È per me veramente un grande onore avere dall’altra parte uno scrittore che conosco ormai da quasi dieci anni, una persona che stimo, Andrea Pelliccia.
E in questa intervista cercheremo di scoprire il mondo editoriale, oltre al self-publishing.
Ciao Andrea, dicci chi sei e di che cosa ti occupi.
Buonasera Emanuele, buonasera a tutti.
Sono un ingegnere chimico e lavoro alla Leonardo Spa ex Finmeccanica, ma nel tempo libero mi piace occuparmi di libri sia come scrittore, che come curatore di collane.
Ho pubblicato vari libri soprattutto nell’ambito della narrativa sportiva.
Il primo, nel 2011, più o meno nel periodo in cui ci siamo conosciuti, intitolato Up & under racconti di rugby, è uno dei primi libri che cerca di scoprire il rugby non da un punto di vista prettamente tecnico, ma narrativo.
E da questo, che ha avuto un ottimo successo, ne sono seguiti altri.
Ne ho scritto uno, due anni dopo, che si intitola Quando c’era Paolo Valenti.
Per chi conosce Paolo Valenti, sa che si tratta di calcio e soprattutto di calcio degli anni 80.
Anche questo è un libro di narrativa, in cui ho cercato di coniugare eventi veri come ad esempio la vittoria dei mondiali dell’Italia nel 82 e altri eventi degli anni 80, in un contesto narrativo, romanzato, in cui ho immaginato la vita delle persone con questi eventi sullo sfondo.
Poi ho cominciato ad occuparmi anche di altro.
Da qualche anno curo due collane editoriali, la prima per Cento Autori, una casa editrice della mia zona, di Napoli, che si occupa di saggistica sportiva.
Il primo libro al quale ho partecipato come curatore e autore è Federer, Nadal e Djokovic I Dominatori Del Tennis.
Parla dei big del tennis e, nonostante il libro sia uscito un anno e mezzo fa, continua a vendere.
Quest’anno abbiamo pubblicato anche libri di basket, uno sulle Olimpiadi, un altro che si intitola Il Successo e una serie di racconti di Outsider, diventati poi dei vincenti nello sport come il Leicester di Ranieri, il Verona di Bagnoli, la Goolagong nel tennis e altri.
Sono sette racconti uno più bello dell’altro.
No, anche se potrebbe essere un tema da trattare.
Abbiamo raccontato anche di Felice Gimondi, nato come outsider e poi diventato vincente.
Outsider non inteso soltanto come sfavorito, ma anche outsider nella vita, come ad esempio la Goolagong, che è la prima aborigena australiana a vincere a diventare il numero uno del tennis.
Parliamo quindi anche di outsider per collocazione sociale, economica.
L’altra collana che seguo si intitola Short Sport una collana ebook, per Atheros Digital, una casa editrice di Milano, in cui ci occupiamo di narrativa sportiva.
Abbiamo pubblicato vari titoli di rugby, nuoto e calcio, finora siamo a quattro ed è in uscita il quinto.
Il più recente, uscito pochi mesi fa si intitola Tragedie sorelle, edito da Cento Autori e racconta delle due tragedie che hanno colpito Torino, quella di Superga del 1949 e quella dell’ Heysel del 1985.
Mi sono ispirato alla mostra, tenuta al Museo del Grande Torino della leggenda granata di Grugliasco, intitolata appunto “Tragedie Sorelle”, per mettere in piedi queste due storie legate da un filo conduttore che è un bambino di 8 anni, in visita con il nonno e il padre a questa mostra.
Il nonno gli racconta di Superga, il padre dell’ Heysel, ovviamente tutto in forma romanzata e ne viene fuori questo bel romanzo, che sta avendo molti riscontri positivi.
L’ultimo è proprio del direttore del museo del grande Torino che si è complimentato per questo lavoro.
È stato recensito come libro del mese dal Guerin Sportivo, il mese scorso; è uscito su Tutto Sport un paio di settimane fa, insomma mi sta dando molte soddisfazioni.
Di che vendite parliamo, per libri di questo tipo, quando intendi che ci sono ottimi riscontri?
La narrativa sportiva sta cominciando a prendere piede negli ultimi anni, per cui quando superiamo le 250-300 copie vuol dire aver ottenuto un gran risultato.
In realtà sono andato oltre, perché l’ editore di Up & under racconti di rugby mi disse che avrebbe festeggiato a champagne se avessi superato le 500 copie e, avendo raggiunto le quattro cifre, ne abbiamo stappato una cassa.
Anche i successivi sono andati molto bene perché hanno tutti superato questa cifra.
L’ultimo è stato pubblicato a fine marzo, per cui non ho ancora i riscontri di vendita, ma ho già le prime recensioni positive su Amazon.
Come ti dicevo i giornali se ne stanno accorgendo e infatti ci sono ottime recensioni.
Direi che per il momento sono soddisfatto dal punto di vista della critica.
Spero domani di esserlo anche da un punto di vista delle vendite.
Per quanto riguarda gli ebook non ho ancora verificato, ma direi che stiamo andando bene anche lì.
Non so quantificarti il numero perché l’ebook, come ben sai, si vende meno rispetto al cartaceo, soprattutto per quanto riguarda lo sport.
Diciamo che le 100 copie normalmente le superiamo.
Come sai io sono un fautore del self-publishing seppure apprezzo tantissimo chi come te riesce a creare una collaborazione costruttiva e efficace, anche da un punto di vista dei risultati, con un editore.
Tu sei un ingegnere che lavora per un’azienda e hai una duplice passione, quella per la scrittura e quella per alcuni scenari sportivi, per storie che lo sport tende ad esaltare.
La mia domanda è: hai mai pensato, dopo tutte queste esperienze con l’editoria classica, ad essere un po’ più indipendente, ad avere la possibilità di controllare le vendite in tempo reale e a cercare anche di marginare nella vendita?
Questo, non tanto per una questione puramente economica, ma per reinvestire i guadagni nel marketing, in maniera tale da creare una sorta di effetto volano che aumenti le vendite e allo stesso tempo questa tua straordinaria passione.
È una cosa che potrei prendere in considerazione.
Il vantaggio di avere un editore alle spalle, visto che ho poco tempo, è che si occupa di tutto, dalla distribuzione alla promozione anche se in realtà, faccio tanto anch’io per la promozione.
Immagino che con il Self Publishing il tempo da dedicare a queste attività e a tutti gli altri aspetti, non ultimo quello dell’ impaginazione, della grafica e così via, sia molto di più.
È una cosa che prenderei volentieri in considerazione, facendo il conto però di quanto tempo mi occorrerebbe in più.
Sono consapevole del fatto che da un punto di vista dei margini, sicuramente ci guadagnerei.
Considera che dal prezzo di copertina di un libro è già tanto se arriva un 8-10% come rendiconto finale.
L’ultimo libro pubblicato, Tragedie Sorelle, è l’unico per il quale abbia preso un anticipo sulle vendite, mentre per tutti gli altri, gli incassi sono stati a consuntivo.
È chiaro io ho un servizio, Self Publishing Vincente, che fa proprio questo anche se ci sono altri servizi come il mio.
Nel tuo caso io prenderei in considerazione l’ottica del self publishing, non tanto per distaccarti dall’editoria, ma semplicemente per testarlo, tu sei un uomo di sport quindi fare test, per te, fa parte un po’ del gioco.
Penso che prima o poi ne parleremo.
Se il libro non è apprezzato, il giornalista non si sbilancia più di tanto, si limita a segnalarlo con un trafiletto, e se va bene anche con una foto.
Quindi essere riportato come libro del mese sul Guerin Sportivo, avere un articolo che parla a tutta pagina del libro vuol dire che chi l’ha letto ha veramente apprezzato quello che è stato scritto.
Credo che di sport ne sappia abbastanza anche tu, per cui eventi come la tragedia di Superga e quello dell’ Heysel raccontati nel modo giusto, con distacco, riescono a toccare le corde giuste per far sì che quello che hai scritto venga apprezzato.
Quindi con la recensione, oltre alla segnalazione, e da ciò che è stato scritto, ho compreso che il libro è stato letto dai giornalisti e allora vuol dire che ho fatto centro.
Tra un po’ saprò se ho fatto centro anche con le vendite.
Quali sono i siti dove possiamo trovarti o le pagine social?
I siti per le vendite dei libri sono quelli tradizionali Amazon, IBS, Messaggerie Libri, quindi i principali distributori nazionali, per cui anche nelle librerie si trovano con una certa facilità.
Se non direttamente reperibili sicuramente su ordinazione, basta andare in libreria e, se non si esce con il libro in mano, si ha la certezza che nel giro di pochi giorni quel libro arriverà.
Basta digitare Andrea Pelliccia e su internet si trova tutto quello che ho pubblicato finora.
È stato veramente un grande piacere e speriamo di incontrarci presto.
Ti auguro il meglio e ti abbraccio.
Grazie a tutti e arrivederci alla prossima!