale. Nel tuo romanzo si svela una cura rivoluzionaria, si parla di terrorismo internazionale, di prostituzione, traffico di droga, la liberalizzazione della cannabis.

Perdona questa mia, forse troppo sincera, osservazione: oggi mi sarebbe piaciuto vederti come eri vestito l’ultima volta, non in giacca e camicia, ma con la felpa Jack Daniel’s, che ben si presterebbe per l’autore perfetto di questo romanzo, per quel che riguarda la struttura.

Oggi non è facile avere romanzi strutturati e differenziati dal punto di vista degli argomenti ben fluidi. Quali sono le attività promozionali che stai facendo?

Il libro è uscito da poco, stiamo parlando di qualche settimana.

Al momento, ho iniziato a lavorare su un ambito pubblicitario collegato ad Amazon, posto fisico in cui un lettore può trovare il mio libro o ordinarlo in versione cartacea o ebook, e questo favorisce l’avvicinamento di tanti diversi tipi di lettori.

Successivamente ci sarà una fase più di visibilità, legata al canale digitale ed ai social, per poi passare ad una strategia più tradizionale. Poi sarà il libro stesso a guidarmi in questo cammino , a seconda del successo che avrà e della voglia che le persone avranno di leggere questa storia, decidendo così il percorso che farà questo bellissimo prodotto.

Paolo, perché hai deciso di pubblicare in Self publishing? In particolar modo con il nostro servizio Self Publishing Vincente?

Questa è una domanda che potresti fare a ogni persona che inizia un percorso, che vuole scrivere il primo libro, che vuole fare il primo dipinto o che vuole cantare la prima canzone. Sappiamo bene che l’ambiente editoriale è molto difficile.

Non essere conosciuto come scrittore comporta di non avere la credibilità per presentarsi da un editore e sviluppare il lavoro che vorresti. Quando metti tanto amore nella creazione di qualcosa, ti aspetti che dall’altra parte, dalla persona che crede nel tuo lavoro, ci sia lo stesso amore.

Questo, solitamente, non avviene, almeno per la mia esperienza e quindi, ci sono arrivato per tappe.

Mentre scrivevo questo libro dicevo: Sarò io a pubblicarlo, sarà Self publishing…

É stato un percorso, quello che mi ha portato al self publishing e, sinceramente, questa avventura non mi sta facendo pentire neanche un po’. É sicuramente una scelta che, per certi tipi di storie e di prodotto, è vincente.

Destini il libro di Paolo Posa.

Il mio consiglio è quello di comprarlo subito perché, fra un po’, il prezzo salirà.

Mettetemi alla prova e leggete questo libro. Se poi non vi piacerà, ve ne regalerò un altro io.

Quando mi capita un’opera come la tua, che ho avuto il piacere di leggere, come non mi capitava da anni, per me promuoverlo, è assolutamente doveroso.

Paolo, un abbraccio.

A presto e magari ci vediamo per un goccio di Jack Daniel’s in qualche locale.

Grazie di tutto Emanuele. A presto, e ciao a tutti!
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