Il caso Erika Zacchello e il libro ‘Il bijou nel sogno americano’

BIOGRAFIA

Erika_ZacchelloLa mia collezione di bijoux americani nasce nel maggio del 2003 un po’ per caso. Un giorno per curiosità mi iscrivo ad eBay, il portale di aste on-line, e casualmente imbatto in un negozio che vende gioielli non preziosi molto particolari, si tratta di bigiotteria americana degli anni ’50. Rimango immediatamente affascinata dalla bellezza artistica, dai motivi originali e dai materiali utilizzati che vanno dalle perle sintetiche ai cristalli colorati, dal metallo nei più diversi colori alla plastica.
Si è appena prospettato ai miei occhi un mondo nuovo che sono curiosissima di esplorare. Continuo incessantemente a leggere, a selezionare, acquistare, collezionare. Internet è lo strumento privilegiato per i miei acquisti, ma anche i mercatini dell’antiquariato riescono ad essere un interessante risorsa per le mie ricerche.

Contestualmente nasce l’idea di aprire un sito on line, nel quale dare e ricevere informazioni tramite un forum con altri appassionati e, perchè no, scambiare anche bijoux ed oggetti d’epoca con gli altri collezionisti. Il sito inizia ad essere molto frequentato ed i contatti aumentano.
Un giorno, casualmente, riesco a mettermi in contatto con la Prof.ssa Maria Teresa Cannizzaro, esperta di bigiotteria americana, scrittrice di libri sul tema e presidentessa del Vintage Fashion & Costume Jewelry Club per la sezione italiana, un’associazione che riunisce gli appassionati di costume jewelry di tutto il mondo.
Riesco a conoscere molti collezionisti, esperti, ex produttori di bigiotteria e man mano inizia a farsi strada il pensiero di preparare la mai tesi di laurea su questo argomento. All’epoca frequento la facoltà di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Torino e decido di laurearmi con una tesi sulla costume jewelry con il docente della cattedra di Sociologia della Comunicazione.
Il mondo del lavoro è alle porte perchè un’azienda di Torino produttrice di gioielli, grazie alla mia passione e alla tesi di laurea, decide di introdurmi nell’organico dell’azienda dove oggi mi occupo di Marketing e Comunicazione.
All’inizio del 2010 vinco il concorso Giovani Collezionisti indetto da Palazzo Madama con la mia collezione di bijoux americani firmati Sarah Coventry ed alcuni mesi dopo collaboro alla Mostra “Gioielli fantasia da una collezione torinese” tenutasi a Palazzo Madama di Torino dal 23 Novembre 2010 al 23 Gennaio 2010 nella Sala del Senato e per la quale scrivo i testi del saggio storico, le schede monografiche sui marchi e le didascalie dei gioielli esposti.
Nel 2010 pubblico il mio libro “Il bijou nel sogno americano – cultura del gioiello non prezioso” edito dalla casa Editrice Albatros Il Filo e dallo stesso anno curo il blog culturadelgioiello.com dedicato al mondo del gioiello in tutte le sue sfaccettature.

SINOSSI DE “IL BIJOU NEL SOGNO AMERICANO”

“Il bijou nel sogno americano – cultura del gioiello non prezioso” di Erika Zacchello – Albatros Il Filo, 2010.

Il_Bijou_nel_sogno_americanoIl libro “Il bijou nel sogno americano” tratta il tema della costume jewelry – meglio conosciuta come bigiotteria americana – e nello specifico del suo impatto sociale, storico ed economico nella storia americana, evidenziando lo stretto collegamento con la realtà italiana.
Nelle pagine del libro è possibile capire quali siano le numerose sfaccettature di questo argomento e quanti e quali spunti di riflessione e studio possano da esso derivare. La formazione dell’autrice nel settore sociologico e della comunicazione ha portato a dare molta rilevanza al tema dell’impatto sociale del bijou, analizzando ad esempio il ruolo che questo ha avuto nell’emancipazione sociale della donna e, allo steso tempo, ha portato allo studio di come questo si sia manifestato attraverso le pagine pubblicitarie delle riviste americane d’epoca e nelle scene delle pellicole cinematografiche in cui le grandi dive primeggiavano.
Nel libro emerge il ruolo fondamentale degli italiani, sia analizzando come, una volta emigrati negli Stati Uniti alla ricerca di fortuna, abbiano utilizzato le loro capacità di abili orafi artigiani per dare avvio ad importanti aziende produttrici di accessori in materiali non preziosi; sia analizzando un caso peculiare, ovvero quello dell’Industria del Placcato Oro di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, che portò un’intera città a sviluppare la sua economia per settant’anni circa, attorno a questo tipo di produzione.
Accanto a nomi illustri della sociologia quali ad esempio Simmel, Crozier e Friedberg, troviamo i nomi più noti della bigiotteria americana quali Trifari, Coro, Kenneth Jay Lane, ma anche nomi legati all’arte quali Savador Dalì ed Andy Warrol.

Blog di Erika Zacchello (link del libro)

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