Oggi voglio parlarvi di un editore che si è arrabbiato pesantemente con me.
In quanto iscritto alla mia newsletter, aveva ricevuto delle email in cui parlavo degli elementi di vendita online che servono per ottimizzare le pagine di vendita e di conseguenza per massimizzare i risultati del marketing a parità di sforzi.
Quando questo editore ha letto queste mail mi ha inviato una sua risposta. Vi riporto un brevissimo pezzo:
“…basta, hai oltrepassato il limite del ridicolo…”
Queste email non dovrei nemmeno leggerle, perché delego il mio staff per filtrare i messaggi. Ma spesso curioso lo stesso, anzi in realtà vado sempre a leggerle comunque :-D.
E sapete che faccio dopo averle lette? Rispondo sempre!
Quindi, ricevuta questa poco piacevole email, ho subito risposto:
“guardi, non accetto insulti; poteva cancellarsi dalla newsletter quando voleva. Lo faccio io per lei, l’aiuto io” – gli ho detto – “la disiscrivo io dalla newsletter”.
Ovviamente la sua risposta non si è fatta attendere:
“…lo fa per me? lei lo fa per me?! Mi cancella dalla newsletter?! Io sono un editore ed esercito la professione da oltre 15 anni e si risparmi queste antifrastiche tirate e pensi di acquisire quel minimo di professionalità a renderla…”
e molto altro ma mi fermo qui.
Potevo non rispondere? E quindi scrivo subito:
“guardi, non sta a lei a stabilire la mia professionalità; sono gli autori che si affidano al mio sistema a rispondere su questi aspetti. Ho visto poi il suo sito, quello della casa editrice, e credo che quel termine che mi ha attribuito, cioè ridicolo, si addica ben presto a quella che è la sua comunicazione online”.
A questo punto scatenati cielo! In meno di un minuto mi risponde:
“quel briciolo di professionalità l’ho acquisita nel corso del tempo…” e inizia a fare una citazione delle lauree, dei titoli di studio.
Senza troppo pensare, rispondo subito anch’io:
“guardi non serve il curriculum, servirebbe dimostrare le vendite dei libri, serverebbe dimostrare i fatti. Anch’io posso mostrarle il mio curriculum che, le assicuro, non è secondo a nessuno, però quel che conta sono le vendite. Al di là di tutto, lei potrebbe dimostrarmi quelle che sono le vendite che la sua casa editrice fa?”.
Ovviamente la discussione si è accesa con tutta un’altra serie di email ma in sostanza non ha mai risposto alla domanda, quella di dimostrarmi le vendite della sua casa editrice. Anzi, mi ha riferito che in alcuni casi le vendite sono veramente modeste e in altri casi bisogna definirle in funzione dei piani promozionali che sono stati fatti.
Guardate, in realtà non ce l’ho con questo editore che riconosce il 7% dei guadagni ai propri autori; non ce l’ho con questo editore che non ha un piano di marketing promozionale serio da proporre ai propri autori (con serio intendo attuale coi tempi). Non ce l’ho con questo editore che dovrebbe comunicare e diffondere la cultura dei propri libri in maniera efficace magari partendo da un fulcro comunicativo che è il suo sito web (che invece è veramente ridicolo). Non ce l’ho con questo editore, in effetti ho anche sbagliato a scrivergli che “frega” i suoi autori in quanto è un termine che non devo utilizzare, è un termine che non si addice perché questa comunque è una persona seria, una persona che cerca di fare le cose in modo positivo e con buone intenzioni.
Però il fine è completamente opposto. Anche il principio fisico della bomba atomica inizialmente è stato fatto con buone intenzioni ma purtroppo come sappiamo tutti è stato utilizzato per altre brutte questioni.
Ovviamente questo editore ha continuato ad attaccarmi, continuando a scrivere email. In una di queste c’è una sua frase straordinaria:
“…cioè il suo servizio editoriale…” – attenzione questo mi fa incazzare tantissimo – “…al netto delle testimonianze che lei ha, fa acqua da tutte le parti”.
Incredibile! Ma se ho raccolto 220 testimonianze di autori entusiasti che hanno usufruito del mio servizio e che sono strafelici perché hanno ottenuto dei risultati di vendita veri, dei risultati di vendita comprovati, dei risultati di vendita tracciabili! Quindi se ho questi riscontri, come si fa a dire “che al netto delle testimonianze il servizio fa acqua da tutte le parti”?
Come mai quando sono andato a vedere le testimonianze dei suoi autori, ho trovato testimonianze molto negative che denunciano il fatto che non c’è alcun tipo di piano di marketing online?
Seppur io non sia un editore ed erogo solo un servizio di assistenza di self publishing (ti aiuto a pubblicare il tuo libro) e se vuoi dei servizi di promozione posso darteli successivamente, tu da editore come primo compito dovresti avere, oltre quello scontato di pubblicare il libro, di vendere quel libro!
Quindi ma di cosa stiamo parlando? Le testimonianze sono le cose in assoluto più importanti! Gli autori sono le cose più importanti per noi e soprattutto il loro parere, le loro opinioni, la loro esperienza dopo qualche mese aver pubblicato con noi!
In ogni caso sono le opinioni, i pareri, le testimonianze delle persone che usufruiscono dei nostri servizi editoriali le cose che contano, sia che sia un servizio di assistenza self publishing sia quello di un editore classico tradizionale!
È importantissimo il giudizio di chi utilizza questi servizi e non di chi li eroga! Non bastano i titoli di studio o il curriculum di chi da il servizio. È la soddisfazione di chi ne usufruisce la cosa più importante!
Quindi è veramente ingiusto quando qualcuno ti dice che “al netto delle testimonianze il tuo servizio non vale”. Ma come? È proprio quello che conta di più, quello di cui bisogna tener conto!
Mi ha fatto proprio infervorare questo caro editore a cui voglio comunque bene. Perché so che lui lo fa a fin di bene, che si impegna e che cerca di fare il possibile ma purtroppo viene a mancare il requisito fondamentale che è quello di cercare di creare dei piani di marketing che siano attuali e che siano applicabili oggi, che siano efficaci oggi e non che si basino su delle leggi vecchie ormai di decenni. Infatti questo editore nelle email mi scrive:
“guarda che io faccio dei contratti di edizione ai miei autori e per di più a fine anno io faccio il conguaglio delle vendite!”.
Ma certo! Questo è il punto di partenza, non è una cosa in più!
La cosa da fare più di ogni altra, ovviamente una volta fatto il contratto, una volta sviluppata la strategia di marketing, una volta fatta la correzione del libro “come Dio comanda” e una volta impostati gli elementi di vendita online, è il marketing serio! Il marketing che va sviluppato per fare ottenere dei risultati!
Se tu sei un editore e hai tutti i vantaggi e guadagni da quest’opera e all’autore lasci solo delle briciole, devi venderlo questo libro perché come editore sei il proprietario dell’impresa che deve fatturare, che deve generare vendite e devi spingere quindi da un punto di vista del marketing. Non puoi accontentarti solo di aver pubblicato un certo numero di titoli all’anno.
Alla fine questa persona che mi ha scritto ha utilizzato anche delle frasi un po’ pesanti nei miei confronti, però per me non è importante anzi come già detto non ce l’ho con lui e penso che alla fine sia una persona mossa da buone intenzioni ma il problema è che siamo su due binari completamente diversi, su due approcci all’editoria completamente diversi.
Io penso veramente che il punto principale su cui focalizzare tutti gli sforzi per un editore oppure per chi eroga servizi editoriali di assistenza alla pubblicazione, sia l’autore!
L’autore deve essere al centro di tutto! L’autore è colui che offre la sua opera d’ingegno e la mette in vendita grazie a un servizio esterno che lo supporta in questa operazione e per questo bisogna fare in modo che quest’opera sia assolutamente predisposta per la vendita, in maniera tale che i risultati di vendita siano massimi a parità di sforzi.
Comunque ho salutato questo editore scrivendogli:
“guarda io sarei felice di avere un confronto con te, un confronto magari in un seminario, lo possiamo fare dal vivo, lo possiamo fare in diretta online ma dall’altra parte ci devono essere gli autori a dire cosa ne pensano dei nostri servizi, a dire cosa ne pensano delle nostre opinioni, a dire che cosa ne pensano del nostro approccio all’editoria. Dovremmo spiegare in quale maniera i libri prodotti da un editore o prodotti in auto pubblicazione possono dare un contributo reale alla crescita culturale di una società. La crescita culturale si ha quando si diffondono le opere. Per diffondere le opere queste devono essere vendute e per vendere ci vuole il marketing! “
Fammi sapere qual è la tua opinione.