Non è mai troppo tardi per scrivere il tuo romanzo. La storia della letteratura è piena di esempi di scrittori che hanno raggiunto il successo in età adulta, sfidando il senso comune e confezionando opere amatissime dai lettori.
Uno in particolare può essere l’esempio perfetto per motivarti a tirare fuori la storia che è dentro di te, la trama che ti ronza in testa ma che non hai mai iniziato a mettere per iscritto, quei personaggi che tanto ami ma che, per ora, conosci solo tu.
C’è un autore italiano di best sellers che ha venduto oltre 10 milioni di copie dei suoi romanzi di successo. È stato tradotto in 120 lingue e i suoi personaggi sono universalmente conosciuti. Tutto questo lo ha fatto in età molto avanzata per iniziare una nuova avventura, infatti il suo primo romanzo lo ha pubblicato a ben 53 anni.
E non è stato quello a donargli il successo.
Proprio a te che pensi che ormai il tuo tempo sia passato chiedo: vuoi sapere di chi si tratta?
È Andrea Camilleri, il padre dell’amatissimo Commissario Montalbano da cui la Rai ha tratto 34 puntate di una delle serie televisive più di successo di tutta la storia della tv italiana.
Andrea Camilleri, scrittore dopo i 50
Camilleri è un uomo d’altri tempi, è nato nel 1925, il primo romanzo “Il corso delle cose” lo ha pubblicato nel 1978 attraverso un editore a pagamento. Il libro non venne distribuito e rimase ignoto al pubblico dei lettori. L’esordio in poche parole è stato un fiasco. Anche Camilleri ha dovuto affrontare le tue difficoltà e se si fosse rassegnato, oppure se si fosse accontentato di quello che già stava facendo, la sua carriera sarebbe finita ancora prima di iniziare.
La prima apparizione di Montalbano nei suoi romanzi risale al 1994 quando già aveva ben 69 anni, 16 anni dopo l’esordio quasi fallimentare del primo libro.
Incredibile vero?
Se Camilleri prima di iniziare avesse deciso che era troppo vecchio, che ormai non c’era più nulla da fare, non si sarebbe mai imbattuto nella sua avventura letteraria che lo ha portato alla fama, al successo, ma, ancora più importante, ad essere amato.
Del suo funerale ne hanno parlato tutti con grande commozione e coinvolgimento. Lui stesso poco prima di lasciare questo mondo aveva dichiarato di essere felice, di aver vissuto tutte le fortune che potevano essere riservate a un uomo, di essere riuscito a fare tutto quello che sognava e quindi di poter morire soddisfatto.
Tra queste cose c’è sicuramente la scrittura dei suoi romanzi perché, nonostante la carriera come sceneggiatore, regista e drammaturgo è sicuramente per la letteratura che sarà ricordato per sempre. Credi che sarebbe stato lo stesso così soddisfatto se avesse vissuto tutta la vita con il sogno nel cassetto di scrivere dei romanzi ambientati nella sua bella Sicilia?
A volte da una pagina bianca e una linea arzigogolata nera può saltar fuori l’idea che ti cambia la vita. Parlo di carta e penna perché mi piace immaginare che Camilleri, uomo d’altri tempi, usasse proprio questi strumenti più intimi per buttare giù le sue idee. A volte quando arriva l’ispirazione non si ha tempo di accendere un pc e allora i vecchi strumenti ritornano ad essere necessari.
La scrittura è senza dubbio una forma d’arte al pari della pittura, della musica, della scultura. Certo rispetto a tutte queste ha una evidente differenza: ha bisogno dell’impegno del fruitore per essere trasmessa. Mentre un quadro basta guardarlo passivamente per ricevere le sue suggestioni un libro devi leggerlo per forza per sfruttare la sua carica emotiva e di conoscenza.
Dentro ogni libro si nasconde l’intenzione, il pensiero profondo del suo autore che affida a una successione di parole non solo la sua trama e i suoi personaggi ma anche il suo passato, le proprie esperienza di vita, le persone che ha incontrato nel suo cammino.
Un libro è prima di tutto un pezzo di cuore del suo autore che lo utilizza per fissare i propri sentimenti o le proprie idee. Il fatto che poi venga letto, amato e condiviso da altri non è assolutamente un dato da dare per scontato.
Il segreto dello scrittore che crea un’opera d’arte è la sincerità delle sue parole e dei suoi intenti. La stessa sincerità che ha spinto Camilleri a scrivere, nonostante l’età avanzata. E questa sua sincerità è poi stata premiata dal suo pubblico. Ogni età della vita ha un modo unico di analizzare e vedere il mondo, e quindi di raccontarlo. Quello che scrive un 20enne non può essere come ciò che scrive un 50enne o un 70enne. Nel libro c’è molto del cuore dell’autore.
Ho una storia, voglio raccontarla.
Questo è il sentimento che deve guidarti perché cosa altro siamo se non le storie che raccontiamo e in cui ci riconosciamo?
Un libro, una volta pubblicato, è come una freccia scagliata da un arco: la possiamo controllare solo fin quando è nelle nostre mani, dopo le traiettorie sono impreviste e incalcolabili.
Proprio come è successo a Camilleri che a quasi 70 anni è diventato lo scrittore italiano più conosciuto, ha visto tanti film realizzati dalle sue storie, ha catturato milioni di lettori che pendevano dalle sue parole. Ha creato un pubblico che lo amava e aspettava i suoi nuovi romanzi, è morto nella più totale felicità e soddisfazione.
Per questo ti dico: non soffocare lo spirito creativo che brucia dentro di te, non uccidere i tuoi personaggi ancora prima di farli nascere, non rinunciare a raccontare la tua storia che potrebbe cambiare la vita a qualcuno che sta aspettando di leggere esattamente quello che hai da dire. Anche se non avrai successo il semplice fatto di impegnarti nel racconto, nella scelta delle parole, nell’analizzare il mondo che ti circonda, ti donerà una gioia profonda e un diffuso senso di pace interiore e comprensione.
Il tempo è solo una convenzione, il momento migliore per scrivere un libro è semplicemente quando ne arriva l’ora. L’arte non ha età, è universale, non c’è giovane o vecchio c’è solo il messaggio nella nostra testa, qui e ora.
Questa è l’ora per sederti, fare un lungo respiro e iniziare a creare il tuo romanzo, il mondo sta aspettando di leggere quello che hai da dire.