Cliccando su questo link puoi leggere una pesante critica che ho ricevuto da un noto scrittore marchigiano, Angelo Ferracuti, in riguardo ai contenuti del mio sito. Quando due mesi fa scrissi velocemente il profilo del curatore (che sarei io) di ScrittoreVincente.com, in modo coinciso e sommario descrissi di cosa mi occupo nella vita e poi ho voluto aggiungere una nota che mi rappresentasse in una manciata di parole. Scrissi allora di getto:
non mi piacciono le persone che sono anti questo anti quest’altro, mi piacciono invece le persone che propongono le loro soluzioni mettendosi in discussione.
Prima che Ferracuti mi chiedesse di togliermi l’amicizia da Facebook in quanto palesemente sofferente a causa del disprezzo che nutre per la mia persona, ho avuto la possibilità di sbirciare il suo profilo e leggere così il suo orientamento politico: ANTI…. Non mi interessa dire se Ferracuti è di sinistra, destra o centro, voglio solo sottolineare che quando una persona si deve rappresentare, se anziché dire cosa ama in prima istanza dice cosa odia, quella persona a me non piace. Non mi piace perché già a primo acchito non la trovo una persona costruttiva. E’ un mio pregiudizio, né più né meno che un banale e stupido pregiudizio. Tuttavia quella persona non mi piace e nulla posso farci.
Premesso ciò (che poco c’entra col tema di ScrittoreVincente.com) provo ad analizzare per quale motivo Ferracuti mi ha attaccato così duramente. Accantonando le sue affermazioni sul ‘vendere prima di scrivere’, concetto che mai è stato espresso in questo sito (e mai lo sarà) nonostante quanto Ferracuti asserisce, cerco di immaginare perché un autore come lui, che fonde valorosamente l’impegno civico con quello narrativo, mi disprezzi.
Onestamente non conosco Ferracuti anche se è un mio conterraneo. L’ho incontrato una sola volta a una presentazione di una rivista letteraria. Una volta e basta. Quindi sto facendo solo delle supposizioni che di sicuro non vogliono né offendere né sminuire. Cerco solo di ragionare con me stesso in maniera costruttiva, e per fare ciò, non c’è niente di meglio che… scrivere.
Io ritengo che lui disprezzi questo sito perché al suo interno non si parla mai di letteratura, di cosa prova uno scrittore ad esempio quando analizza la società in cui vive, quando inventa il mondo che brucia nel suo romanzo, quando soffre pagina dopo pagina scrivendo. Ovvio! ScrittoreVincente.com è un sito che parla esclusivamente di autopromozione del libro, di tecniche di marketing librario, di analisi di casi di scrittori che hanno usato tali tecniche con successo. Nel mio sito non parlo di letteratura e di contenuti, semplicemente perché non ne ho le competenze e non era questo il mio intento quando ho aperto ScrittoreVincente.com. Sono un ingegnere che studia per conto suo marketing, che fa prove di promozione, interviste a scrittori… insomma, non sono uno del livello letterario di Ferracuti. E poi ScrittoreVincente.com è pensato come un sito settoriale, di sola promozione si parla al suo interno! Questo perché, da un’analisi che feci circa un anno fa, non esiste nessun sito internet italiano che si occupa in modo così specialistico solo di autopromozione di libri.
Io credo che Ferracuti veda in questo sito uno strumento per autori che anziché focalizzare le proprie energie sul contenuto del proprio libro, le focalizzino sull’autopromozione e sul marketing. L’ho scritto più volte e mai mi stancherò di farlo: un libro povero di contenuti e qualità letteraria non ha senso promuoverlo. Il mondo editoriale è stracolmo di marciume, non aggiungiamone altro. Inoltre ricordo che nel 2009 in Italia sono stati pubblicati circa 65000 libri: questo significa che le quasi 3000 case editrici italiane sfornano oltre 1500 nuovi titoli ogni settimana che sono virtualmente sistemati nelle librerie; dico virtualmente perché nella realtà sono solo i soliti noti che hanno il privilegio di sfilare in vetrina o sugli scaffali delle librerie. Altra statistica interessante: da un’indagine ISTAT risulta che il 67% degli italiani acquista meno di tre libri all’anno. Questo significa che il mercato editoriale è caratterizzato da un’offerta che è di molto superiore alla domanda. La gran parte delle case editrici non investe risorse significative per la promozione di buona parte dei propri autori. ScrittoreVincente.com tratta esclusivamente il tema della promozione del libro perché se questi circa 50000 autori – che hanno impiegato tutte le loro energie per scrivere il proprio libro e curare al massimo i contenuti dello stesso – non fanno un ulteriore sforzo per autopromuoversi, le possibilità che avranno di emergere sono statisticamente pari a zero. E’ una questione esclusivamente matematica.
Io penso poi che Ferracuti si sia adirato quando nel sito ha visto campeggiare termini come ‘Vision’ e ‘Mission’, terminologia poco consona alla letteratura e figlia dei meccanismi con cui le multinazionali sviluppano le proprie strategie di business. Ho riflettuto su questo aspetto… e sono arrivato alla conclusione che Ferracuti ha ragione. Io lavoro in una multinazionale. Questi termini per me sono all’ordine del giorno. Con Mission e Vision volevo esprimere semplicemente dove il mio sito vuol arrivare (Mission) e come dovrà affrontare questo viaggio (Vision). Ma cosa c’entra con i libri questo modo di ‘affrontare le cose’ forgiato dalle multinazionali? Ho così cambiato i titoli delle pagine, rinominandoli con ‘Scopo di ScrittoreVincente” e “Tecniche”.
Tuttavia mi sto clamorosamente smentendo perché ho detto che in questo sito si parla solo di marketing mentre nel presente articolo sto trattando ben altro argomento. Concedimelo, solo per oggi. Quando mio cugino qualche anno fa mi consigliò di comprare ‘Attenti al cane’ di Ferracuti, rimasi attratto da quel testo, perché parlava come in nessun altro libro da me letto, della mia zona, del territorio fermano, di Santarelli il venditore di lenzuola e di un postino che va a mignotte in zona Fratte. Quando poi lo scorso anno pubblicai il mio primo romanzo che narra la storia di un gruppo di trentenni che affrontano un viaggio in Ungheria all’insegna del sesso facile e di vizi insostenibili, l’ispirazione al libro di Ferracuti è stata per me forte. Per scrivere Ferracuti si è ispirato a Sherwood Anderson, io invece mi sono ispirato a Ferracuti: è questo il motivo per il quale nel mio sito non posso trattare di letteratura ma solo di arido e freddo marketing.
Certo che è comprensibile che un autore così impegnato sia disgustato da un sistema editoriale che premia più dei contenuti il marketing che traina il libro talvolta completamente a suo arbitrio. Però non ritengo giusto che tale talentuoso autore se la deve prendere col Properzi di turno, perché è facile insultare il Properzi piuttosto che l’ufficio marketing della Feltrinelli che fa uno sforzo per promuovere i libri di Ferracuti la cui intensità non conosco, ma i cui effetti sono evidenti in quanto invisibili.
Il problema, come si dice spesso, è il sistema. Ciononostante il sistema è composto da tutti noi. Ecco perché non mi piacciono quelli che sono anti questo e anti quest’altro, ma mi piacciono quelli che si mettono in discussione e in modo propositivo, anziché critico a priori, si danno da fare. Mi piacciono quegli scrittori che ci hanno messo l’anima per scrivere il proprio libro e ora, dopo aver tirato il fiato per qualche secondo, anziché starsene a piangere perché vendono poco, si buttano nella mischia per promuoverlo.
Qual’è il senso di creare la propria arte se questa poi non viene condivisa? Usando un termine meno solidale ma più pratico, riformulo la stessa identica domanda:
Qual’è il senso di creare la propria arte se questa poi non viene promossa?
Quello che mi intristice non sono gli insulti che mi ha rivolto Ferracuti, perché questi insulti hanno fondamenta nobili, sgorgano dall’odio di chi attribuisce al contenuto dei propri libri il compito esclusivo di lanciarli nel mondo.
Quello che mi intristisce è che in Italia, col sistema editoriale attuale, autori come Ferracuti che hanno pubblicato con le case editrici più importanti, non hanno la possibilità di essere scrittori a tempo pieno (lui mi scrive che ha il conto corrente in rosso). Il dubbio che mi sovviene è il seguente: con una promozione più incisiva dei propri libri, Ferracuti avrebbe avuto la possibilità di essere ciò che più di ogni altro merita di essere, ossia uno scrittore a tempo pieno?
Egregio Ing.Properzi, non voglio entrare nel merito di questo “scontro” ma volevo fare una considerazione, forse stupida, forse…
Perché secondo te, torno al tu ovviamente, di tutto quello che hai scritto, la frase che mi è rimasta impressa nella mente mentre leggevo il resto dell’articolo è:
“Prima che Ferracuti mi chiedesse di togliermi l’amicizia da Facebook in quanto palesemente sofferente a causa del disprezzo che nutre per la mia persona” ?
Perché l’unica cosa che voglio sapere ora è se hai esaudito la sua richiesta? Potere del Gossip? Basterebbe questo per promuovere un libro? Una bella litigata? Qualche parolaccia in più non sarebbe di aiuto?
Ora però non rispondermi male e non dirmi che potrei essere l’altro figlio scemo di Berlusconi ::))
Grazie per l’attenzione…
MJR
Caro Emanuele,
quello che penso io è che le tecniche studiate da SV.com si basano su due grandi filoni.
Il primo sono tecniche di marketing per il lancio di qualsiasi libro e che qualsiasi persona può attuare per vendere quanto più possibile.
Ora, una volta applicate queste, è inevitabile che i compratori si saturino, nel senso che si arriva un punto che viene fuori il contenuto del romanzo e che quindi si promuova da solo per il suo effettivo valore.
In altre parole, le tecniche di SV.com servono per accendere l’incendio. Dopo di che per tenere alte le fiamme c’è bisogno di carburante e questo è il valore del libro.
La mediocrità non serve a nulla e a nessuno!
Forse si, Ferracuti con qualche aiuto in più, magari il tuo potrebbe fare lo scrittore a tempo pieno, anche perché se non lo fa nemmeno lui chi lo dovrebbe fare?
Ciao!!
La mia infatti era più una constatazione di come anche un libro con contenuto scadente può “esplodere” semplicemente perché l’ha scritto TIZIA O CAIA…che è fidanzata con TIZIO E CAIO…ma che poi ha tradito TIZIO E CAIO con SEMPRONIO…Fa più notizia il nome che il libro…tanto, mentre ci si accorge che i contenuti non sono un granché il libro avrà già venduto chissà quante copie…………….
Ma tu sei stato sempre “cristallino” nello spiegare i contenuti del tuo sito…ed io sono quì per questo…Non mi hai “venduto” un sogno irrealizzabile…mi “vendi” “solo” qualche suggerimento senza pretese…
Se sono quì è perché il sogno è il mio…e non c’è pericolo che tu mi ILLUDA…per quello basto io……….
MJR
ben fatto caro cugino, un post che farei leggere all’amico Angelo. Lo dico senza ironia, mi sembra un buon contributo alla reciproca comprensione senza pregiudizi
Ciao,
anch’io vengo spesso attaccato per aver pubblicato due manuali (cartacei e distribuiti a livello nazionale in libreria) per scrittori, dove faccio soprattutto un discorso di marketing non certo di scrittura creativa, che considero poco pratico. Il punto è che, almeno per quanto mi riguarda, non avrebbe alcun senso scrivere e pubblicare per poi non vendere. Il marketing è importante, e siccome tanti non vogliono “sporcasi le mani” ma hanno invece a disposizione tutto l’appoggio delle grandi case editrici che fanno il lavoro al loro posto, ebbene, costoro farebbero bene a pensarci due volte prima di parlare. Il marketing non è una cosa sporca né una stronzata.
Qui siamo sempre ai soliti vecchi discorsi:
1) un libro valido ben pubblicizzato vende;
2) un libro valido non pubblicizzato non vende;
3) un libro mediocre ben pubblicizzato vende;
4) un libro mediocre non pubblicizzato non vende.
Ciao.
Eccolo il cugino che mi consigliò di acquistare ‘Attenti al cane’! Parli del toro e spuntano le corna ;-)
Gentile Andrea
mi fa piacere vederti commentare il mio sito.
Ho comprato e letto il tuo libro ‘Come pubblicare un libro’ e trovo che sia un ottimo testo per ogni scrittore.
Complimenti inoltre per la tua capacità di essere visibile on-line e sempre in pole position nei motori di ricerca.
Se non sbaglio poi è di fresca pubblicazione il tuo romanzo ‘Ostaggio del sesso’. Il titolo mi intriga…
Credo che tu sia un ottimo esempio di scrittore in grado di autopromuoversi. E’ molto semplice trovarti online: c’è il tuo sito personale, i siti dei tuoi libri che con semplice grafica però sono raggiungibili da Google con le parole chiave principali legate ai contenuti dei tuoi libri.
In bocca al lupo per le tue iniziative
Emanuele
Ciao Michele. Ho esaudito la richiesta di FB. Di certo le parolacce e i confronti di ‘basso livello’ non sono e non saranno mai proposti all’interno delle tecniche di SV.com.
Gentile Emanuele,
grazie per l’apprezzamento. Devo molto al web, credo sia l’unico sistema che dia la possibilità di farsi leggere anche a chi non ha contatti con la stampa nazionale, ovvero la maggior parte degli aspiranti scrittori.
Ricambio gli auguri, grazie.
Andrea Mucciolo
I libri di Andrea, che ho acquistato quest’estate e che regolarmente consulto, mi hanno aiutato molto a chiarirmi le idee e trovare un percorso che, per quanto arduo, va affrontato.
Come ben spiega nei suoi libri, gli scrittori oggi devono anche autopromuoversi: è una realtà, non un’astrazione. Se poi si vuol far finta di non vederla e pensare ad essere “solo” creativi, questo è un altro discorso ed una scelta del tutto personale.
Cinzia
con le ultime 3 righe del tuo commento hai riassunto in modo secondo me perfetto il pensiero che sta alla base di ScrittoreVincente.com.
Benvenuta a bordo allora! :-)
Mi rincuora essere a bordo perché mi sento meno sola. Grazie del benvenuto!
Ciao, Emanuele.
Ci avrei scommesso che da qualche parte avresti combinato qualcosa di originale. Una modestissima capacità intuitiva mi ha suggerito che quella parte poteva essere internet.
Non entro in merito alla polemica sollevata dal Ferracuti Furioso, ma se anch’io sono arrivata fino a questo blog e, di conseguenza, alla scoperta del tuo libro, vuol dire che il “Metodo Properzi” funziona. E se funziona, complimenti! Anzi no, non si vende prima di scrivere e non si loda prima di leggere. Beh, sarò felice di acquistare e leggere Apologia del piano B, voglio farlo personalmente, però, alla vecchia maniera. Dubito ch’io possa trovarlo nella libreria sotto casa, e non per colpa tua, qui anche acquistare lo Zingarelli può diventare un’impresa epica, non c’è operazione di marketing editoriale che possa aiutarmi!
Lo scoverò lì, in terra marchigiana.
Adriana
Ho letto Ferracuti e scrive buoni libri.
Ho letto pure cosa ha scritto a Properzi su Facebook.
Ho letto poi gli articoli di Properzi su ScrittoreVincente… e non si può tollerare tanta ignoranza e un atteggiamento così presuntuso come quello che ha mostrato Ferracuti.
Ma questa è solo la mia opinione
Un caro saluto a tutti
Catia
TIT+M, con CReAttivismo, autentico.
???
‘T’ come talento, stile, della persona, anche e soprattutto quando non scrive e perfino non parla. E’ la vita intera, con tutte le sue componenti e variabili che lo forma potente, meno potente o non lo forma.
‘I’ come Ispirazione. E’ lei che ti cerca, ti attraversa, ma deve trovare qualcosa di te con cui reagire. Scatta, dovrebbe scattare, quando proprio ‘non puoi fare a meno di’ registrare l’idea motrice, quasi trascinato da corde invisibili, ma potentissime, in parte ancora misteriose anche per te.
Seconda e ultima ‘T’ come Tecnica. E’ studio, fatica. Dev’esserci, la devi acquisire, al meglio, senza dare ascolto alla panzana, dettata da presunzione, arroganza, superficialità, pigrizia, ignoranza ‘… ma bastano ispirazione e talento, figuriamoci…’ A parte tutto il resto, soprattutto nei dieci anni durante i quali ho svolto la professione di correttore di bozze e di revisore di testi, da dipendente, poi da freelance, mi sono dovuto sorbire tanti di quegli strafalcioni formali (ortografia) e contenutistici (lessicali), anche di gente famosa in dose industriale. E sto scrivendo in merito SOLO alla parte non creativa della scrittura. Quindi prima si dovrebbe mirare alla semplice correttezza del linguaggio o alla trasgressione occasionale cosciente. Ma non è per niente così: noi italiani, devo dire le italiane meno, e non sto facendo ‘il femminista in ritardo della domenica’ – non esclusi scrittori, giornalisti e telegiornalisti e anchor men di fama – parliamo troppo e abbastanza male, scriviamo troppo e abbastanza male e leggiamo, studiamo, ci risentiamo o rileggiamo e perfezioniamo davvero troppo poco. In merito poi alle tecniche propriamente creative figuarimoci. Anche il più sprovvisto di creatività, di solito molto presuntuoso e pure sgrammaticato e dislessico, finge di averne a più non posso e ti fa capire senza equivoci, o scrive o dice, che ‘…la tecnica di scrittura creativa…? Ma per favore, è un’americanata, è per chi non ne ha di creatività linguistico-letteraria…’
E arriviamo a quel ‘+M’.
‘M’ come Marketing (che, come almeno un terzo dei termini inglesi deriva dal latino o dal franco-normanno, a partire dal 1066).
E’ semplicemente indispensabile. C’è o non c’è. E, se non viene fatto dalla ‘casa editrice’, spesso ‘editruffatrice’, qualcuno lo deve fare. Un agente, se puoi permettertelo e se ti prende in considerazione, ammesso che non sia, a sua volta, un incompetente e/o un truffagente.
E, quando viene fatto, si può fare bene o male.
Alla Vanna Marchi, strillando, intimidendo e cercando di rifilare costosissime ‘patacche’ od onestamente, costantemente, efficacemente. Creativamente.
Ecco perché mi dissocio completamente dalle accuse fatteti dal Ferracuti e plaudo, ancora prima di leggere i tuoi ‘109 modi…’, alla tua onestà e intelligenza per il servizio che rendi al marketing editoriale onesto ed efficace, presumo proprio, e a quello che scrivi sulla ‘pro…positività’ innanzi tutto, in genere, non solo in questi campi.
E, ma forse non ho bisogno di scriverlo, è fra le righe, non sono certo un ‘berluscopolitano’.
Ma nemmeno un talebano della parte ‘anti-‘, comunque la mia area di riferimento, come VALORI, tranne alcuni, che è tuttora nei casini PROPRIO perché, tranne pochi esempi, si trastulla ancora pericolosamente con il fatto di ‘essere anti-‘. E basta.
Grazie Alberto per il tuo contributo, di sicuro a te non manca la creatività!
Ci aggiorniamo presto, facci sapere come evolveranno i tuoi progetti editoriali
un caro saluto
Emanuele
Emanuele,
semmai 109 grazie a te, per ora.
Carme diem.