BIOGRAFIA
Toni Carli nasce a Tripoli; all’età di tre anni la sua famiglia ritorna in Italia e trascorrerà vent’anni della sua vita nella bassa friulana. Molti lo ricordano per la sua militanza politica nel movimento studentesco, che lo ispirerà per la sua terza opera letteraria intitolata “Le uova degli angeli” (in fase di pubblicazione). Diplomatosi all’Istituto Tecnico per Geometri di Pordenone, e dopo un breve passaggio nel trevigiano, decide di trasferirsi in Toscana. Nel verde delle colline senesi, nel comune di Sovicille, si dedicherà alla scrittura e alla musica, svolgendo la sua attività professionale in una scuola di fama internazionale. Nel 1986 un incidente in moto lo costringerà su una sedia a rotelle. Il suo libro d’esordio “Tanto per rimanere uguali” (2003, ed. Polistampa), imperniato sulla sua disabilità, giunge alla seconda edizione. Nel 2009 scriverà “Una dea bendata. Un’avventura giudiziaria balorda e indimenticabile” (Mauro Pagliai editore). E’ autore di racconti per l’infanzia e testi teatrali, e ha curato la regia di uno spettacolo multimediale dedicato a Chet Baker, uno dei più famosi trombettisti della storia del jazz.
SINOSSI DI “UNA DEA BENDATA”
Questo è il racconto di un incubo giudiziario, una storia realmente accaduta nella città del Palio. Il protagonista, inchiodato su una sedia a rotelle, viene processato per violenza sessuale sui minori, la più infamante di tutte le accuse. Dovrà difendersi da un poliziotto violento in cerca di gloria, da un vice-questore e la sua squadra di incapaci, da un giudice superficiale e disumano e da tutta la macchina della giustizia che senza la bontà di una prova, un indizio valido o una testimonianza a sfavore, lo avvolge in un incubo sempre più terrificante. Vittime di questa vicenda lo saranno anche le due sorelline coinvolte nel processo. Orfane di padre e figlie di una madre alcolizzata cronica, nella loro casa succedevano cose strane e promiscue. In quella casa l’affetto e il calore umano non avevano residenza. Poi, in un giorno d’estate, l’offerta di una vacanza al mare gli apre la speranza e la gioia di una vita normale, almeno per una settimana. Sullo sfondo poetico e suggestivo delle colline senesi, il racconto si svolge tra il grigiore asfittico dei palazzi di giustizia e la necessità del verde tranquillizzante della natura attorno. La forza poetica del finale ci regala ciò che c’è di più bello nella natura umana.
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